45595: un sms solidale per rendere felici e sani i bambini

#bambini cardiopatici, #cuore di bimbi, #missioni operatorie, #sms solidale

Dal 19 novembre al 10 dicembre 2023 invia un SMS o chiama da rete fissa il 45595: puoi salvare la vita di bambini nati con gravi cardiopatie e permettere al loro cuore di continuare a battere forte.

Janet, Roza e Hari oggi stanno bene: posso giocare, correre, fare i bambini. L’intervento al cuore gli ha salvato la vita, ma sai che ci sono ancora tanti altri bimbi cardiopatici in attesa di un’operazione?

Con il tuo aiuto possiamo operarli, per renderli felici e sani.

 

 

Operazioni cardiache salvavita, screening e follow up per tanti bambini cardiopatici

Ogni anno nel mondo nasce oltre 1 milione di bambini con gravi cardiopatie. I difetti cardiaci sono tra le più diffuse anomalie congenite: la metà dei bambini che nascono cardiopatici se non operati nei primi anni rischia la vita. Nel 2005 abbiamo avviato il programma Cuore di bimbi, con l’obiettivo di ridurre la mortalità di bambine e bambini affetti da cardiopatie.

Sostieni anche tu Cuore di bimbi attraverso il numero solidale 45595: invia un sms o chiama da rete fissa dal 19 novembre al 10 dicembre 2023.

Con i fondi raccolti potremo garantire operazioni salvavita a 98 bambini gravemente cardiopatici in Nepal, Uganda e Italia in partnership con l’Ospedale Niguarda di Milano. Potremo inoltre effettuare screening e follow up su 346 bambini in Nepal e Uganda e formare 13 medici locali in Italia, in collaborazione con l’International Heart School di Bergamo.

 

❤️ Fai vedere che cuore grande hai, dona al 45595. Grazie.


Dal 19 novembre al 10 dicembre 2023, inviando un SMS al numero solidale 45595 si potranno donare 2 euro con SMS da cellulare personale WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali; il valore della donazione sarà di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali e Geny Communications o di 5 euro per ogni chiamata da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile.

QuindiCiSiamo: 15 cuori nuovi che battono in memoria di Riccardo Galbiati

Quindi: congiunzione.

Ci Siamo: il verbo esserci, la volontà di esserci, tutti insieme.

Ma anche Quindici, appunto. Gli anni di Riccardo e i cuori che ci eravamo prefissati di salvare.

 

QuindiCiSiamo in memoria di Riccardo Galbiati è una campagna nata a novembre 2022, ha raggiunto il primo obiettivo in sole 48 ore, raddoppiandolo, triplicandolo e oltre, fino ad arrivare alla straordinaria cifra di 140.000 euro. Ora è novembre 2023: un anno che è volato via veloce, veloce come Riccardo quando se n’è andato a soli quindici anni mentre stava sciando.

Una dimostrazione concreta di come si possa trasformare una tragedia in valore condiviso: il dramma di papà Marco Galbiati, che grazie a questa raccolta fondi intitolata a suo figlio ha dato un contributo decisivo al progetto Cuore di bimbi, che dal 2005 ha come obiettivo quello di ridurre la mortalità di minori affetti da malattie cardiache congenite o acquisite.

Un’ondata di affetto che ci ha fatto aggiornare più volte l’obiettivo in corsa: dai 20 mila euro iniziali ai 100 mila raggiunti a maggio 2023, fino ai 140 mila euro con cui termina ufficialmente la campagna. Un risultato che ci riempie di orgoglio e ci permetterà di salvare la vita di più di 90 bambini che nei contesti più difficili del mondo soffrono di gravi cardiopatie e non hanno la possibilità di essere curati.

Alcuni li abbiamo già conosciuti, e sono gli otto bambini operati durante la missione in Nepal a cui Marco Galbiati ha preso parte a marzo 2023: Akarshit, Anmol, Gautam, Salina, Soni, Suhana, Subham, Tika. Otto bambini i cui cuori oggi battono forte e sani grazie agli interventi salvavita realizzati dai nostri medici volontari. Otto cuoricini da ascoltare e riascoltare a questo link.

QuindiCiSiamo termina qui, ma possiamo fare in modo che altri cuoricini battano forte continuando a sostenere il progetto Cuore di bimbi donando tramite la pagina dedicata.

 

Il bene genera altro bene: QuindiCiSiamo… ci siamo stati e continueremo a esserci. Grazie di cuore.

Premio “Costruiamo il Futuro” a Mission Bambini

#educazione, #scuola, #volontariato

Il Comitato d’Onore del Premio Costruiamo il Futuro Milano ha assegnato a Mission Bambini uno dei Premi Costruiamo il Futuro per l’edizione 2023.

Abbiamo presenziato alla cerimonia di premiazione di sabato 21 ottobre presso l’Auditorium Allianz MiCo di Milano, insieme a una delegazione di volontari attiva sulla città.

È stato un momento di festa e di racconto di quanto facciamo per i bambini e i ragazzi, in particolare all’interno delle scuole. Il premio in denaro sarà infatti utilizzato per le attività all’interno dello Spazio Mission Bambini: l’obiettivo generale del progetto è promuovere il benessere della comunità scolastica e contrastare il fenomeno della povertà educativa.

A tal fine, l’intervento mira a creare all’interno della scuola un presidio ad alto impatto educativo, dove un gruppo di professionisti – in stretta collaborazione con i docenti – potrà lavorare tramite una proposta multidisciplinare allo sviluppo e potenziamento delle life skills degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado caratterizzate da livelli medio-alti di disagio sociale ed educativo.

Lo Spazio Mission Bambini si pone all’interno del sistema scuola così da poter generare un cambiamento, promuovendo un lavoro di ascolto, prevenzione e intercettazione precoce attraverso non solo attività pensate ad hoc per i bambini, ma anche con il sostegno, la formazione e la sensibilizzazione degli adulti di riferimento.

Ogni figura inserita all’interno del progetto ha un ruolo specifico e collabora in stretta relazione con gli altri, così che ognuno possa esercitare la propria competenza e si possa creare un’alleanza produttiva al fine di raggiungere lo scopo comune: il benessere dei bambini e delle bambine.

Beppe Sala in visita a Mission Bambini

Il 16 maggio è stata una giornata importante per la nostra Fondazione: il Sindaco di Milano, Beppe Sala, è venuto a trovarci!

Una visita istituzionale per conoscere i progetti di Mission Bambini e per portare i ringraziamenti di tutta la città.

Ad accoglierlo il nostro Presidente, l’Ingegner Goffredo Modena; la nostra Direttrice Generale, Sara Modena; tutto lo staff e una delegazione di nostri volontari.

“Nel mio essere Sindaco – ha dichiarato Beppe Sala – ho capito che i milanesi sono molto esigenti, ma anche molto generosi. Esprimono senso di solidarietà, guardando al futuro e allo sviluppo sostenibile. C’è tanta brava gente in questa città e voi di Mission Bambini ne siete l’esempio: anima e cuore si uniscono alla capacità organizzativa e tutto funziona”.

Durante la visita ha potuto conoscere i nostri progetti e le persone che si impegnano per realizzarli. Per tutti noi è stato un onore poter accogliere il primo cittadino del comune nel quale la nostra Fondazione è nata; un onore che condividiamo con tutti i nostri sostenitori.

 

Questa è Mission Bambini: siamo persone vere e vere persone che si impegnano, ogni giorno, per rendere felici e sani i bambini.

 

Le forme della maternità: il podcast di Mission Bambini a cura di Francesca Bubba

Il podcast che abbiamo costruito insieme a Francesca Bubba, divulgatrice e attivista, vuole essere un luogo aperto e inclusivo dove vengono accolte le molteplici preoccupazioni, sensazioni ed esperienze delle donne in gravidanza e delle neomamme che vivono lo sportello del “Salotto delle Mamme”.

Ascolta le puntate » 

Il podcast: come nasce e quali temi tratta

L’obiettivo del progetto è quello di trattare temi legati alla gravidanza, al parto, alla maternità e, in generale, argomenti che emergono durante lo scambio del Salotto delle Mamme, con uno sguardo critico che mira a decostruire gli stereotipi e a de-romanticizzare il concetto di maternità.

Il podcast vuole essere dunque un’opportunità per:

  •  dare voce a tutte quelle storie che non sono conformi con la narrazione di maternità idealizzata;
  •  decostruire stereotipi e aspettative, analizzando la funzione che questi hanno, prima fra tutti il controllo dei corpi delle donne;
  •  parlare di ciò di cui nessuno vuole parlare: fragilità, difficoltà, e depressione post-partum;
  •  analizzare insieme cosa significa diventare madri oggi: quali difficoltà si affrontano soprattutto nella conciliazione con il lavoro e con la propria individualità;
  •  parlare della potenza e della bellezza di un luogo come il Salotto delle Mamme, da cui nasce sorellanza e supporto effettivo. In generale, valorizzare l’importanza di fare rete e fronte comune.

 

Il servizio: il Salotto delle Mamme

Il Salotto delle Mamme è offerto dalla Cooperativa La Grande Casa di Sesto San Giovanni (MI), apre le sue porte tutti i venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e collabora da anni con noi di Mission Bambini.

Questo servizio nasce con l’idea di accompagnare e sostenere le donne nel loro diventare madri, prendendosi cura in particolare dell’aspetto emotivo, affettivo e relazionale del nascere come genitore; per dare la possibilità alle neomamme, in attesa o accompagnate dai propri bimbi, di potersi ritrovare in un luogo accogliente e non giudicante, e dare loro modo di raccontare e ascoltare condividendo desideri, paure, sogni e aspettative. Uno spazio che rifiuta la narrazione stereotipata della gravidanza e della maternità, ma che affronta le difficoltà che tantissime donne incontrano durante il percorso di gestazione e nel ricoprire il ruolo di madri.

 

Crediti

“Le forme della maternità” è un podcast di Mission Bambini.

Prodotto da: Mission Bambini

Con: Francesca Bubba

Scritto da: Francesca Bubba, Mission Bambini e il servizio il Salotto delle Mamme

Montaggio: Chiara Ercolani

Musiche: Leonardo Stella

#viciniaibambini, anche in Turchia e Siria

Siamo di fronte a una vera e propria emergenza.

Nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 febbraio c’è stato un forte terremoto, di magnitudo 7.8, tra il sud della Turchia e il nord della Siria.

L’epicentro del primo terremoto, a cui sono seguite altre scosse, è stato poco a nord della città di Gaziantep, nella Turchia meridionale, a circa 90 chilometri dal confine siriano.

Si stimano, a pochi giorni da questo tragico evento, oltre 21mila vittime, 24 milioni di persone coinvolte e 5 mila bambini e bambine rimasti soli, senza famiglia. Numeri destinati a crescere.

Il numero degli sfollati sta diventando incontenibile e la situazione è resa ancora più drammatica dal freddo intenso. In queste ore difficili si continua a scavare, ma ora è necessario aiutare chi si è salvato da questa tragedia ma ha perso tutto.

 

Emergenza terremoto: insieme, per dare aiuti concreti

Ci siamo subito attivati per portare aiuti concreti alla popolazione, in particolare alle famiglie e ai bambini nella città di Gaziantep, epicentro del sisma in Turchia. Ci siamo organizzati, con l’aiuto e la collaborazione di Fondazione Progetto Arca, per far arrivare in loco beni di prima necessità come coperte, sacchi a pelo, vestiti pesanti e kit igienici, e per assicurare la distribuzione di pasti caldi.

Tutto questo perché, anche in un momento buio, bambini e bambine possano ritrovare la serenità che meritano.

Aiutaci anche tu a portare soccorsi immediati »

Grazie.

Disuguaglianze e opportunità di vita: al centro i bambini

Le disuguaglianze sociali incidono con effetti a lungo termine sui bambini, rischiando di comprometterne lo sviluppo.
Con disuguaglianza sociale si intende infatti la differenza di condizioni, di posizionamento geografico, di risorse e possibilità di un gruppo sociale che ne pregiudica la realizzazione e l’autodeterminazione individuale.

 

Come sta il nostro Paese? Un po’ di dati.

La crisi pandemica e la forte accelerazione dell’inflazione stanno aumentando le già ampie disuguaglianze (all’interno del Paese) colpendo le fasce più vulnerabili della popolazione, in particolare le donne, i giovani, gli stranieri, le persone con disabilità e le loro famiglie (1). Secondo i dati Istat più recenti, il numero di individui in povertà assoluta è quasi triplicato dal 2005 al 2021, passando da 1,9 a 5,6 milioni – il 9,4% del totale. Le famiglie fragili sono invece raddoppiate da 800 mila a 1,96 milioni –  il 7,5%. 

La povertà assoluta è tre volte più frequente tra i minori, ed è passata dal 3,9% del 2005 al 14,2% del 2021. Una panoramica particolarmente negativa è anche quella presente tra i giovani tra i 18 e i 34 anni: tra di essi si registra un aumento delle condizioni di povertà assoluta dal 3,1% del 2005 all’ 11% del 2021 – circa quattro volte tanto.

La misura della povertà assoluta fornisce la stima del numero di famiglie e persone con un livello di spesa per consumi così basso da non garantire l’acquisizione dei beni e servizi essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile. Rispetto alla povertà, a evidenziare quella che è forse tra le più drammatiche vulnerabilità dell’Italia è il dato dell’aumento della povertà nelle coppie con figli, nei monogenitori e nei giovani. (2)

 

La disuguaglianza nei bambinə – ostacoli e ripercussioni nell’infanzia

Sappiamo purtroppo che la crisi sanitaria provocata dalla pandemia, e la conseguente recessione economica, ha avuto e avrà un forte impatto sulla nostra società e in particolare su bambinə e adolescenti, aumentando ancora di più il divario tra coloro che hanno accesso a reti di protezione sociale e opportunità educative e coloro i quali ne sono invece privati.  Una disuguaglianza dagli effetti duraturi, perché è proprio durante i primi anni di vita che si formano le competenze e la coscienza – civile, democratica, ambientale – essenziali per crescere e sviluppare le proprie potenzialità. 

La prima infanzia rappresenta infatti un periodo cruciale nella vita delle persone. È il momento in cui si inizia a conoscere e capire il mondo, se stessi, gli altri. Economisti, neuro-scienziati e sociologi affermano che le competenze necessarie per crescere e vivere nel 21° secolo – cognitive, socio-emozionali e fisiche – si formano, in larga misura, a partire dalla nascita e prima dell’entrata nella scuola, seguendo un processo cumulativo. Proprio per questo le disuguaglianze tra i bambini, per quanto riguarda l’acquisizione di capacità e competenze, si formano ben prima di varcare la porta della scuola dell’obbligo. (3)

Entrando nel dettaglio, l’aumento delle disuguaglianze affonda le radici nell’aumento della povertà assoluta nei bambinə: essa è concentrata in alcune aree e tra le famiglie di origine straniera, ma dipende anche da un modello scolastico e da un sistema di istruzione che non riesce più a bilanciare la diversa provenienza socio-economica e culturale degli studenti. (4)

I dati Istat mostrano infatti come l’aumento delle disuguaglianze sociali riguardi in particolar modo i minori e in massima misura i minori stranieri. Di particolare impatto il tasso di povertà che riguarda i bambinə: è arrivato a essere il 14%, era il 3,9% nel 2005. Questo significa che oggi in Italia sono in povertà assoluta 1 milione 382 mila minori.

 

Un altro aspetto critico riguarda laccesso all’istruzione. Con l’espressione disuguaglianze nelle opportunità educative ci si riferisce all’esistenza di disparità oggettive nel successo scolastico tra categorie basate sull’origine sociale, il genere e l’etnia.  Restando in Italia, la pandemia ha notevolmente influito sull’apprendimento dei bambinə: la mancanza di device digitali, di una connessione domestica e di un grado di alfabetizzazione digitale adeguato da parte degli insegnanti, ha inevitabilmente  incrementato le disuguaglianze sociali e culturali.

In base agli ultimi dati disponibili, solo il 13,5% dei piccoli frequenta un servizio comunale o convenzionato (194.567 posti su 1 milione 400 mila bambini 0-2 anni residenti in Italia). Includendo tutti i servizi alla prima infanzia, anche privati non convenzionati, si arriva al 24,7%, per un totale di 355 mila posti autorizzati al funzionamento, di cui il 51% pubblici, con divari territoriali molto pronunciati. (5)

 

Contrastare le disuguaglianze è possibile?

Sì, e si può iniziare dal mettere al centro i più piccoli. Il World Social Report di UNDESA sottolinea come l’accesso universale all’istruzione sia la vera chiave per prevenire e contrastare le disuguaglianze. Tuttavia, occorre che il sistema educativo sia davvero accessibile a tutti e tutte.

Come l’educazione fa bene ai bambini? Perché permette di rompere la catena della povertà trasmessa di generazione in generazione?

Per combattere le disuguaglianze e rafforzare l’inclusione, i ricercatori si sono concentrati sull’istruzione prescolare e primaria, unita al supporto per le famiglie e ai servizi sanitari, nonché ai programmi comunitari. «L’istruzione è importante per una serie di risultati nelle fasi successive della vita», spiega Paul Leseman, ricercatore presso l’Università di Utrecht nei Paesi Bassi. «Si tratta anche di stabilire un terreno comune, condividere e co-creare norme e valori, supportare l’interazione interetnica e promuovere la cittadinanza democratica». (6)

 

Come recitano gli articoli 2 e 31 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, “ogni bambino ha diritto a essere protetti contro ogni forma di discriminazione. Ha inoltre diritto al riposo, al tempo libero, a giocare e a partecipare ad attività culturali”.

Perché bambini e ragazzi possano essere consapevoli delle proprie possibilità, e diventare protagonisti attivi nello sviluppo dei propri talenti, è dunque necessario che tutti abbiano pari opportunità educative, ricreative e di crescita.

 

Note

1. https://asvis.it/public/asvis2/files/Rapporto_ASviS/Rapporto_ASviS_2022/RapportoASviS2022.pdf

2. https://www.eticasgr.com/storie/approfondimenti/poverta-e-disuguaglianze-italia-istat-2022

3. https://www.epicentro.iss.it/scuola/prima-infanzia-e-poverta-educativa

4. https://www.savethechildren.it/blog-notizie/le-disuguaglianze-scuola-3-questioni-urgenti-su-cui-intervenire

5. https://www.epicentro.iss.it/scuola/prima-infanzia-e-poverta-educativa

6. https://cordis.europa.eu/article/id/415472-tackling-inequality-through-inclusive-education-and-social-support/it

Donazione in memoria: il potere del ricordo al servizio dei bambini

#donazione in memoria

Il potere del ricordo è immenso, quanto quello dell’amore tra genitori e figli:  una donazione in memoria dei propri cari si serve di quel potere per difendere i diritti dei bambini più fragili.

Lina, storica volontaria di Mission Bambini, che con la sua forza e la sua costanza si è sempre posta in prima linea per garantire ai bambini in difficoltà il supporto che meritano, incarna appieno la potenza di quell’amore speciale e interminabile.

 

“A volte bisogna aspettare, perché i tempi siano maturi, ma quando un pensiero è ricorrente,
prima o poi trova la strada per realizzarsi.”

 

Con queste parole Lina ci comunica di voler commemorare i suoi genitori, supportando i nostri progetti e far sì che il ricordo del loro affetto sia messo al servizio di quei bambini che in Italia vivono sotto la soglia di povertà, dando loro gli strumenti per costruire un futuro brillante.

Al momento della scomparsa dei suoi genitori, Lina non aveva i mezzi per ricordarli con una donazione, ma la recente vendita di un appartamento di famiglia le ha dato la possibilità di destinare parte dei ricavati a sostegno dei nostri progetti.

Così può ora tramandare quel supporto che i genitori non le hanno mai fatto mancare a quei bimbi che ne sono stati privati.

Donazione in memoria

Lina parla con un’operatrice del centro prima infanzia a Marcheno

A seguito della donazione, nel giorno dell’affissione della targa commemorativa, nell’asilo nido di Marcheno – in provincia di Brescia – Lina commenta con queste parole ciò che finalmente è riuscita a fare, nascondendo dietro gli occhiali una lacrima di commozione:

 

“I miei genitori non sono più tra noi da parecchi anni, ma io e mia sorella siamo contente di essere riuscite a ricordarli così.
Siamo sicure che loro sarebbero felici del nostro gesto.
Nella loro vita si sono sempre dati da fare, faticando, per non farci mancare nulla e ci sono riusciti. Noi siamo state fortunate ad averli avuti accanto e credo che il modo migliore per ricordarli e continuare a far vivere la loro memoria,
sia aiutare tanti bambini che sono stati meno fortunati di noi”.

 

Donazione in memoria
Lina osserva i bambini del centro, alcuni dei beneficiari della sua donazione.

La donazione di Lina permetterà di continuare a combattere la povertà materiale ed educativa che colpisce oltre 1 milione di minori solo in Italia, garantendo loro sostegno psicologico, fornendo beni di prima necessità ai bambini e alle famiglie più fragili, attivando laboratori artistici, creativi e tecnologici che sviluppino i talenti di bambine e bambini e offrendo supporto ai genitori che ne hanno bisogno per svolgere al meglio il proprio ruolo.

 

 

Se anche tu desideri celebrare il ricordo di una persona cara:
Donazione in memoria »

L’allenamento di Marco, per segnare il primo goal nella rete del futuro

#educazione, #NEET

A pochi giorni dalla ripresa dei nostri corsi abbiamo chiesto a Marco, uno dei partecipanti dell’edizione di ottobre, di raccontarci cosa porta con sé di ‘AllenaMenti per il Futuro’: ci parla di una ritrovata autostima, della voglia di mettersi in gioco e di trovare la propria strada nel mondo.

 

Passo dopo passo verso il raggiungimento dei propri obiettivi

Focalizzarsi sulle proprie capacità e competenze: è questo il primo obiettivo che si è posto Marco frequentando il corso di ‘AllenaMenti per il Futuro’, che da aprile vede il contributo di Fondazione Cariplo e la collaborazione di La Strada.

“Questa esperienza mi ha permesso di concentrarmi su me stesso, grazie a lezioni, attività e approfondimenti guidati dalle disponibili e preparate coach. Ognuna di loro è stata fondamentale per la mia crescita: hanno saputo ridarmi quella autostima che avevo perso negli anni, mi hanno fatto riflettere e mi hanno aperto gli occhi su un mondo, quello del lavoro, che non avevo capito appieno.”

 

 

Frequentare questi corsi è stata per Marco un’avventura, come la definisce lui stesso, che gli ha dato la possibilità di mettersi in gioco.

Ho scoperto e riscoperto ciò che posso dare, ho risolto dubbi e incertezze sul futuro dovuti alla paura di non essere all’altezza. Da tanto, anzi troppo tempo, avevo un peso sulle spalle, un peso dovuto ad aspettative non rispettate e una serie di scelte errate.”

Grazie a questo corso, lezione dopo lezione, Marco ha potuto mettere a fuoco qual è la sua strada: quella del giornalismo sportivo, che lo ha sempre affascinato e appassionato.

“Mi piace dedicarmi alla scrittura e amo scrivere di calcio. Ora ho finalmente capito che cosa devo fare, e dare, per arrivare al mio obiettivo; un obiettivo faticoso che però, giorno dopo giorno, vedo sempre più concreto. Esco arricchito da questo corso: ho conosciuto persone splendide e da ciascuna di loro sono riuscito a prendere qualcosa che mi servirà nel mio futuro, personale e lavorativo.”