13° Rapporto CRC e la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

Il 20 novembre si celebra la Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza: un grandissimo traguardo per la storia dell’umanità.

Bambini e ragazzi, da oggetto di tutela e protezione, divengono protagonisti attivi e soggetti di diritti. In una situazione storica così particolare come quella che stiamo vivendo, non possiamo permetterci di correre il rischio di dimenticare i nostri bambini e ragazzi: dobbiamo continuare a lavorare per garantire i loro diritti, da quello del gioco, a quello dell’istruzione, passando attraverso il loro diritto di essere ascoltati e di crescere in un ambiente sano, sicuro e stimolante.

13° Rapporto CRC: I diritti mancati di una generazione sospesa tra sogni e incertezze

In occasione della giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il Gruppo CRC pubblica il 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della CRC in Italia.

Il 13° Rapporto CRC fornisce come una panoramica completa di tutti i diritti riconosciuti dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC). Dall’analisi e dal confronto con i 174 operatori e professionisti coinvolti nella stesura del Rapporto CRC – tra cui Mission Bambini – emerge tutta la complessità della realtà odierna, ed emerge anche chiaramente la difficoltà che hanno sia i ragazzi che le famiglie a gestire tale complessità.

Quella che abbiamo davanti è una realtà in cui le ragazze ed i ragazzi che vivono nel nostro Paese manifestano un malessere diffuso, che si esprime in diversi modi e coinvolge le diverse fasce d’età. Pesa la percezione di un futuro incerto: crisi economiche ricorrenti, crescenti disuguaglianze, pandemia, guerre anche ai confini dell’Europa. Nello stesso tempo resta viva in molti bambini e ragazzi la volontà di impegnarsi personalmente e collettivamente per affrontare le sfide dei nostri giorni. Su queste grandi risorse, di coscienza e di solidarietà, si può e si deve far leva per rendere bambini e ragazzi più protagonisti del loro presente e del loro futuro.

Capitolo VII ‘sport, movimento ed educazione’ – scritto con il contributo di Mission Bambini

La struttura del capitolo presenta una breve introduzione sui benefici dello sport e un richiamo ai temi dell’attuale riforma sportiva e al PNRR. Si passa poi al tema della pratica e del drop out sportivo, agli abusi in ambito sportivo (con un affondo sulla Child Safeguarding Policy) e al tema scuola-sport, dove ci focalizziamo su due sotto-argomenti: l’inserimento di insegnanti di educazione motoria in 4a e 5a elementare e le criticità legate all’insegnamento di questa disciplina. Per la stesura abbiamo portato al tavolo spunti raccolti dai nostri operatori sul campo (operatori che collaborano con noi sul progetto Stringhe: piccoli numeri in movimento) e abbiamo condiviso il tutto con il gruppo di lavoro.

Evidenze scientifiche dimostrano i benefici dello sport per le persone di minore età, non solo nella prevenzione di alcune patologie ma anche come valido strumento per combattere le disuguaglianze sociali, poiché aiuta la socializzazione e migliora l’empowerment personale e la vita di chi lo pratica.

Secondo una recente indagine [1], è stato rilevato che circa 1 bambino su 5 nell’età compresa fra i 6 e i 10 anni non pratica sport e nel 30% dei casi le ragioni sono di tipo economico. Per molte famiglie l’attività fisica dei propri figli rischia di essere un lusso e l’attività svolta in orario scolastico rappresenta una di queste rare occasioni.

La criticità dell’insegnamento dell’educazione fisica, motoria e sportiva nella scuola primaria deve fare i conti con la distinzione della cultura sportiva dalla semplice cultura dell’attività fisica. L’utilizzo di un approccio multidisciplinare, che metta in relazione il processo cognitivo con il linguaggio del corpo e valorizzi il valore interdisciplinare proprio delle discipline motorie, potrebbe essere una risposta. Gli obiettivi delle attività andrebbero preventivamente condivisi e le attività co-costruite con i docenti di ruolo, tenendo conto delle fragilità di ogni classe. Così questa disciplina sarebbe integrata con le attività curriculari e i docenti agevolati nel riconoscimento delle ricadute didattiche dell’educazione motoria.

Leggi il 13° Rapporto CRC » 

Note

[1] https://www.openpolis.it/esercizi/la-presenza-di-strutture-sportive-nelle-scuole/

La collaborazione tra Mission Bambini e Mediobanca prosegue

#educazione, #educazione italia, #sostenibilità

Educazione ambientale al centro

Prosegue la collaborazione tra Mission Bambini e Gruppo Mediobanca attraverso la riqualificazione ambientale di un’area ex industriale di Rozzano con la piantumazione di nuovi alberi.

Oltre 250 nuovi alberi piantati in un solo giorno e altrettanti nelle prossime settimane al Parco Comunale 1 a Rozzano, alle porte di Milano, grazie all’impegno congiunto di Mission Bambini e del Gruppo Mediobanca. Trenta dipendenti del Gruppo bancario hanno dedicato una giornata di volontariato aziendale per la riqualificazione di quest’area a Sud di Milano attraverso un programma di piantumazione di diverse tipologie di piante autoctone, tra cui querce, noccioli, olmi, prugnoli, pero selvatico, biancospino e rosa canina. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con l’associazione Selva Urbana, che si è occupata di mappare il territorio individuando l’area idonea insieme al Comune di Rozzano che si farà a sua volta carico della manutenzione dell’area riqualificata nei 5 anni successivi alla piantumazione.

L’impegno proseguirà nelle prossime settimane con la piantumazione di ulteriori 245 nuovi alberi, raggiungendo un totale di 500 nuove specie per il Parco Comunale 1 di Rozzano.  L’obiettivo è quello di creare un piccolo bosco che sarà oggetto di uscite didattiche di educazione ambientale per i bambini e i ragazzi delle scuole circonstanti, insegnando loro il rispetto per la natura e l’importanza di preservarla.

 

Insieme per garantire il benessere di studenti e insegnanti

Laboratori e attività multidisciplinari per gli studenti e incontri formativi per gli insegnanti finalizzati al benessere della comunità scolastica: sono queste le due linee guida del progetto Spazio Mission Bambini che parte a novembre a Roma all’Istituto Comprensivo Simonetta Salacone nel quartiere Torpignattara.

In collaborazione con il Gruppo Mediobanca, il progetto prevede la presenza a scuola di un’equipe psico-pedagogica che opera in stretta collaborazione con un team di educatori. L’obiettivo è migliorare il benessere degli studenti affiancandoli nello sviluppo delle loro competenze, essenziali per la costruzione di relazioni sociali positive e in generale per la loro crescita e, contestualmente, supportare il corpo docente. Venti dipendenti del Gruppo Mediobanca hanno inoltre contributo a riqualificare alcuni spazi della scuola prima dell’avvio del progetto, in particolare attraverso attività di tinteggiatura.

Grazie a Spazio Mission Bambini gli studenti vengono coinvolti in un percorso multidisciplinare che prevede laboratori di arte, sport, teatro, coding e robotica educativa, utili per lo sviluppo delle loro life skills. In parallelo, agli insegnanti sono dedicati incontri di formazione e supervisione con l’obiettivo di fornire gli strumenti essenziali alla costruzione di un buon clima in classe e alla gestione degli studenti sia nella quotidianità che in situazioni di criticità.

Il progetto prevede il coinvolgimento di 5 classi (3 prime medie e 2 terze medie) per un totale di 116 studenti e 10 insegnanti. L’Istituto Comprensivo Simonetta Salacone si trova nel Municipio V, nel quartiere di Torpignattara, un’area territoriale a densità abitativa medio-alta con composizione socio-economica di livello basso e medio-basso e un alto tasso di presenza di popolazione straniera. Il contesto in cui l’Istituto opera è quindi molto variegato.

Prima di Roma, lo Spazio Mission Bambini per il supporto agli studenti e la formazione per gli insegnanti è stato avviato anche a Padova e Milano.

Un sms solidale per rendere felici e sani i bambini

#bambini cardiopatici, #cuore di bimbi, #missioni operatorie, #sms solidale

Dal 19 novembre al 10 dicembre 2023 è stata attiva la nostra campagna di sms solidale, per salvare la vita di bambini nati con gravi cardiopatie e permettere al loro cuore di continuare a battere forte.

Janet, Roza e Hari oggi stanno bene: posso giocare, correre, fare i bambini. L’intervento al cuore gli ha salvato la vita, ma ci sono ancora tanti altri bimbi cardiopatici in attesa di un’operazione. Con il tuo aiuto potremo operarli, per renderli felici e sani.

 

 

Operazioni cardiache salvavita, screening e follow up per tanti bambini cardiopatici

Ogni anno nel mondo nasce oltre 1 milione di bambini con gravi cardiopatie. I difetti cardiaci sono tra le più diffuse anomalie congenite: la metà dei bambini che nascono cardiopatici se non operati nei primi anni rischia la vita. Nel 2005 abbiamo avviato il programma Cuore di bimbi, con l’obiettivo di ridurre la mortalità di bambine e bambini affetti da cardiopatie.

Con i fondi raccolti dalla campagna di sms solidale potremo garantire operazioni salvavita a 98 bambini gravemente cardiopatici in Nepal, Uganda e Italia in partnership con l’Ospedale Niguarda di Milano. Potremo inoltre effettuare screening e follow up su 346 bambini in Nepal e Uganda e formare 13 medici locali in Italia, in collaborazione con l’International Heart School di Bergamo.


Dal 19 novembre al 10 dicembre 2023, inviando un SMS al numero solidale 45595 si potranno donare 2 euro con SMS da cellulare personale WINDTRE, TIM, Vodafone, iliad, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali; il valore della donazione sarà di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali e Geny Communications o di 5 euro per ogni chiamata da rete fissa TWT, Convergenze e PosteMobile.

Cuori all’unisono: il nostro concerto di Natale

#bambini cardiopatici, #cuore di bimbi, #eventi, #salute

Il 30 novembre alle 21.00, l’Auditorium di Milano ha aperto le porte a Mission Bambini per una serata di festeggiamenti natalizi dedicata al progetto Cuore di bimbi.

 


Non è mai troppo presto per entrare nello spirito natalizio, e noi l’abbiamo fatto con una serata speciale di musica e canti in una location unica.

Il 30 novembre ci siamo scambiati gli auguri di Natale all’Auditorium di Milano. Durante la serata, l’Orchestra Sinfonica Kids di Milano e l’Orchestra Sinfonica Junior di Milano si sono esibite in un repertorio di sinfonie e carole natalizie, accompagnate dal Coro di Voci Bianche e dal Coro Giovani di Milano.

Molto più di un semplice concerto, la serata è stata un vero momento di Cuori allUnisono insieme per un unico scopo: rendere felici e sani tanti bambini affetti da cardiopatie.

Perché tutti i bambini devono poter cantare, suonare e giocare, ma per farlo hanno bisogno di un cuore forte che li accompagni.

Proprio per questo i fondi raccolti saranno destinati a Cuore di bimbi, il progetto con cui noi di Mission Bambini possiamo garantire attività di screening, formazione del personale medico locale e operazioni salvavita per i bimbi che nascono con il cuore malato.

 

Give The Beat! Insieme per far battere tanti piccoli cuori

#bambini cardiopatici, #missioni operatorie, #salute

È terminata a fine gennaio la 6° edizione della campagna di crowdfunding Give The Beat promossa da Mission Bambini insieme a tanti amici, volontari e aziende. Grazie alla generosità degli oltre 700 donatori, tanti bimbi potranno ricevere visite mediche specialistiche, cure tempestive e l’intervento salvavita che farà tornare a battere forte i loro cuori. Grazie di cuore!

 
 

Janet, Roza, Hari.

Sono solo alcuni dei nomi dei 2.553 bambini cardiopatici ai quali abbiamo salvato la vita in questi anni grazie al nostro progetto Cuore di bimbi.

Sembra scontato, ma non lo è: in paesi come Nepal, Uganda, Eritrea, Zambia e Albania, i bambini con una cardiopatia congenita o acquisita molto spesso non hanno la possibilità di accedere alle cure di cui hanno bisogno, e l’unica cosa che possono fare è sperare che il loro cuoricino non si fermi all’improvviso.

Per questo tanti fundraiser si sono uniti in un’unica missione: salvare i bimbi con il cuore malato in attesa di un intervento per ricominciare a vivere.

Questo è Give The Beat: la nostra campagna di crowdfunding, in collaborazione con Fondazione Mediolanum, che torna per la sua 6° edizione e che ci accompagnerà fino a metà gennaio permettendoci, insieme, di garantire visite e operazioni salvavita per tanti bambini che nel mondo nascono con una cardiopatia.

Quanto costa operare un bambino al cuore

Salvare un bambino cardiopatico con un intervento di cardiochirurgia attraverso il progetto Cuore di bimbi ha un costo medio di 2.000 euro. I medici che visitano e operano i bambini sono tutti volontari. I costi del progetto sono principalmente: costi di viaggio (per i medici in missione, oppure per i bambini che vengono ad operarsi in Italia); costi di permanenza dei medici all’estero (ogni missione dura 1 settimana); costi per farmaci e altro materiale medico sanitario necessario per gli interventi di cardiochirurgia e le cure.

Cosa puoi fare tu

Sostieni anche tu la campagna #GiveTheBeat: dona un battito!
  •  con 50 € doni ad un bambino la visita cardiologica, con elettrocardiogramma e/o ecocardiogramma;
  •  con 100 € doni ad un bambino la visita di controllo post-operatorio e i farmaci salvavita anticoagulanti;
  •  con 150 € doni farmaci anestesiologici, filo di sutura e garze per un intervento di cardiochirurgia pediatrica;
  •  con 200 € doni un giorno di degenza ad un bambino operato garantendogli ventilazione assistita, infusioni e antidolorifici;
  •  con 500 € contribuisci a donare il viaggio aereo ad un medico che parte in missione.

Vedere ripartire un cuore è una delle emozioni più belle che si possano provare.

Regala felicità al quadrato

#regali solidali

Con i nostri regali solidali farai felice la persona che li riceve e un bambino in più che potremo aiutare. Il tuo aiuto si tradurrà in cibo, cure ed educazione attraverso i nostri progetti attivi in Italia e nel mondo.


Anche tu vuoi regalare felicità al quadrato?

Ti diamo noi un’idea: scegli una nostra gift card: una carta predonata che permette di fare un regalo coinvolgendo il destinatario nella scelta di un desiderio solidale.

I desideri sono interventi concreti e necessari, individuati grazie ai nostri partner sul territorio, che contribuiscono a ridare gioia e speranza a tanti bambini, oltre a rendere felice chi ami.

Scegli la gift card » 

Sai qual è il regalo più bello del mondo?

Per noi che ci impegniamo ogni giorno per rendere felici e sani tanti bimbi, la risposta è semplice: il sorriso di un bambino.

Quest’anno, scegli i regali solidali di Natale di Mission Bambini. Valgono doppio!

Farai felice chi li riceve, ma non solo. Sarai l’eroe di un bimbo che, grazie al tuo aiuto, potrà avere cure, cibo e istruzione. Bambini come Anmol, Naisha, Matteo, che oggi hanno gli occhi che brillano, un cuore sano e forte e a scuola imparano un sacco di cose.

Ogni giorno infatti, in Italia e nel mondo, ci prendiamo cura dei bambini per renderli felici e sani. E lo facciamo in tanti modi:

  •  con visite, cure e operazioni salvavita ai bimbi cardiopatici
  •  garantendo accoglienza, ascolto e un’istruzione di qualità a tanti alunni
  •  con un sostegno attento e concreto alle famiglie.

Scopri i nostri progetti »

Per te, sul nostro shop, trovi tante proposte: dal classico panettone a prodotti golosi come biscotti, torte in barattolo, miele, torroncini, ma anche idee regalo green come candele profumate, prodotti beauty sostenibili e tanto altro ancora.

QuindiCiSiamo: 15 cuori nuovi che battono in memoria di Riccardo Galbiati

#bambini cardiopatici, #cuore di bimbi, #salute

Quindi: congiunzione.

Ci Siamo: il verbo esserci, la volontà di esserci, tutti insieme.

Ma anche Quindici, appunto. Gli anni di Riccardo e i cuori che ci eravamo prefissati di salvare.

 

QuindiCiSiamo in memoria di Riccardo Galbiati è una campagna nata a novembre 2022, ha raggiunto il primo obiettivo in sole 48 ore, raddoppiandolo, triplicandolo e oltre, fino ad arrivare alla straordinaria cifra di 140.000 euro. Ora è novembre 2023: un anno che è volato via veloce, veloce come Riccardo quando se n’è andato a soli quindici anni mentre stava sciando.

Una dimostrazione concreta di come si possa trasformare una tragedia in valore condiviso: il dramma di papà Marco Galbiati, che grazie a questa raccolta fondi intitolata a suo figlio ha dato un contributo decisivo al progetto Cuore di bimbi, che dal 2005 ha come obiettivo quello di ridurre la mortalità di minori affetti da malattie cardiache congenite o acquisite.

Un’ondata di affetto che ci ha fatto aggiornare più volte l’obiettivo in corsa: dai 20 mila euro iniziali ai 100 mila raggiunti a maggio 2023, fino ai 140 mila euro con cui termina ufficialmente la campagna. Un risultato che ci riempie di orgoglio e ci permetterà di salvare la vita di più di 90 bambini che nei contesti più difficili del mondo soffrono di gravi cardiopatie e non hanno la possibilità di essere curati.

Alcuni li abbiamo già conosciuti, e sono gli otto bambini operati durante la missione in Nepal a cui Marco Galbiati ha preso parte a marzo 2023: Akarshit, Anmol, Gautam, Salina, Soni, Suhana, Subham, Tika. Otto bambini i cui cuori oggi battono forte e sani grazie agli interventi salvavita realizzati dai nostri medici volontari. Otto cuoricini da ascoltare e riascoltare a questo link.

QuindiCiSiamo termina qui, ma possiamo fare in modo che altri cuoricini battano forte continuando a sostenere il progetto Cuore di bimbi donando tramite la pagina dedicata.

 

Il bene genera altro bene: QuindiCiSiamo… ci siamo stati e continueremo a esserci. Grazie di cuore.

Cuore di bimbi in Uganda: una missione diversa dalle precedenti

#bambini cardiopatici, #missioni operatorie, #salute, #volontariato internazionale

Di missioni Cuore di bimbi ne abbiamo fatte tante; solo nell’ultimo anno siamo stati due volte in Nepal, una in Albania e siamo da poco rientrati dalla seconda missione del 2023 in Uganda.

Una missione, questa appena conclusa, che ha delle peculiarità rispetto alle precedenti: siamo partiti con un team medico composto da “soli” quattro professionisti (Dr. Stefano Marianeschi, cardiochirurgo; Dr. Marco Meli, anestesista; Dr.ssa Silvia Braccini, intensivista; Dr. Cosimo Popolizio, perfusionista) e questo è un segnale di crescita che testimonia la sempre maggiore autonomia dello staff dell’Uganda Heart Institute. Insieme ai medici è partito anche parte dello staff di Mission Bambini nelle figure di Adalgisa Caraffini, Program Coordinator; Guido Giambastiani, Project Manager; Tiziana Caglioti, Fundraising & Communications Director. Ultima, ma non per importanza, la presenza di Francesca Crescentini – in arte Tegamini – che con il suo modo dolce e attento di raccontare storie e la sua sensibilità ha accompagnato la sua community in un viaggio dall’altra parte del mondo alla scoperta del nostro progetto Cuore di bimbi.

 

Quello che ha differenziato questa missione dalle precedenti è stata anche la tenerissima età dei bambini in lista operatoria; il più piccolo, di soli 3 mesi, pesava poco più di 3 kg. È il peso che un bambino in condizioni normali ha alla nascita, ma in questo caso le malformazioni cardiache hanno compromesso il suo sviluppo. La nostra Adalgisa ci ha spiegato che questi bimbi mantengono un low profile verso la vita: non piangono quasi mai perché questo richiederebbe uno sforzo che non sono in grado di fare, non riescono a succhiare il latte, a nutrirsi adeguatamente e di conseguenza a mettere su peso. Sono bimbi così piccoli che persino l’ospedale non ha letti adatti alle loro dimensioni contenute.

Vedendo questi corpicini minuscoli si capisce anche la complessità degli interventi chirurgici, che durano anche 8 ore: dall’accesso alle vene, quasi introvabili, all’operazione vera e propria a un cuoricino piccolo piccolo che presenta patologie e malformazioni importanti non solo a livello del cuore, ma anche di vasi e arterie.

 

Ora immagina, delinea nella tua mente questa potente fotografia: i bimbi di pochi mesi hanno superato l’intervento, vengono estubati dopo essere stati in terapia intensiva e improvvisamente emettono il loro primo grido, un pianto liberatorio. È come se nascessero una seconda volta, e con loro anche le mamme che finalmente vedono il loro figlio interagire, fare versetti, bere il latte, stare meglio.

 

L’importanza della diagnosi precoce…

Qui da noi, in Italia, con la tecnologia e la diagnosi prenatale possiamo studiare e cogliere con anticipo alcuni aspetti dello sviluppo fetale fin dalla gravidanza e individuare eventuali anomalie.

In Uganda ancora non è così: i bambini nascono e solo allora, forse, si riesce a identificare la patologia di cui eventualmente soffrono. Le malformazioni al cuore, come dicevamo sopra, portano spesso i bambini a essere sottopeso ed ecco che allora ciò viene comunemente associato alla malnutrizione. Il loro cuoricino resta “rotto”: nel migliore dei casi i bambini crescono ma avranno sempre complicanze durante la loro vita, nel peggiore dei casi non raggiungono l’anno di età.

Durante questa missione abbiamo toccato con mano l’importanza della diagnosi precoce nei contesti rurali dell’Uganda: un medico di un villaggio ha avuto il sospetto che qualcosa in un bimbo non andasse. L’ha quindi inviato in un ospedale vicino per fare una radiografia, e questa ha effettivamente confermato un grave problema al cuore; questo bimbo, insieme alla mamma, è stato dunque mandato nella capitale – Kampala – all’Uganda Heart Institute e inserito nella nostra lista operatoria. Prima si interviene, maggiore sarà il successo e più veloce il recupero post operatorio, come ci auguriamo sarà per questo piccolo paziente.

 

… e l’importanza della comunità

Gli interventi chirurgici che facciamo nelle nostre missioni sono tutti gratuiti, poiché coperti dalle donazioni al progetto Cuore di bimbi

Emblematico ciò che è avvenuto nel villaggio in cui vive la mamma di cui vi abbiamo raccontato: la comunità a cui appartiene ha fatto una colletta in denaro per sostenere le spese del viaggio e dell’intervento nella capitale. L’intervento è stato però gratuito, e allora la mamma ha voluto scrivere un vero e proprio documento che attestasse che nulla era stato speso per l’operazione del suo bambino, e che dunque la cifra raccolta sarebbe stata tenuta da parte nel caso in cui un altro bimbo avesse bisogno di cure.

Gli ugandesi sono un popolo altruista, gentile e accogliente, e questa è stata solo una delle tante dimostrazioni a cui abbiamo assistito.

 

La testimonianza di Tiziana Caglioti

“L’esperienza della visita a un progetto è sempre fonte di emozioni e riflessioni; una missione operatoria è qualcosa di davvero unico.

L’ospedale è un luogo dove dolore, paura e speranza si mescolano in un flusso continuo, dove ci si sente in pena a guardare i piccoli pazienti ricoperti di tubicini e le loro mamme sedute per giorni su sedie scomode di plastica, per stare lì accanto ai loro figli. Ci si domanda come facciano i medici a passare tutte quelle ore in piedi nella sala operatoria. Serve grande resistenza fisica e mentale, per affrontare ogni giorno le preparazioni lunghissime, i passaggi chirurgici, il monitoraggio costante. Tutti insieme per portare a termine un intervento in cui ognuno svolge la sua parte, come in un’orchestra.

Credo sia importante testimoniare la grande dedizione dei colleghi di Mission Bambini che hanno organizzato e seguito la missione, oltre a quella dei volontari sanitari. Così come la collaborazione dello staff medico locale e degli ugandesi in genere, popolo accogliente e gentile. Delicata e sensibile è stata anche la presenza di Francesca Crescentini, attenta a scegliere le parole e le immagini giuste per raccontare questa esperienza. Bambini, adulti, dottori, infermieri, madri, padri, figli, volontari. Un dipinto di esseri umani che a vederlo da vicino è davvero grandioso e per nulla scontato. Sono felice di aver partecipato a questa missione in Uganda e aver visto sul campo che magnifico progetto è Cuore di bimbi. Tutti noi, insieme, facciamo un bellissimo lavoro, coraggioso e necessario.”

 


Per questa missione ringraziamo Emirates Foundation per aver fornito biglietti aerei gratuiti a tutto il nostro staff medico, nonché per aver imbarcato 18 valigie contenenti materiale medico essenziale per le operazioni in loco.

Premio “Costruiamo il Futuro” a Mission Bambini

#educazione, #educazione italia, #volontariato

Il Comitato d’Onore del Premio Costruiamo il Futuro Milano ha assegnato a Mission Bambini uno dei Premi Costruiamo il Futuro per l’edizione 2023.

Abbiamo presenziato alla cerimonia di premiazione di sabato 21 ottobre presso l’Auditorium Allianz MiCo di Milano, insieme a una delegazione di volontari attiva sulla città.

È stato un momento di festa e di racconto di quanto facciamo per i bambini e i ragazzi, in particolare all’interno delle scuole. Il premio in denaro sarà infatti utilizzato per le attività all’interno dello Spazio Mission Bambini: l’obiettivo generale del progetto è promuovere il benessere della comunità scolastica e contrastare il fenomeno della povertà educativa.

A tal fine, l’intervento mira a creare all’interno della scuola un presidio ad alto impatto educativo, dove un gruppo di professionisti – in stretta collaborazione con i docenti – potrà lavorare tramite una proposta multidisciplinare allo sviluppo e potenziamento delle life skills degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado caratterizzate da livelli medio-alti di disagio sociale ed educativo.

Lo Spazio Mission Bambini si pone all’interno del sistema scuola così da poter generare un cambiamento, promuovendo un lavoro di ascolto, prevenzione e intercettazione precoce attraverso non solo attività pensate ad hoc per i bambini, ma anche con il sostegno, la formazione e la sensibilizzazione degli adulti di riferimento.

Ogni figura inserita all’interno del progetto ha un ruolo specifico e collabora in stretta relazione con gli altri, così che ognuno possa esercitare la propria competenza e si possa creare un’alleanza produttiva al fine di raggiungere lo scopo comune: il benessere dei bambini e delle bambine.

Quanto vale il sorriso di un bambino? Tutto.

#bambini cardiopatici, #cuore di bimbi, #missioni operatorie, #salute

Per il sorriso di un bambino, un medico volontario è disposto a tutto.

Anche a trasformare la sonda di un ecografo nella testa di un drago buono, capace di vedere cose meravigliose dentro a un piccolo cuore.

Quella che ti raccontiamo qui è la storia di Sara, cardiologa all’Ospedale Niguarda di Milano, che ad aprile di quest’anno ha preso parte con altre due colleghe cardiologhe a una missione di screening diagnostici a Damauli, in Nepal. Vuole esserci per chi è più debole – ci ha raccontato – e se ci pensi è qualcosa che tutti noi condividiamo.

Avevo bisogno di fare qualcosa dove senti veramente di cambiare le cose. Non che in Italia il mio lavoro non dia soddisfazioni… Però, quando un ragazzetto con gli occhiali rossi e neri è tornato nell’aula della Bal Mandir Secondary School di Damauli – trasformata in un ambulatorio di fortuna – per portarmi un paio di orecchini, di quelli cinesi da due lire avvolti nella carta stagnola, quasi mi mettevo a piangere.

Sara gli aveva appena fatto un’ecografia, perché i medici nepalesi che in cortile gli avevano auscultato il cuore con lo stetoscopio avevano riscontrato qualcosa di anomalo.

Quella era la prima scrematura, nei due giorni del campo screening ne avrebbero auscultati circa 6mila, bambini e ragazzi nelle loro divise precise verdi, blu, gialle, bianche a seconda della scuola dei villaggi dei dintorni che li portava in bus al campo per farli visitare. E così il bimbetto con gli occhiali e l’aria studiosa lo avevano mandato da noi, le tre cardiologhe volontarie venute dall’Italia per capire se c’erano ragazzini cardiopatici da operare.

Nell’oscurità e nel fresco dell’aula entravano con le mamme due a due, si sdraiavano sui lettini e loro se ne stavano tranquilli, senza capricci, a farsi fare l’ecografia. Se qualcuno era un po’ nervoso, lo distraevo: mi ero inventata che la sonda dell’ecografo fosse la testa di un drago buono che poteva vedere le cose meravigliose dentro di lui.

Sara non si aspettava che, al termine della visita, il bambino con gli occhiali rossi e neri ritornasse da lei per farle un regalo. Il suo gesto, l’emozione forte del momento, mi ha aperto con un clic tanti pensieri su quello che stavo facendo, che nella routine quotidiana avevo messo da parte da anni nascosti chissà dove, e che là, a ottomila chilometri da casa, stavano tornando a galla, nonostante il lavoro a ritmo sostenuto mi costringesse a non farli volare fuori.

 

La testimonianza di Sara è stata raccolta e raccontata anche dalla penna di Simona Spaventa su Marie Claire.

Puoi leggerla qui » 


Grazie al progetto Cuore di bimbi, dal 2005 a oggi abbiamo salvato la vita a più di 2.500 bambini. Questo è stato possibile grazie a chi ci supporta: i nostri medici volontari – come Sara – con la loro professionalità, ma anche e soprattutto i nostri donatori.

Quanto conta per te il sorriso di un bambino? Aiuta i nostri medici volontari a rendere felici e sani altri bimbi cardiopatici.

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