Alessandro: la mia impronta in un lascito

#educazione italia, #lascito solidale, #testamento solidale

Alessandro Cucina lo conosciamo bene. Il suo viaggio con noi è iniziato 15 anni fa: tante le iniziative solidali a cui ha partecipato, e molteplici le visite ai nostri progetti, come quelle in Zimbabwe e a Catania. E tanto ancora vuole fare!

Per lui, tutto è iniziato tutto con un banchetto di raccolta fondi: la prima impronta. Il ritrovo al sabato mattina, con un gruppetto di altri volontari. Si comincia montando il gazebo, poi il tavolo e infine l’allestimento con i gadget e tutto il materiale promozionale. Nel frattempo qualcuno è andato al bar e torna con un vassoio di brioche appena sfornate: ci voleva! La giornata è lunga, a tratti faticosa. Ma anche divertente: tante persone incontrate, tanti sorrisi. Qualche passante va oltre senza neanche guardarti, ma non importa. Nel tardo pomeriggio si tirano le somme e i volontari – Alessandro in primis – provano una grande soddisfazione per le donazioni ricevute. Sono proprio tante: ne valeva davvero la pena.

“Era una delle prime edizioni dell’evento di piazza nazionale che ogni anno la Fondazione organizzava a ridosso del Natale, per raccogliere fondi a sostegno dei suoi progetti – racconta Alessandro, 60enne, milanese, dirigente d’azienda. Quella è stata la mia prima esperienza come volontario di Mission Bambini”. Da allora sono passati una quindicina d’anni e Alessandro è sempre al nostro fianco: “Conobbi la Fondazione tramite un mio collega, che era stato dipendente nell’azienda di telecomunicazioni dell’Ingegner Modena, Presidente della Fondazione. E fin da subito ho apprezzato molto la capacità organizzativa di questa realtà, unita alle sue finalità sociali”.

Il cammino percorso insieme col tempo si è arricchito di tante altre tappe: “Negli anni ho continuato a partecipare a questo tipo di iniziative, in piazza ma anche online – continua Alessandro. E non solo: ho potuto visitare i progetti. La prima volta nel 2016, in Zimbabwe, quando sono stato volontario presso un orfanotrofio a Mhondoro: un viaggio che ha rafforzato il senso delle tante attività svolte per raccogliere fondi. Lo scorso anno invece sono stato a Catania, nel quartiere Librino, per l’allestimento del centro educativo sostenuto nell’ambito del progetto Scintilla: un’altra esperienza molto forte”.

Oggi, guardando avanti, Alessandro sa già come continuare questo cammino: “Vorrei fare un lascito solidale a favore di Mission Bambini – conclude. Perché desidero lasciare qualcosa di me in un ambito che per me è stato – ed è – molto importante. È come lasciare, anche dopo, un pezzettino di impronta mia. E penso sia un gesto prezioso anche per le persone che mi sono care. Un modo per tenere legato il ricordo che avranno di me ad un aspetto della mia vita a cui tengo molto: il volontariato e la solidarietà”.

 


Anche tu, come Alessandro, puoi rendere felici e sani tanti bambini con un lascito solidale

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    Donazione in memoria: il potere del ricordo al servizio dei bambini

    #donazioni in memoria, #educazione, #educazione italia

    Il potere del ricordo è immenso, quanto quello dell’amore tra genitori e figli:  una donazione in memoria dei propri cari si serve di quel potere per difendere i diritti dei bambini più fragili.

    Lina, storica volontaria di Mission Bambini, che con la sua forza e la sua costanza si è sempre posta in prima linea per garantire ai bambini in difficoltà il supporto che meritano, incarna appieno la potenza di quell’amore speciale e interminabile.

     

    “A volte bisogna aspettare, perché i tempi siano maturi, ma quando un pensiero è ricorrente,
    prima o poi trova la strada per realizzarsi.”

     

    Con queste parole Lina ci comunica di voler commemorare i suoi genitori, supportando i nostri progetti e far sì che il ricordo del loro affetto sia messo al servizio di quei bambini che in Italia vivono sotto la soglia di povertà, dando loro gli strumenti per costruire un futuro brillante.

    Al momento della scomparsa dei suoi genitori, Lina non aveva i mezzi per ricordarli con una donazione, ma la recente vendita di un appartamento di famiglia le ha dato la possibilità di destinare parte dei ricavati a sostegno dei nostri progetti.

    Così può ora tramandare quel supporto che i genitori non le hanno mai fatto mancare a quei bimbi che ne sono stati privati.

    Donazione in memoria

    Lina parla con un’operatrice del centro prima infanzia a Marcheno

    A seguito della donazione, nel giorno dell’affissione della targa commemorativa, nell’asilo nido di Marcheno – in provincia di Brescia – Lina commenta con queste parole ciò che finalmente è riuscita a fare, nascondendo dietro gli occhiali una lacrima di commozione:

     

    “I miei genitori non sono più tra noi da parecchi anni, ma io e mia sorella siamo contente di essere riuscite a ricordarli così.
    Siamo sicure che loro sarebbero felici del nostro gesto.
    Nella loro vita si sono sempre dati da fare, faticando, per non farci mancare nulla e ci sono riusciti. Noi siamo state fortunate ad averli avuti accanto e credo che il modo migliore per ricordarli e continuare a far vivere la loro memoria,
    sia aiutare tanti bambini che sono stati meno fortunati di noi”.

     

    Donazione in memoria
    Lina osserva i bambini del centro, alcuni dei beneficiari della sua donazione.

    La donazione di Lina permetterà di continuare a combattere la povertà materiale ed educativa che colpisce oltre 1 milione di minori solo in Italia, garantendo loro sostegno psicologico, fornendo beni di prima necessità ai bambini e alle famiglie più fragili, attivando laboratori artistici, creativi e tecnologici che sviluppino i talenti di bambine e bambini e offrendo supporto ai genitori che ne hanno bisogno per svolgere al meglio il proprio ruolo.

     

     

    Se anche tu desideri celebrare il ricordo di una persona cara:
    Donazione in memoria »

    Donazioni in memoria: la capacità di amare è più forte del dolore

    #bambini cardiopatici, #donazioni in memoria

    La perdita di una persona cara è sempre fonte di grande dolore e lascia un vuoto difficile da colmare in chi resta. In questa situazione pensare di aiutare chi è in difficoltà, per onorare e rendere indelebile il ricordo delle persone a cui abbiamo voluto bene, può dare un po’ di serenità.

    La donazione in memoria è un gesto concreto di solidarietà che ci permette di ricordare i nostri cari attraverso il sorriso dei bambini che verranno aiutati con il nostro contributo.

     

    Donazioni in memoria: un futuro per i bambini cardiopatici

    Silvia e Massimiliano sostengono Mission Bambini dal 2012 attraverso opere di volontariato e gesti concreti, come la raccolta fondi da devolvere alla Fondazione in occasione del loro matrimonio o il banchetto di Natale che organizzano ogni anno nella loro città in Sardegna.

    Hanno anche visitato i nostri progetti nelle Filippine e in Cambogia.

    Per ricordare lo zio di Massimiliano, Pietrino, scomparso in seguito ad una grave malattia degenerativa, la famiglia di Pietrino ha chiesto alle persone di non ricordarlo con i classici fiori, ma di fare una donazione a favore delle persone in difficoltà. Gli amici e i parenti hanno accolto l’invito e, insieme alla famiglia, hanno deciso di devolvere le offerte raccolte a Mission Bambini.

    Silvia e Massimo, che conoscono la Fondazione, hanno scelto di destinare le donazioni raccolte in memoria di zio Pietrino al progetto “Cuore di bimbi”, per garantire un futuro ai bambini cardiopatici che hanno bisogno di cure mediche costanti e di prevenzione. Da genitori, hanno pensato che fosse importante salvaguardare la salute e il futuro di questi bimbi.

     

    Donazioni in memoria: un atto d’amore

    I fiori appassiscono, mentre le donazioni rimangono per sempre, come il ricordo dei nostri cari” è il pensiero di Silvia e Massimiliano sulle donazioni in memoria, un gesto dal duplice effetto: permette a chi dona di ricordare il proprio caro con un atto d’amore e offre l’occasione, a chi lo riceve, di avere un futuro migliore.

    Segui anche tu l’esempio di Silvia e Massimiliano, fai una donazione in memoria.

     

    Donazioni in memoria: come fare

    Il ricordo dei tuoi cari che vive ogni giorno dentro di te, può dare una speranza di vita a molte persone in difficoltà.

    Fai subito la tua Donazione in memoria!

    Fare una Donazione in memoria è molto semplice, non servono atti formali o l’assistenza di un notaio.

     

    Per maggiori informazioni:

    Chiara Parisi, e-mail: chiara.parisi@missionbambini.org

    Donazione in memoria: la storia di Ettore

    #bambini cardiopatici, #donazioni in memoria, #salute

    Perdere un figlio appena nato a causa di una grave malattia e decidere di fare una donazione in sua memoria, per salvare altri bambini affetti dallo stesso male. È accaduto a Davide e Anna, due persone speciali che hanno incrociato la nostra strada e che desideriamo ringraziare anche qui sul nostro Blog, in occasione del 13 settembre Giornata Internazionale del Lascito Solidale. La loro storia ci aiuta a capire che con una donazione in memoria – come accade anche per i lasciti – la fine di qualcosa diventa l’inizio di qualcos’altro, quando accanto alla sofferenza e al dolore fiorisce, in maniera sorprendente e apparentemente inspiegabile, un sentimento vitale e prezioso: la gratitudine.

     

    Il cuore di Ettore non ce la fa

    Siamo in Italia, nel febbraio 2017. Ettore nasce affetto da una cardiopatia. Il suo caso è molto grave e l’unica possibilità è quella di operare al cuore il bambino. Ettore viene ricoverato a Milano, in uno dei migliori reparti di cardiochirurgia pediatrica del nostro Paese. I medici tentano disperatamente di salvarlo, ma purtroppo nonostante la tempestività dell’intervento non c’è nulla da fare.

     

    La lettera del padre

    I genitori di Ettore – come tutti i genitori che perdono prematuramente un figlio – vivono una sofferenza immensa, che crediamo non sia neanche immaginabile. Ma accanto al dolore, nel loro cuore trova spazio un altro sentimento. “Non sono capace di trovare parole adeguate per l’immensa gratitudine che io e Anna proviamo nei vostri confronti: con queste parole Davide, il papà di Ettore, si rivolge con una toccante lettera ai medici che hanno tentato di salvare il figlio.

     

    La scelta di una donazione in memoria

    La lettera del papà di Ettore continua così: “Molte persone ci si stanno stringendo attorno chiedendo cosa possano fare per noi. Non essendoci nulla di ragionevole che possiamo chiedere per noi, stiamo indirizzando tutti a fare una donazione a Mission Bambini, a cui aggiungeremo presto anche la nostra. È il modo più pratico che abbiamo trovato per far percepire la nostra gratitudine, la stima e la sconfinata ammirazione che abbiamo per l’impegno di voi medici. Vi prego di voler estendere i nostri ringraziamenti a tutto lo staff dell’ospedale, che ci ha fatti sentire accuditi in ogni momento, per quanto difficile fosse”.

     

    Un fiume di solidarietà

    Nei giorni successivi alla scomparsa, arrivano in Fondazione più di 60 donazioni in memoria di Ettore. I parenti, gli amici, i colleghi hanno accolto l’appello di Davide e Anna: sanno che quelle donazioni, destinate al progetto “Cuore di bimbi”, daranno una speranza di vita a tanti bambini che nascono con una grave cardiopatia in un Paese povero.

     

    La missione in Romania

    Grazie al nostro progetto “Cuore di bimbi” infatti, l’impegno dei medici – quell’impegno che pur nella profonda sofferenza che vivevano ha tanto colpito i genitori di Ettore – supera i confini nazionali e arriva là dove i bambini che nascono con una malattia al cuore non possono essere operati per mancanza di specialisti o di strutture ospedaliere adeguate. E assume una connotazione ulteriore che rende questi “eroi in camice bianco” se possibile ancora più degni di stima e ammirazione: i medici che partecipano alle missioni umanitarie organizzate dalla Fondazione sono tutti volontari. La prima missione partita dopo la donazione in memoria di Ettore è quella svoltasi dall’1 al 5 aprile in Romania, durante la quale vengono operati e salvati 4 bambini cardiopatici arrivati dall’Albania.

     

    Lasciti: una tendenza in crescita

    Crediamo che quello di Davide e Anna sia un gesto eccezionale, perché nella sofferenza hanno trovato la forza, la lucidità di guardare oltre. E con grande generosità hanno scelto di dare un contributo perché altri bambini, nati malati come il loro piccolo Ettore, anziché perdere la vita la ritrovassero. Oltre alle donazioni in memoria, sempre più diffusi in Italia sono anche i lasciti, con cui facendo testamento si decide di destinare parte dei propri averi ad un ente benefico. Una tendenza che crescerà ancora in futuro, come ad esempio rivela una recente indagine condotta dall’Osservatorio della Fondazione Cariplo.

    Per maggiori informazioni sui lasciti:

    Consulta la pagina dedicata o contatta direttamente Maria Elena Di Fazio, Referente Lasciti Solidali Mission Bambini: mariaelena.difazio@missionbambini.org

     

    La “molla” della gratitudine

    La “molla” che ha fatto scattare la donazione in memoria di Ettore da parte dei genitori è stata la gratitudine verso i medici, che hanno fatto di tutto per salvare il figlio pur senza riuscirci. La stessa “molla” crediamo sia quella che fa decidere ad una persona che ha avuto una vita felice, piena, ricca di amore di fare un lascito testamentario. Gratitudine verso la vita, che sta volgendo al termine ma a cui in qualche modo chi fa un lascito vuole dare un seguito: generando altra gratitudine nelle persone che hanno più bisogno, aiutandole.

    Ti è mai capitato di provare una forte gratitudine verso qualcuno o per qualcosa? Questa gratitudine cosa ti ha portato a fare? Raccontacelo nei commenti!