Autore: Giulia Verga
Quanto vale il sorriso di un bambino? Tutto.
Per il sorriso di un bambino, un medico volontario è disposto a tutto.
Anche a trasformare la sonda di un ecografo nella testa di un drago buono, capace di vedere cose meravigliose dentro a un piccolo cuore.
Quella che ti raccontiamo qui è la storia di Sara, cardiologa all’Ospedale Niguarda di Milano, che ad aprile di quest’anno ha preso parte con altre due colleghe cardiologhe a una missione di screening diagnostici a Damauli, in Nepal. Vuole esserci per chi è più debole – ci ha raccontato – e se ci pensi è qualcosa che tutti noi condividiamo.
Avevo bisogno di fare qualcosa dove senti veramente di cambiare le cose. Non che in Italia il mio lavoro non dia soddisfazioni… Però, quando un ragazzetto con gli occhiali rossi e neri è tornato nell’aula della Bal Mandir Secondary School di Damauli – trasformata in un ambulatorio di fortuna – per portarmi un paio di orecchini, di quelli cinesi da due lire avvolti nella carta stagnola, quasi mi mettevo a piangere.
Sara gli aveva appena fatto un’ecografia, perché i medici nepalesi che in cortile gli avevano auscultato il cuore con lo stetoscopio avevano riscontrato qualcosa di anomalo.
Quella era la prima scrematura, nei due giorni del campo screening ne avrebbero auscultati circa 6mila, bambini e ragazzi nelle loro divise precise verdi, blu, gialle, bianche a seconda della scuola dei villaggi dei dintorni che li portava in bus al campo per farli visitare. E così il bimbetto con gli occhiali e l’aria studiosa lo avevano mandato da noi, le tre cardiologhe volontarie venute dall’Italia per capire se c’erano ragazzini cardiopatici da operare.
Nell’oscurità e nel fresco dell’aula entravano con le mamme due a due, si sdraiavano sui lettini e loro se ne stavano tranquilli, senza capricci, a farsi fare l’ecografia. Se qualcuno era un po’ nervoso, lo distraevo: mi ero inventata che la sonda dell’ecografo fosse la testa di un drago buono che poteva vedere le cose meravigliose dentro di lui.
Sara non si aspettava che, al termine della visita, il bambino con gli occhiali rossi e neri ritornasse da lei per farle un regalo. Il suo gesto, l’emozione forte del momento, mi ha aperto con un clic tanti pensieri su quello che stavo facendo, che nella routine quotidiana avevo messo da parte da anni nascosti chissà dove, e che là, a ottomila chilometri da casa, stavano tornando a galla, nonostante il lavoro a ritmo sostenuto mi costringesse a non farli volare fuori.
La testimonianza di Sara è stata raccolta e raccontata anche dalla penna di Simona Spaventa su Marie Claire.
Grazie al progetto Cuore di bimbi, dal 2005 a oggi abbiamo salvato la vita a più di 2.500 bambini. Questo è stato possibile grazie a chi ci supporta: i nostri medici volontari – come Sara – con la loro professionalità, ma anche e soprattutto i nostri donatori.
Quanto conta per te il sorriso di un bambino? Aiuta i nostri medici volontari a rendere felici e sani altri bimbi cardiopatici.
Mission Bambini goes to Washington!
Dal 27 agosto al 1 settembre 2023 si è tenuto l’8° Congresso mondiale di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica di Washington, e noi siamo estremamente grati di aver partecipato.
L’obiettivo del Congresso è quello di riunire i leader delle organizzazioni umanitarie, i gruppi di pazienti e familiari e i professionisti clinici per migliorare l’accesso globale a cure cardiache pediatriche e congenite di alta qualità per tutta la vita.
Per noi è stata un’importante occasione per farci conoscere a nuovi potenziali volontari sanitari internazionali, ma anche al mondo che ruota intorno alla cardiochirurgia pediatrica.
I nostri inviati speciali, Margherita Castellan, Responsabile Area Volontariato della Fondazione, e il Dottor Stefano Marianeschi – Scientific Advisor del programma “Cuore di bimbi” – hanno svolto un ottimo lavoro di networking e hanno testimoniato l’importanza di una dimensione internazionale: tante organizzazioni, unendo le forze, possono garantire e rendere più semplice l’accesso alle cure e alla diagnosi precoce.
Margherita racconta: “Il congresso è stata un’occasione unica per Mission Bambini per entrare a contatto con una rete internazionale di organizzazioni e professionisti che lavorano ogni giorno per migliorare le condizioni dei bambini affetti da cardiopatie.
Non è mancato il tempo di stabilire nuove e importanti relazioni e di imparare, grazie al confronto con gli altri, come migliorarci e rendere ancora più efficace il nostro intervento.
Last but not least, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare un intervento del primario di cardiochirurgia del Mulago Hospital di Kampala, Micheal Mungoma, che ha raccontato – durante un panel dedicato all’Africa – quanto la partnership con MB sia fondamentale per migliorare le competenze tecniche dello staff locale, generando così un’evoluzione delle performance e dei risultati. Poterlo ascoltare mi ha reso orgogliosa del nostro lavoro e mi ha fatto capire che siamo sulla strada giusta, una soddisfazione enorme”.

Alessandro: la mia impronta in un lascito
Alessandro Cucina lo conosciamo bene. Il suo viaggio con noi è iniziato 15 anni fa: tante le iniziative solidali a cui ha partecipato, e molteplici le visite ai nostri progetti, come quelle in Zimbabwe e a Catania. E tanto ancora vuole fare!
Per lui, tutto è iniziato tutto con un banchetto di raccolta fondi: la prima impronta. Il ritrovo al sabato mattina, con un gruppetto di altri volontari. Si comincia montando il gazebo, poi il tavolo e infine l’allestimento con i gadget e tutto il materiale promozionale. Nel frattempo qualcuno è andato al bar e torna con un vassoio di brioche appena sfornate: ci voleva! La giornata è lunga, a tratti faticosa. Ma anche divertente: tante persone incontrate, tanti sorrisi. Qualche passante va oltre senza neanche guardarti, ma non importa. Nel tardo pomeriggio si tirano le somme e i volontari – Alessandro in primis – provano una grande soddisfazione per le donazioni ricevute. Sono proprio tante: ne valeva davvero la pena.
“Era una delle prime edizioni dell’evento di piazza nazionale che ogni anno la Fondazione organizzava a ridosso del Natale, per raccogliere fondi a sostegno dei suoi progetti – racconta Alessandro, 60enne, milanese, dirigente d’azienda. Quella è stata la mia prima esperienza come volontario di Mission Bambini”. Da allora sono passati una quindicina d’anni e Alessandro è sempre al nostro fianco: “Conobbi la Fondazione tramite un mio collega, che era stato dipendente nell’azienda di telecomunicazioni dell’Ingegner Modena, Presidente della Fondazione. E fin da subito ho apprezzato molto la capacità organizzativa di questa realtà, unita alle sue finalità sociali”.
Il cammino percorso insieme col tempo si è arricchito di tante altre tappe: “Negli anni ho continuato a partecipare a questo tipo di iniziative, in piazza ma anche online – continua Alessandro. E non solo: ho potuto visitare i progetti. La prima volta nel 2016, in Zimbabwe, quando sono stato volontario presso un orfanotrofio a Mhondoro: un viaggio che ha rafforzato il senso delle tante attività svolte per raccogliere fondi. Lo scorso anno invece sono stato a Catania, nel quartiere Librino, per l’allestimento del centro educativo sostenuto nell’ambito del progetto Scintilla: un’altra esperienza molto forte”.
Oggi, guardando avanti, Alessandro sa già come continuare questo cammino: “Vorrei fare un lascito solidale a favore di Mission Bambini – conclude. Perché desidero lasciare qualcosa di me in un ambito che per me è stato – ed è – molto importante. È come lasciare, anche dopo, un pezzettino di impronta mia. E penso sia un gesto prezioso anche per le persone che mi sono care. Un modo per tenere legato il ricordo che avranno di me ad un aspetto della mia vita a cui tengo molto: il volontariato e la solidarietà”.
Anche tu, come Alessandro, puoi rendere felici e sani tanti bambini con un lascito solidale
AllenaMenti per il Futuro… e per la tua crescita personale
Torna dal 24 ottobre 2023 il corso AllenaMenti per il Futuro, in collaborazione con il servizio Informagiovani del Comune di Milano: se sei un ragazzo o una ragazza che non studia e non lavora, scopri di che cosa si tratta e comunicaci il tuo interesse!
Il corso: scopri i tuoi talenti e trova la tua strada per la realizzazione personale
AllenaMenti per il Futuro è un corso gratuito, promosso dalla nostra Fondazione e indirizzato a ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 17 e i 30 anni, che non studiano e non lavorano.
Se sei uno di loro partecipa al corso, e potremo accompagnarti a capire quali sono i tuoi talenti, le tue competenze, e qual è il modo migliore per metterli in campo nella costruzione del tuo percorso di crescita.
Allenamenti per il Futuro è composto da un percorso formativo di gruppo suddiviso in 6 incontri, che alternano momenti in presenza, online e laboratori pratici. È inoltre previsto un percorso di supporto individuale – ad adesione volontaria – gestito da uno psicologo.
Gli incontri in presenza si svolgeranno presso la Sala Addestramento di Fondazione Mission Bambini in via Ronchi 17 – Milano.
Sfoglia la locandina del corso »
I requisiti: che cosa ti serve per iscriverti
Per partecipare ad AllenaMenti per il Futuro non ti serve nulla, devi solo confermare di:
- avere un’età compresa tra i 17 e i 30 anni;
- avere la residenza a Milano o zone limitrofe;
- non essere inserito in un percorso di studio o lavorativo.
Vuoi iscriverti o ricevere maggiori informazioni?
Per ricevere maggiori informazioni puoi contattare:
- Mission Bambini ETS, scrivendo a sara.nicoletti@missionbambini.org oppure inviando un WhatsApp al 366 7541208
- Informagiovani – Comune di Milano scrivendo a ornella.cotena@comune.milano.it
Prima dell’iscrizione verrà fissato un colloquio conoscitivo con un referente dell’Informagiovani, per valutare insieme la motivazione e l’interesse dei potenziali partecipanti.
Scadenza iscrizioni: 30 settembre
Il back to school del Diario di Classe
Diario di Classe è uno spazio, proprio come un diario personale, per raccogliere testimonianze intime ed emotive e accogliere le fragilità e i momenti di confusione tipici dei giovanissimi che si approcciano al mondo esterno. Uno spazio inclusivo e non giudicante che normalizzi le vulnerabilità, le debolezze e le risorse di bambini e ragazzi che vivono le nostre scuole. Un progetto dove poter decostruire stereotipi e aspettative, dove poter mettere in discussione il mito della competizione, della performance e del merito che, molto spesso, schiacciano e opprimono gli studenti.
Il progetto è il risultato di tutte queste esperienze e del lavoro creativo dell’illustratrice Susanna Morari, che ha saputo cogliere e restituire la ricchezza delle testimonianze.
Scarica il Diario di Classe di settembre! »
Settembre e il back to school
Nel Diario di settembre raccontiamo la storia di Riccardo.
Riccardo non dorme sonni tranquilli perché, ogni notte, un incubo gli fa compagnia; si sveglia di soprassalto, terrorizzato. Altre sere, invece, non riesce proprio ad addormentarsi perché continua a pensare alla sua classe: i compagni che si sono trasferiti in altre parti d’Italia e che quindi non rivedrà più, nuovi compagni che non gli sono simpatici, i compagni di sempre che non lo fanno giocare con loro. Non gli sono mai piaciuti gli inizi e gli sembra di dover iniziare tutto da capo: le amicizie, la scuola, i compiti… ha tanta paura.
Un giorno – nella classe di Riccardo – arrivano Cecilia e Margherita, le psicologhe di Spazio Mission Bambini che conducono i laboratori sulle emozioni. Parlano di tante emozioni che spesso anche Riccardo prova e che fa davvero fatica a gestire: la rabbia, la tristezza, la paura e anche la felicità. Riccardo ha sempre considerato queste emozioni come nemiche, da combattere, contro cui lottare. Cecilia gli ha insegnato che non c’è niente di sbagliato a sentire queste emozioni e che le provano tutti; Riccardo ha infatti scoperto che, come lui, anche tutti i suoi compagni ogni giorno le sperimentano. “Mi sono sentito compreso, mi sono sentito normale, uguale agli altri!”.
Negli Spazi Mission Bambini, all’interno di scuole primarie e secondarie e con il supporto di educatori, psicologi e volontari, promuoviamo il benessere degli studenti più fragili e li accompagniamo nello studio per evitare l’abbandono scolastico.
Le psicologhe Cecilia e Margherita hanno aiutato il piccolo Riccardo a gestire le sue emozioni; per scoprire come, non ti resta che leggere il Diario di Classe di settembre.
Banco dei Desideri is back… per il Back to School!
Il 9 e il 10 settembre partecipa insieme a noi alla quinta edizione del Banco dei Desideri.
Basta poco per rendere felice i bambini.
Matite e pennarelli, per disegnare un mondo di mille colori.
Libri e favole, per viaggiare con la fantasia.
Giochi e costruzioni, per diventare una principessa o un supereroe.
In Italia 1,3 milioni di minorenni vivono in povertà assoluta: per loro abbiamo creato il “Banco dei Desideri”, per regalare colori, libri e giochi.
Vieni a trovarci nelle librerie LaFeltrinelli di tutta Italia (trova quella più vicina a te nella mappa qui sotto!), e aggiungi ai tuoi acquisti articoli per la scuola, il gioco e la lettura per tutti i bambini che stanno per iniziare un nuovo anno scolastico. Distribuiremo i prodotti raccolti alle scuole e alle strutture per la prima infanzia della tua città.
Ti aspettiamo, per offrire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti il back to school che meritano.
Beppe Sala in visita a Mission Bambini
Il 16 maggio è stata una giornata importante per la nostra Fondazione: il Sindaco di Milano, Beppe Sala, è venuto a trovarci!
Una visita istituzionale per conoscere i progetti di Mission Bambini e per portare i ringraziamenti di tutta la città.
Ad accoglierlo il nostro Presidente, l’Ingegner Goffredo Modena; la nostra Direttrice Generale, Sara Modena; tutto lo staff e una delegazione di nostri volontari.
“Nel mio essere Sindaco – ha dichiarato Beppe Sala – ho capito che i milanesi sono molto esigenti, ma anche molto generosi. Esprimono senso di solidarietà, guardando al futuro e allo sviluppo sostenibile. C’è tanta brava gente in questa città e voi di Mission Bambini ne siete l’esempio: anima e cuore si uniscono alla capacità organizzativa e tutto funziona”.
Durante la visita ha potuto conoscere i nostri progetti e le persone che si impegnano per realizzarli. Per tutti noi è stato un onore poter accogliere il primo cittadino del comune nel quale la nostra Fondazione è nata; un onore che condividiamo con tutti i nostri sostenitori.
Questa è Mission Bambini: siamo persone vere e vere persone che si impegnano, ogni giorno, per rendere felici e sani i bambini.
Le forme della maternità: il podcast di Mission Bambini a cura di Francesca Bubba
Il podcast che abbiamo costruito insieme a Francesca Bubba, divulgatrice e attivista, vuole essere un luogo aperto e inclusivo dove vengono accolte le molteplici preoccupazioni, sensazioni ed esperienze delle donne in gravidanza e delle neomamme che vivono lo sportello del “Salotto delle Mamme”.
Il podcast: come nasce e quali temi tratta
L’obiettivo del progetto è quello di trattare temi legati alla gravidanza, al parto, alla maternità e, in generale, argomenti che emergono durante lo scambio del Salotto delle Mamme, con uno sguardo critico che mira a decostruire gli stereotipi e a de-romanticizzare il concetto di maternità.
Il podcast vuole essere dunque un’opportunità per:
- dare voce a tutte quelle storie che non sono conformi con la narrazione di maternità idealizzata;
- decostruire stereotipi e aspettative, analizzando la funzione che questi hanno, prima fra tutti il controllo dei corpi delle donne;
- parlare di ciò di cui nessuno vuole parlare: fragilità, difficoltà, e depressione post-partum;
- analizzare insieme cosa significa diventare madri oggi: quali difficoltà si affrontano soprattutto nella conciliazione con il lavoro e con la propria individualità;
- parlare della potenza e della bellezza di un luogo come il Salotto delle Mamme, da cui nasce sorellanza e supporto effettivo. In generale, valorizzare l’importanza di fare rete e fronte comune.
Il servizio: il Salotto delle Mamme
Il Salotto delle Mamme è offerto dalla Cooperativa La Grande Casa di Sesto San Giovanni (MI), apre le sue porte tutti i venerdì dalle ore 9:00 alle ore 12:00 e collabora da anni con noi di Mission Bambini.
Questo servizio nasce con l’idea di accompagnare e sostenere le donne nel loro diventare madri, prendendosi cura in particolare dell’aspetto emotivo, affettivo e relazionale del nascere come genitore; per dare la possibilità alle neomamme, in attesa o accompagnate dai propri bimbi, di potersi ritrovare in un luogo accogliente e non giudicante, e dare loro modo di raccontare e ascoltare condividendo desideri, paure, sogni e aspettative. Uno spazio che rifiuta la narrazione stereotipata della gravidanza e della maternità, ma che affronta le difficoltà che tantissime donne incontrano durante il percorso di gestazione e nel ricoprire il ruolo di madri.
Crediti
“Le forme della maternità” è un podcast di Mission Bambini.
Prodotto da: Mission Bambini
Con: Francesca Bubba
Scritto da: Francesca Bubba, Mission Bambini e il servizio il Salotto delle Mamme
Montaggio: Chiara Ercolani
Musiche: Leonardo Stella
Abbandono scolastico in Italia: una possibile svolta
Che cos’è l’abbandono scolastico?
Con la parola abbandono scolastico si intende un’interruzione precoce degli studi che avviene spesso al termine della scuola media. Un concetto da non confondere con la dispersione scolastica, che è invece un rallentamento del percorso di studio causato da varie problematiche – come il cambio di indirizzo scolastico – che possono poi portare all’abbandono.
A livello internazionale, i giovani che si trovano in questa situazione possono essere definiti con due acronimi: i NEET (Not in Education, Employment or Training) sono quelli che non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso di istruzione o di formazione; gli ELET (Early Leaver from Education and Training) sono coloro che non hanno mai completato il proprio percorso di studi.
Qual è la situazione del nostro Paese?
Secondo i dati Eurostat pubblicati nel 2022, l’abbandono scolastico è un fenomeno particolarmente diffuso in Italia: ben il 12,7% dei giovani tra i 18 ed i 24 anni ha rinunciato a ottenere il diploma di scuola superiore o alla formazione professionale. Si parla comunque di un numero più basso rispetto al 2020, quando il tasso di abbandono arrivava al 13,1% (1). Tuttavia, proprio nel 2020, tutti gli Stati dell’Unione Europea si erano impegnati a ridurre la media degli abbandoni scolastici a meno del 10% (2).
Che conseguenze sta portando questo fenomeno?
A fine 2022 il Cedefop, l’agenzia dell’Unione Europea che si occupa delle politiche in materia di istruzione e formazione, ha pubblicato lo European Skills Index: una misurazione in una scala da 1 a 100 che confronta lo sviluppo delle competenze professionali in tutti gli Stati europei. In questa speciale classifica l’Italia si posiziona all’ultimo posto con soli 15 punti, cosa già accaduta nei due anni precedenti, anche se con punteggi leggermente più alti: 20 punti nel 2021 e 17 punti nel 2020. L’abbandono scolastico innesca un meccanismo per cui le ragazze e i ragazzi italiani rimangano privi di un titolo di studio rilevante; in questo modo faticano a sviluppare le competenze appropriate per trovare lavoro, per rendersi autonomi e per essere attivi all’interno della società.
Quali possono essere le cause dell’abbandono?
Per intervenire efficacemente in modo da ridurre l’abbandono scolastico è essenziale capire quali sono le cause che portano a questo fenomeno: in molti casi si tratta di problemi economici, con le famiglie che non possono garantire il proseguimento degli studi ai propri figli; ci possono essere anche motivazioni sociali, quando sono proprio le famiglie che non spingono i figli a completare la scuola perché non la ritengono così importante. Inoltre, sono molti i bambini che arrivano in Italia da un Paese straniero: per loro diventa ancora più difficile adattarsi ad un nuovo contesto e ottenere, quindi, un titolo di studio. Infine, esistono anche delle cause individuali, perché molti giovani hanno delle difficoltà di apprendimento o addirittura soffrono di ansia e, a volte, l’offerta formativa delle scuole non riesce a venire incontro a questo tipo di necessità (3).
Quali sono le possibili soluzioni?
In Italia sta per avvenire un cambiamento che potrà contribuire a risolvere il fenomeno dell’abbandono scolastico: parliamo dell’attuazione del PNRR – il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – che punta a una crescita del nostro Paese in favore delle generazioni future. All’interno di questo piano, infatti, è compreso il progetto Futura, che prevede una serie di interventi nella scuola italiana grazie ad investimenti pari a 17,59 miliardi di euro fino al 2026 (4).
I cambiamenti previsti riguardano nuove infrastrutture scolastiche, un’avanzata formazione degli insegnanti, un miglior orientamento per studenti di scuole medie e superiori affinché possano scegliere liberamente del proprio futuro, una riduzione del numero di studenti per classe in modo da aumentare la qualità dell’insegnamento e, più in generale, un arricchimento dell’offerta formativa. Tutto questo ha come obiettivo quello di mettere la scuola al centro della crescita del nostro Paese, adattandosi pienamente alla dimensione europea; la disparità tra domanda e offerta di lavoro potrebbe essere colmata e molti più giovani potranno realizzarsi e svolgere un ruolo attivo nella società. Inoltre, è previsto un miglior supporto agli studenti con difficoltà di apprendimento, una sensibilizzazione sull’importanza della scuola e un maggior coinvolgimento delle famiglie nel percorso scolastico dei figli (4). In questo modo sarà possibile portare il tasso di abbandono scolastico almeno al 9% entro il 2030, come stabilito dal Consiglio Europeo (5).
Dove ci inseriamo noi?
Noi ci impegniamo direttamente per venire incontro ai giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso di istruzione o di formazione: lo facciamo con il progetto AllenaMenti per il Futuro, che prevede un ciclo di incontri per aiutare ragazzi e ragazze a riscoprire i propri talenti, così che possano costruire la loro strada verso una professione che permetta loro di realizzarsi. Il prossimo corso prenderà il via nel mese di maggio 2023.
L’importanza di soluzioni come queste è sottolineata anche dall’Articolo 28 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che sostiene come tutti i ragazzi e le ragazze abbiano diritto a essere educati e istruiti adeguatamente, per evitare che possano abbandonare il proprio percorso scolastico (6).
Note
2.https://education.ec.europa.eu/it/document/education-and-training-monitor-2020-eu-factsheet?
4.https://pnrr.istruzione.it/wp-content/uploads/2021/12/PNRR.pdf
6.https://www.unicef.it/convenzione-diritti-infanzia/articoli/
AllenaMenti per il Futuro riparte… da te
Torna dal 2 maggio 2023 il corso AllenaMenti per il Futuro, in collaborazione con il servizio Informagiovani del Comune di Milano: se sei un ragazzo o una ragazza che non studia e non lavora, scopri di che cosa si tratta e comunicaci il tuo interesse!
Il corso: scopri i tuoi talenti e trova la tua strada per la realizzazione personale
AllenaMenti per il Futuro è un corso gratuito, promosso dalla nostra Fondazione e indirizzato a ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 17 e i 30 anni, che non studiano e non lavorano.
Se sei uno di loro, ecco come il corso ti può aiutare:
- ti accompagniamo a capire quali siano i tuoi talenti, le tue competenze, e quale sia il modo migliore per metterli in campo nella costruzione del tuo percorso di crescita;
- ti prepariamo al mondo del lavoro, attraverso una comprensione del mercato esistente e un supporto nella compilazione del curriculum vitae, nell’individuazione dei migliori strumenti per la ricerca del lavoro e nella preparazione per sostenere un colloquio.
Allenamenti per il Futuro è composto da un percorso formativo di gruppo suddiviso in 6 incontri, che alternano momenti in presenza, online e laboratori pratici. È inoltre previsto un percorso di supporto individuale – ad adesione volontaria – gestito da uno psicologo.
Gli incontri in presenza si svolgeranno presso la Sala Addestramento di Fondazione Mission Bambini in via Ronchi 17 – Milano.
Sfoglia la locandina del corso »
I requisiti: che cosa ti serve per iscriverti
Per partecipare ad AllenaMenti per il Futuro non ti serve nulla, devi solo confermare di:
- avere un’età compresa tra i 17 e i 29 anni;
- avere la residenza a Milano o zone limitrofe;
- non essere inserito in un percorso di studio o lavorativo.
Vuoi iscriverti o ricevere maggiori informazioni?
Per ricevere maggiori informazioni puoi contattare:
- Mission Bambini ETS, scrivendo a sara.nicoletti@missionbambini.org oppure inviando un WhatsApp al 366 7541208
- Informagiovani – Comune di Milano scrivendo a ornella.cotena@comune.milano.it
Prima dell’iscrizione verrà fissato un colloquio conoscitivo con un referente dell’Informagiovani, per valutare insieme la motivazione e l’interesse dei potenziali partecipanti.
Scadenza iscrizioni: 16 aprile