Categoria: Emergenze
#viciniaibambini, anche in Turchia e Siria
Siamo di fronte a una vera e propria emergenza.
Nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 febbraio c’è stato un forte terremoto, di magnitudo 7.8, tra il sud della Turchia e il nord della Siria.
L’epicentro del primo terremoto, a cui sono seguite altre scosse, è stato poco a nord della città di Gaziantep, nella Turchia meridionale, a circa 90 chilometri dal confine siriano.
Si stimano, a pochi giorni da questo tragico evento, oltre 21mila vittime, 24 milioni di persone coinvolte e 5 mila bambini e bambine rimasti soli, senza famiglia. Numeri destinati a crescere.
Il numero degli sfollati sta diventando incontenibile e la situazione è resa ancora più drammatica dal freddo intenso. In queste ore difficili si continua a scavare, ma ora è necessario aiutare chi si è salvato da questa tragedia ma ha perso tutto.
Emergenza terremoto: insieme, per dare aiuti concreti
Ci siamo subito attivati per portare aiuti concreti alla popolazione, in particolare alle famiglie e ai bambini nella città di Gaziantep, epicentro del sisma in Turchia. Ci siamo organizzati, con l’aiuto e la collaborazione di Fondazione Progetto Arca, per far arrivare in loco beni di prima necessità come coperte, sacchi a pelo, vestiti pesanti e kit igienici, e per assicurare la distribuzione di pasti caldi.
Tutto questo perché, anche in un momento buio, bambini e bambine possano ritrovare la serenità che meritano.
Aiutaci anche tu a portare soccorsi immediati »
Grazie.
#viciniaibambini, anche in Ucraina
24 febbraio 2022: alle 4 della mattina, ora italiana, ha inizio l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Dall’inizio di questa guerra, mamme e bambini ucraini stanno scappando dal Paese abbandonando le loro famiglie, le loro case, le loro vite. Noi vogliamo esserci, adesso.
Emergenza Ucraina: insieme, per dare aiuti concreti
Quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio esodo: il dramma, ad oggi, è di oltre 800 mila persone in fuga. Tra loro soprattutto donne e bambini soli.
Chi resta è in pericolo: sono infatti già centinaia le persone che hanno perso la vita dall’inizio degli scontri, e tra queste ci sono anche – purtroppo – decine di bambini.
In queste drammatiche ore ci stiamo attivando per portare aiuti concreti alla popolazione ucraina, grazie al lavoro di partner locali sicuri e affidabili che lavorano ai confini del Paese.
Abbiamo quindi aperto una raccolta fondi per acquistare prodotti specifici per l’infanzia. In particolare beni di prima necessità come indumenti caldi, latte in polvere, omogeneizzati; medicinali e prodotti per l’igiene come antibiotici, disinfettanti, cerotti, garze, pannolini, docciaschiuma e shampoo, siringhe e carta igienica. Prodotti che più servono e più serviranno nelle prossime settimane.
La fase 2 del nostro intervento
Oggi, a due mesi dallo scoppio della guerra, ci attiviamo per garantire supporto e accoglienza ai bambini e alle loro famiglie in fuga.
Le scuole e i servizi educativi del nostro Paese si stanno attrezzando per accogliere i bambini e le loro famiglie che arrivano in Italia con un vissuto traumatico e in cerca di protezione.
Negli Spazi Mission Bambini i nostri volontari offriranno ai bambini e alle famiglie un servizio di mediazione linguistica, affiancando e agevolando il sostegno psicologico offerto da educatori specializzati.
Garantiremo inoltre sostegno economico alle famiglie, per permettere loro di affrontare con serenità le nuove condizioni di vita, e supporteremo gli insegnanti nel difficile compito di inserimento dei bambini ucraini nelle classi italiane.
Non possiamo stare a guardare, perché i bambini hanno sempre diritto ad avere un futuro sicuro e dignitoso. Per questo dobbiamo tutti dare il nostro contributo, subito.
Aiutaci a garantire supporto e accoglienza
Noi scegliamo di impegnarci, ogni giorno, per assicurare un futuro sicuro e dignitoso ai bambini che rischiano di perderlo. Per questo ci uniamo al messaggio per la pace di Alleanza per l’Infanzia »
#viciniaibambini e alle donne dell’Afghanistan
15 agosto 2021: Kabul cade nelle mani dei talebani, e decine di migliaia di persone fuggono dal Paese.
21 settembre 2021: insieme a Fondazione Progetto Arca ha inizio il nostro impegno per le mamme e i bambini afghani, per offrire loro sostegno e accompagnamento.
Crisi Afghana: il nostro impegno
L’Italia è il primo Paese dell’Unione Europea per cittadini afghani evacuati; circa 120mila persone sono state costrette ad abbandonare improvvisamente la loro casa per ritrovarsi in un territorio a loro sconosciuto, ma finalmente in salvo.
Tra loro, sono decine i profughi che in queste settimane saranno accolti da Progetto Arca nelle sue strutture.
Molte le mamme e i bambini in arrivo, che anche noi abbiamo deciso di sostenere.
Lo faremo realizzando attività ludiche e ricreative per i più piccoli, perché possano ritrovare la serenità che meritano; attivando percorsi di sostegno per le loro famiglie, perché possano fronteggiare l’esperienza drammatica che portano con sé.
365 giorni di impegno #viciniaibambini e alle famiglie
È il 9 marzo 2020: tutta Italia entra in lockdown a seguito del diffondersi dell’epidemia da Covid-19. Oggi, a un anno di distanza, ripercorriamo la nostra risposta concreta a questa emergenza: per non fermare l’educazione e l’istruzione, per restare concretamente vicini ai bambini e alle famiglie più in difficoltà.
L’educazione non si è fermata
Nella prima e nella seconda fase dell’emergenza siamo intervenuti con tempestività a sostegno di bambini e ragazzi in condizione di povertà educativa e di isolamento digitale: un sostegno che è proseguito per tutto l’anno attraverso la consegna di 868 tablet, per permettere a tutti loro di seguire le lezioni in didattica a distanza. È così che siamo riusciti a non lasciare nessuno indietro e a colmare il più possibile il gap tecnologico, che avrebbe potuto trasformarsi, col tempo, in un divario formativo e soprattutto sociale.
A maggio e durante l’estate, complice l’alleggerimento delle disposizioni normative, ci siamo dati l’obiettivo di attivare un monitoraggio attento delle condizioni dei bambini, nonché un supporto all’organizzazione e all’avvio dei centri estivi, in particolare in quelle zone particolarmente colpite da bisogni socio-economici aggravati dal lockdown.
Inoltre, abbiamo offerto un aiuto concreto a quegli studenti che, vivendo in una condizione di disagio socio-economico o con Bisogni Educativi Speciali, sono stati particolarmente penalizzati dall’emergenza e risultavano essere maggiormente a rischio di abbandono scolastico. L’abbiamo fatto organizzando percorsi di recupero e una serie di incontri di sostegno psicologico che hanno coinvolto, a oggi, 380 studenti. Per molti di loro il nostro intervento ha rappresentato la prima vera occasione di esprimere le proprie paure e le proprie fatiche, rendendoli consapevoli di non essere soli e di trovarsi nella stessa situazione dei propri amici e compagni.
Infine, ma non per importanza, ci siamo concentrati sul tema della LEAD – Legami educativi a distanza – con l’obiettivo di fornire competenze specifiche al mondo degli operatori sociali che operano all’interno dei servizi per l’infanzia. Per fare questo, abbiamo creato una piattaforma privata a loro dedicata: uno spazio virtuale, dove hanno potuto non solo trovare video e dispense a carattere formativo, ma anche un forum nel quale poter discutere delle sfide educative che ciascuno di loro affronta con i bambini di tutta Italia.
E non si è fermato nemmeno il sostegno alle famiglie in difficoltà
Sono proprio i genitori ad aver sperimentato un cambiamento radicale della quotidianità: la chiusura delle scuole li ha messi di fronte alla necessità di dare una valenza pedagogica alle giornate trascorse in casa con i figli.
Intercettando i loro bisogni, abbiamo creato Bambini Patapum: una piattaforma che ha l’obiettivo di supportare i genitori con spunti, idee e guide, ma anche di garantire ai bambini un tempo di gioco e stimoli continui.
La piattaforma è in continuo aggiornamento: dalla sua nascita abbiamo ampliato le sezioni e i contenuti multimediali e creato un ciclo di webinar, dedicato a genitori e operatori sociali, su come usare il digitale in modo attivo e costruttivo per la crescita; su come avvicinare i bambini alla lettura; su come farli stare bene e su come crescere insieme.
Una rete a sostegno di insegnanti ed educatori
Dopo un importante lavoro di confronto con i docenti e i Dirigenti Scolastici degli Istituti con cui collaboriamo, si è delineata la necessità di lavorare anche su aspetti didattici-metodologici, piuttosto che solo su quelli tecnologici.
Di conseguenza, abbiamo organizzato percorsi di formazione in collaborazione con WeSchool, unica piattaforma italiana di classe digitale, e Oppi, l’Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti.
Tramite queste collaborazioni sono stati affrontati temi quali la creazione e la cura di contenuti adatti a lezioni a distanza, la valutazione a distanza, l’osservazione dei gruppi classe, l’utilizzo di piattaforme di didattica digitale e l’inclusione di studenti con Bisogni Educativi Speciali. Il valore aggiunto di questi percorsi di formazione risiede nel fatto che saranno utili anche in seguito all’emergenza sanitaria: a pandemia finita, il digitale non scomparirà del tutto, ma diverrà uno strumento utile per fare attività didattiche realmente innovative, coinvolgenti ed efficaci, sia in presenza che a distanza.