Mese: Settembre 2023
Quanto vale il sorriso di un bambino? Tutto.
Per il sorriso di un bambino, un medico volontario è disposto a tutto.
Anche a trasformare la sonda di un ecografo nella testa di un drago buono, capace di vedere cose meravigliose dentro a un piccolo cuore.
Quella che ti raccontiamo qui è la storia di Sara, cardiologa all’Ospedale Niguarda di Milano, che ad aprile di quest’anno ha preso parte con altre due colleghe cardiologhe a una missione di screening diagnostici a Damauli, in Nepal. Vuole esserci per chi è più debole – ci ha raccontato – e se ci pensi è qualcosa che tutti noi condividiamo.
Avevo bisogno di fare qualcosa dove senti veramente di cambiare le cose. Non che in Italia il mio lavoro non dia soddisfazioni… Però, quando un ragazzetto con gli occhiali rossi e neri è tornato nell’aula della Bal Mandir Secondary School di Damauli – trasformata in un ambulatorio di fortuna – per portarmi un paio di orecchini, di quelli cinesi da due lire avvolti nella carta stagnola, quasi mi mettevo a piangere.
Sara gli aveva appena fatto un’ecografia, perché i medici nepalesi che in cortile gli avevano auscultato il cuore con lo stetoscopio avevano riscontrato qualcosa di anomalo.
Quella era la prima scrematura, nei due giorni del campo screening ne avrebbero auscultati circa 6mila, bambini e ragazzi nelle loro divise precise verdi, blu, gialle, bianche a seconda della scuola dei villaggi dei dintorni che li portava in bus al campo per farli visitare. E così il bimbetto con gli occhiali e l’aria studiosa lo avevano mandato da noi, le tre cardiologhe volontarie venute dall’Italia per capire se c’erano ragazzini cardiopatici da operare.
Nell’oscurità e nel fresco dell’aula entravano con le mamme due a due, si sdraiavano sui lettini e loro se ne stavano tranquilli, senza capricci, a farsi fare l’ecografia. Se qualcuno era un po’ nervoso, lo distraevo: mi ero inventata che la sonda dell’ecografo fosse la testa di un drago buono che poteva vedere le cose meravigliose dentro di lui.
Sara non si aspettava che, al termine della visita, il bambino con gli occhiali rossi e neri ritornasse da lei per farle un regalo. Il suo gesto, l’emozione forte del momento, mi ha aperto con un clic tanti pensieri su quello che stavo facendo, che nella routine quotidiana avevo messo da parte da anni nascosti chissà dove, e che là, a ottomila chilometri da casa, stavano tornando a galla, nonostante il lavoro a ritmo sostenuto mi costringesse a non farli volare fuori.
La testimonianza di Sara è stata raccolta e raccontata anche dalla penna di Simona Spaventa su Marie Claire.
Grazie al progetto Cuore di bimbi, dal 2005 a oggi abbiamo salvato la vita a più di 2.500 bambini. Questo è stato possibile grazie a chi ci supporta: i nostri medici volontari – come Sara – con la loro professionalità, ma anche e soprattutto i nostri donatori.
Quanto conta per te il sorriso di un bambino? Aiuta i nostri medici volontari a rendere felici e sani altri bimbi cardiopatici.
Il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione in visita a Milano
C’era anche Sara Modena, nostra Direttrice Generale, ad accogliere il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione On. Paola Frassinetti, in visita all’Istituto Comprensivo Locatelli Quasimodo di Milano (di cui è ex alunna) in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.
Questa è una delle scuole in cui realizziamo il progetto “Stringhe: piccoli numeri in movimento”. L’incontro è stato quindi prezioso per illustrare all’On. Frassinetti – che ha delega a trattare, tra le altre, le materie dell’educazione allo sport e dell’innovazione e transizione digitale – il nostro intervento, che coniuga attività di educativa digitale e motoria.
Il nostro augurio è che quanto stiamo sperimentando nelle scuole in questi anni con “Stringhe” possa diventare presto patrimonio condiviso per l’educazione di tanti studenti in tante altre scuole italiane.
“Stringhe” è promosso da Mission Bambini e realizzato insieme a una rete di 18 partner locali o nazionali. Selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è il primo progetto in Italia che unisce educativa digitale e motoria.
Realizzato principalmente all’interno delle scuole e in collaborazione con il sistema scolastico, prevede l’introduzione di attività per bambini che si basano sull’uso combinato di coding e robotica educativa da un lato, con psicomotricità e attività sportiva dall’altro. Il progetto prevede anche attività formative per gli insegnanti.
L’obiettivo principale è quello di contrastare la povertà educativa nei contesti di intervento, attraverso la sperimentazione e la messa a punto di una nuova metodologia educativa. I bambini beneficiari potranno rafforzare le proprie soft skill, competenze soggettive, relazionali e metodologiche fondamentali ma spesso difficili da favorire in tutti gli alunni, specie nei contesti di maggior disagio economico e sociale.
Mission Bambini goes to Washington!
Dal 27 agosto al 1 settembre 2023 si è tenuto l’8° Congresso mondiale di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica di Washington, e noi siamo estremamente grati di aver partecipato.
L’obiettivo del Congresso è quello di riunire i leader delle organizzazioni umanitarie, i gruppi di pazienti e familiari e i professionisti clinici per migliorare l’accesso globale a cure cardiache pediatriche e congenite di alta qualità per tutta la vita.
Per noi è stata un’importante occasione per farci conoscere a nuovi potenziali volontari sanitari internazionali, ma anche al mondo che ruota intorno alla cardiochirurgia pediatrica.
I nostri inviati speciali, Margherita Castellan, Responsabile Area Volontariato della Fondazione, e il Dottor Stefano Marianeschi – Scientific Advisor del programma “Cuore di bimbi” – hanno svolto un ottimo lavoro di networking e hanno testimoniato l’importanza di una dimensione internazionale: tante organizzazioni, unendo le forze, possono garantire e rendere più semplice l’accesso alle cure e alla diagnosi precoce.
Margherita racconta: “Il congresso è stata un’occasione unica per Mission Bambini per entrare a contatto con una rete internazionale di organizzazioni e professionisti che lavorano ogni giorno per migliorare le condizioni dei bambini affetti da cardiopatie.
Non è mancato il tempo di stabilire nuove e importanti relazioni e di imparare, grazie al confronto con gli altri, come migliorarci e rendere ancora più efficace il nostro intervento.
Last but not least, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare un intervento del primario di cardiochirurgia del Mulago Hospital di Kampala, Micheal Mungoma, che ha raccontato – durante un panel dedicato all’Africa – quanto la partnership con MB sia fondamentale per migliorare le competenze tecniche dello staff locale, generando così un’evoluzione delle performance e dei risultati. Poterlo ascoltare mi ha reso orgogliosa del nostro lavoro e mi ha fatto capire che siamo sulla strada giusta, una soddisfazione enorme”.
Alessandro: la mia impronta in un lascito
Alessandro Cucina lo conosciamo bene. Il suo viaggio con noi è iniziato 15 anni fa: tante le iniziative solidali a cui ha partecipato, e molteplici le visite ai nostri progetti, come quelle in Zimbabwe e a Catania. E tanto ancora vuole fare!
Per lui, tutto è iniziato tutto con un banchetto di raccolta fondi: la prima impronta. Il ritrovo al sabato mattina, con un gruppetto di altri volontari. Si comincia montando il gazebo, poi il tavolo e infine l’allestimento con i gadget e tutto il materiale promozionale. Nel frattempo qualcuno è andato al bar e torna con un vassoio di brioche appena sfornate: ci voleva! La giornata è lunga, a tratti faticosa. Ma anche divertente: tante persone incontrate, tanti sorrisi. Qualche passante va oltre senza neanche guardarti, ma non importa. Nel tardo pomeriggio si tirano le somme e i volontari – Alessandro in primis – provano una grande soddisfazione per le donazioni ricevute. Sono proprio tante: ne valeva davvero la pena.
“Era una delle prime edizioni dell’evento di piazza nazionale che ogni anno la Fondazione organizzava a ridosso del Natale, per raccogliere fondi a sostegno dei suoi progetti – racconta Alessandro, 60enne, milanese, dirigente d’azienda. Quella è stata la mia prima esperienza come volontario di Mission Bambini”. Da allora sono passati una quindicina d’anni e Alessandro è sempre al nostro fianco: “Conobbi la Fondazione tramite un mio collega, che era stato dipendente nell’azienda di telecomunicazioni dell’Ingegner Modena, Presidente della Fondazione. E fin da subito ho apprezzato molto la capacità organizzativa di questa realtà, unita alle sue finalità sociali”.
Il cammino percorso insieme col tempo si è arricchito di tante altre tappe: “Negli anni ho continuato a partecipare a questo tipo di iniziative, in piazza ma anche online – continua Alessandro. E non solo: ho potuto visitare i progetti. La prima volta nel 2016, in Zimbabwe, quando sono stato volontario presso un orfanotrofio a Mhondoro: un viaggio che ha rafforzato il senso delle tante attività svolte per raccogliere fondi. Lo scorso anno invece sono stato a Catania, nel quartiere Librino, per l’allestimento del centro educativo sostenuto nell’ambito del progetto Scintilla: un’altra esperienza molto forte”.
Oggi, guardando avanti, Alessandro sa già come continuare questo cammino: “Vorrei fare un lascito solidale a favore di Mission Bambini – conclude. Perché desidero lasciare qualcosa di me in un ambito che per me è stato – ed è – molto importante. È come lasciare, anche dopo, un pezzettino di impronta mia. E penso sia un gesto prezioso anche per le persone che mi sono care. Un modo per tenere legato il ricordo che avranno di me ad un aspetto della mia vita a cui tengo molto: il volontariato e la solidarietà”.
Anche tu, come Alessandro, puoi rendere felici e sani tanti bambini con un lascito solidale
Il back to school del Diario di Classe
Diario di Classe è uno spazio, proprio come un diario personale, per raccogliere testimonianze intime ed emotive e accogliere le fragilità e i momenti di confusione tipici dei giovanissimi che si approcciano al mondo esterno. Uno spazio inclusivo e non giudicante che normalizzi le vulnerabilità, le debolezze e le risorse di bambini e ragazzi che vivono le nostre scuole. Un progetto dove poter decostruire stereotipi e aspettative, dove poter mettere in discussione il mito della competizione, della performance e del merito che, molto spesso, schiacciano e opprimono gli studenti.
Il progetto è il risultato di tutte queste esperienze e del lavoro creativo dell’illustratrice Susanna Morari, che ha saputo cogliere e restituire la ricchezza delle testimonianze.
Scarica il Diario di Classe di settembre! »
Settembre e il back to school
Nel Diario di settembre raccontiamo la storia di Riccardo.
Riccardo non dorme sonni tranquilli perché, ogni notte, un incubo gli fa compagnia; si sveglia di soprassalto, terrorizzato. Altre sere, invece, non riesce proprio ad addormentarsi perché continua a pensare alla sua classe: i compagni che si sono trasferiti in altre parti d’Italia e che quindi non rivedrà più, nuovi compagni che non gli sono simpatici, i compagni di sempre che non lo fanno giocare con loro. Non gli sono mai piaciuti gli inizi e gli sembra di dover iniziare tutto da capo: le amicizie, la scuola, i compiti… ha tanta paura.
Un giorno – nella classe di Riccardo – arrivano Cecilia e Margherita, le psicologhe di Spazio Mission Bambini che conducono i laboratori sulle emozioni. Parlano di tante emozioni che spesso anche Riccardo prova e che fa davvero fatica a gestire: la rabbia, la tristezza, la paura e anche la felicità. Riccardo ha sempre considerato queste emozioni come nemiche, da combattere, contro cui lottare. Cecilia gli ha insegnato che non c’è niente di sbagliato a sentire queste emozioni e che le provano tutti; Riccardo ha infatti scoperto che, come lui, anche tutti i suoi compagni ogni giorno le sperimentano. “Mi sono sentito compreso, mi sono sentito normale, uguale agli altri!”.
Negli Spazi Mission Bambini, all’interno di scuole primarie e secondarie e con il supporto di educatori, psicologi e volontari, promuoviamo il benessere degli studenti più fragili e li accompagniamo nello studio per evitare l’abbandono scolastico.
Le psicologhe Cecilia e Margherita hanno aiutato il piccolo Riccardo a gestire le sue emozioni; per scoprire come, non ti resta che leggere il Diario di Classe di settembre.