“AllenaMenti per il Futuro”, nuova edizione estiva

Torna da lunedì 27 maggio il corso AllenaMenti per il Futuro, in collaborazione con il servizio Informagiovani del Comune di Milano: se sei un ragazzo o una ragazza che non studia e non lavora, scopri di che cosa si tratta e comunicaci il tuo interesse!

Il corso: scopri i tuoi talenti e trova la tua strada per la realizzazione personale

AllenaMenti per il Futuro è un corso gratuito promosso dalla nostra Fondazione e indirizzato a ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 17 e i 30 anni, che non studiano e non lavorano.

Se sei uno di loro partecipa al corso, e potremo accompagnarti a capire quali sono i tuoi talenti, le tue competenze e qual è il modo migliore per metterli in campo nella costruzione del tuo percorso di crescita.

Allenamenti per il Futuro è composto da un percorso formativo di gruppo suddiviso in 6 incontri, che alternano momenti in presenza e online. È inoltre previsto un percorso di supporto individuale – ad adesione volontaria – gestito da uno psicologo.

Gli incontri in presenza si svolgeranno presso la Sala Addestramento di Fondazione Mission Bambini in via Ronchi 17 – Milano.

Sfoglia la locandina del corso » 

I requisiti: che cosa ti serve per iscriverti

Per partecipare ad AllenaMenti per il Futuro non ti serve nulla, devi solo confermare di:

  •  avere un’età compresa tra i 17 e i 30 anni;
  •  avere la residenza a Milano o zone limitrofe;
  •  non essere inserito in un percorso di studio o lavorativo.

Vuoi iscriverti o ricevere maggiori informazioni?

L’edizione di Allenamenti per il Futuro di maggio/giugno 2024 sta per partire. Per ricevere maggiori informazioni puoi contattare:


Prima dell’iscrizione verrà fissato un colloquio conoscitivo con un referente dell’Informagiovani, per valutare insieme la motivazione e l’interesse dei potenziali partecipanti.

Scadenza iscrizioni: 12 maggio 2024

A maggio, allacciamo le Stringhe!

#educazione, #educazione italia, #progetto Stringhe, #Stringhe

Si terrà giovedì 9 maggio, dalle ore 15:30 alle ore 18:30, allo Stripes Digitus Lab di Milano (all’interno dell’ex sito Expo 2015) il Convegno “Educativa digitale e corporea per una didattica innovativa” organizzato da Mission Bambini e dai partner di “Stringhe: piccoli numeri in movimento”, per raccontare 4 anni di attività del progetto.

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Partecipazione gratuita, per iscrizioni clicca qui e compila il modulo online.

Il Convegno prende il via con l’intervento di Ennio Ripamonti, docente dell’Università Milano-Bicocca, “Povertà educativa: un quadro del fenomeno nel nostro Paese”. Segue la presentazione del progetto “Stringhe” con gli interventi dei rappresentanti di Mission Bambini, Cooperativa Stripes, Fondazione Laureus e CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per le Tecnologie Didattiche. Sarà inoltre presente un insegnante dell’IC Cantù di Milano, che porterà la propria testimonianza sullo svolgimento delle attività di progetto in aula insieme ai bambini.

Infine, è prevista la tavola rotonda “Stringhe come nuovo modo di fare didattica: prospettive di sviluppo” sull’introduzione nelle scuole della nuova metodologia didattica.

Qualcosa di più sul progetto

Realizzato principalmente all’interno delle scuole e in collaborazione con il sistema scolastico, il progetto “Stringhe” prevede l’introduzione di attività per bambini che si basano sull’uso combinato del coding e della robotica educativa da un lato, con la psicomotricità e l’attività sportiva dall’altro. L’obiettivo principale è quello di contrastare la povertà educativa nei contesti di intervento attraverso la sperimentazione e la messa a punto della Metodologia Integrata Stringhe (MIS): una nuova metodologia didattica in grado di orchestrare innovative pratiche educative nel contesto delle attività curriculari delle differenti discipline di studio. L’obiettivo primario della MIS è potenziare l’abilità di pensiero computazionale. Il progetto, avviato nell’AS 2020/2021, è attivo in 10 scuole dell’infanzia e primarie di Milano, Napoli e Catania.

Il progetto Stringhe è stato selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile ed è realizzato a livello nazionale insieme a: CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per le Tecnologie Didattiche, Cooperativa Stripes e Palestra per la Mente, Fondazione Laureus Italia, Avanzi. Si tratta del primo progetto in Italia a portare nelle scuole una metodologia integrata che unisce educativa digitale e corporea. Il convegno sarà anche occasione di confronto sul tema tra docenti e ricercatori, dirigenti scolastici, istituzioni, insegnanti ed educatori.

La partecipazione al Convegno è gratuita, per iscrizioni clicca qui e compila il modulo online.

Per informazioni:
eventi@missionbambini.org


 

A livello locale il progetto Stringhe è realizzato a Milano insieme a: Comune di Milano, IC “Cesare Cantù”, IC “Locatelli Quasimodo”, IC “Trilussa”, Fondazione Aquilone, Fondazione Maria Anna Sala; a Napoli insieme a: Comune di Napoli, 30esimo CD “G. Parini”, Associazione Celus; a Catania insieme a: Comune di Catania, IC “Dusmet-Doria”, Associazione Talità Kum.

Il teatro: su il sipario dell’apprendimento

#educazione, #educazione italia, #infanzia, #scintilla

Il teatro: un luogo in cui è possibile giocare, fare esperienza della propria interiorità e della realtà esterna. Un luogo della scoperta e delle possibilità.

Approfondiamo l’arte di fare teatro con i più piccoli, come accade a Napoli al Centro Pizzicalaluna.

La funzione educativa del teatro

Nel processo di crescita dell’infanzia ci sono alcune condizioni che favoriscono gli apprendimenti complessi come, per esempio lo sviluppo della capacità immaginativa: è la capacità di usare conoscenze acquisite in situazioni precise per vivere altre situazioni, per elaborare altri concetti, per entrare in altri contesti di conoscenza, per diventare capaci di

realizzazioni più complesse. L’immaginazione porta, infatti, a esplorare molteplici possibilità e a scoprire nuovi percorsi. La finzione che richiede il teatro porta a imparare a immaginare. Se il teatro è visto come un ventaglio di opportunità offerte al bambino per la sua crescita, lo spettacolo può essere vissuto da tutti (bambini, genitori, insegnanti, educatori) come un momento del processo di conoscenza e di espressione di sé.(1)

Il gioco ha anch’esso un ruolo fondamentale: è un metodo naturale di apprendimento, fin dall’età prescolare. Attraverso il gioco i bambini sono in grado di conoscere meglio il proprio corpo, le proprie emozioni e i propri pensieri per dare spazio alla creatività.

Dall’unione di educazione e teatro può nascere qualcosa di magico. L’arte drammatica è una delle attività artistiche che meglio può contribuire allo sviluppo del bambino: per questo motivo è bene che trovi un suo posto nei programmi educativi, così come accade a Pizzicalaluna.

Nunzia Schiano, attrice di tv e teatro, dialoga con Salvatore Amabile, educatore a Pizzicalaluna, Stella Mission Bambini di Napoli.

Il teatro a Pizzicalaluna, una Stella Mission Bambini

Le Stelle Mission Bambini – presenti a Milano, Bari, Napoli e Catania all’interno del progetto Scintilla – garantiscono il diritto alla vita e allo sviluppo ai bimbi con maggiori difficoltà di accesso ai servizi, assicurandosi di porre sempre il bambino al centro.

Oggi andiamo a Napoli, nella Stella Mission Bambini al Centro Infanzia Pizzicalaluna, dove si tengono attività relative al teatro e all’espressione di sé; per la precisione, si tratta di laboratori comunicativo-espressivo a scopo inclusivo.

Il concetto di inclusione deriva dal fatto che nella “finzione” teatrale – attraverso l’immaginazione – puoi essere tutto quello che vuoi; così si supera qualsiasi tipo di barriera (disabilità, lingue differenti, ritardi e fragilità). I bambini piccoli non possono imparare una parte a memoria, il loro è tutto un lavoro di immaginazione e sperimentazione, di scoperta di se stessi e dell’altro. 

L’immaginazione porta, infatti, a esplorare molteplici possibilità e a scoprire nuovi percorsi; la finzione che richiede il teatro porta a imparare a immaginare.(1)

Salvatore Amabile, educatore a Pizzicalaluna, ci spiega: “Il nostro pensiero non si è fermato solo all’inclusione rispetto al far parte di un gruppo, ma si estende alla forma di accudimento che ognuno deve avere nei confronti dei tanti che faranno parte del gruppo stesso, mettendo in luce – come punto di forza – la diversità stessa come unicità di ognuno di noi. Questo rende quel tale gruppo unico, perché ha una propria forma data dalla bellezza che si ottiene nel farne parte così come si è… Quasi come se fosse un capovolgimento dei ruoli teatrali che per gioco si affrontano”

Il teatro in questo caso diviene lo strumento sociale attraverso cui si può entrare sia nei ruoli, sia nelle diversità che ci circondano per potersi interfacciare con esse; nel momento in cui il gioco finisce qualcosa di unico del personaggio interpretato resta con noi. Il fare insieme favorisce e arricchisce la socializzazione dando valore alla diversità.

Bambine e bambini di Pizzicalaluna durante uno spettacolo teatrale.

Qualche dettaglio sul laboratorio teatrale

Il laboratorio teatrale coinvolge tutti (educatori, esperti di attività teatrali, genitori e bambini) e quella che si crea è una vera e propria comunità.

In totale, 52 bambini nella fascia 0-6 anni sono stati coinvolti – insieme ai loro genitori, nella realizzazione dei costumi e i più piccoli (32 in tutto) anche nelle attività di laboratorio teatrale.

Tutto è stato coordinato da 2 esperti esterni e supportato da 5 educatori di riferimento e da 1 volontaria. A breve, il Centro replicherà tale esperienza per le attività di chiusura dell’anno scolastico a giugno perché, come dicevamo sopra, lo spettacolo viene vissuto da grandi e piccoli come un momento di conoscenza e di espressione di sé.

Chiudiamo con una citazione del grande attore teatrale Gigi Proietti: “Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso!”.


Fonte:
(1)Gaetano Oliva – Facoltà di Scienze della Formazione. Dipartimento di Italianistica e Comparatistica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “La funzione educativa del teatro”

Crediti video:
Riprese: Chiara Ercolani e Victor Deleo; montaggio: Chiara Ercolani

Location:
Teatro Stabile Galleria Toledo di Napoli

Il benvenuto a Cecilia e il progetto Borse Rosa

#borse rosa, #educazione, #educazione estero

Abbiamo conosciuto Cecilia grazie ad Alessandra De Luca, nostra volontaria in Sud Africa nell’estate 2007. Da allora Alessandra è tornata in Sud Africa varie volte, anche con suo marito Carlo.

Cecilia è entrata così nei nostri cuori: l’abbiamo vista crescere, anno dopo anno. 

E a inizio marzo è stata lei a venire per la prima volta in Italia, proprio qui a Milano. L’abbiamo conosciuta di persona, abbiamo chiacchierato con lei e abbiamo realizzato un video della sua storia: di come il sostegno per lei, e in generale per le ragazze, possa davvero fare la differenza per un futuro libero da imposizioni e scelte altrui.

Oggi Cecilia ha 21 anni e vorrebbe diventare medico: grazie all’incontro con la Fondazione e con Alessandra ha avuto l’opportunità di studiare. Senza saperlo, Alessandra e Cecilia hanno anticipato la nascita del progetto Borse Rosa, di cui oggi Cecilia diventa “testimonial” per eccellenza.

Ad oggi sono 129 milioni le bambine e le ragazze che, nel mondo, non hanno accesso alla scuola e sono spesso destinate a matrimoni precoci e combinati.
Attraverso Borse Rosa, Mission Bambini sostiene centinaia di ragazze come Cecilia nel loro percorso di istruzione superiore, aiutandole a diventare giovani donne più consapevoli dei propri diritti.

Da qui il desiderio di Alessandra e Carlo, insieme a Cecilia, di sostenere Borse Rosa per aiutare tante ragazzine in Brasile, Bangladesh, India e Uganda, perché l’esperienza con Cecilia ha dimostrato quanto l’istruzione possa fare la differenza per garantire loro un futuro, proprio come è stato per lei.

Sostieni anche tu il progetto Borse Rosa con Cecilia, Alessandra e Carlo: prendi per mano una bambina e accompagnala nella sua crescita.

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Nuova edizione di “AllenaMenti per il Futuro”

#educazione, #educazione italia, #NEET

Torna da lunedì 8 aprile il corso AllenaMenti per il Futuro, in collaborazione con il servizio Informagiovani del Comune di Milano: se sei un ragazzo o una ragazza che non studia e non lavora, scopri di che cosa si tratta e comunicaci il tuo interesse!

Il corso: scopri i tuoi talenti e trova la tua strada per la realizzazione personale

AllenaMenti per il Futuro è un corso gratuito promosso dalla nostra Fondazione e indirizzato a ragazzi e ragazze, di età compresa tra i 17 e i 30 anni, che non studiano e non lavorano.

Se sei uno di loro partecipa al corso, e potremo accompagnarti a capire quali sono i tuoi talenti, le tue competenze e qual è il modo migliore per metterli in campo nella costruzione del tuo percorso di crescita.

Allenamenti per il Futuro è composto da un percorso formativo di gruppo suddiviso in 6 incontri, che alternano momenti in presenza e online. È inoltre previsto un percorso di supporto individuale – ad adesione volontaria – gestito da uno psicologo.

Gli incontri in presenza si svolgeranno presso la Sala Addestramento di Fondazione Mission Bambini in via Ronchi 17 – Milano.

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I requisiti: che cosa ti serve per iscriverti

Per partecipare ad AllenaMenti per il Futuro non ti serve nulla, devi solo confermare di:

  •  avere un’età compresa tra i 17 e i 30 anni;
  •  avere la residenza a Milano o zone limitrofe;
  •  non essere inserito in un percorso di studio o lavorativo.

Vuoi iscriverti o ricevere maggiori informazioni?

L’edizione di Allenamenti per il Futuro di aprile 2024 sta per partire. Per ricevere maggiori informazioni puoi contattare:


Prima dell’iscrizione verrà fissato un colloquio conoscitivo con un referente dell’Informagiovani, per valutare insieme la motivazione e l’interesse dei potenziali partecipanti.

Scadenza iscrizioni: 24 marzo 2024

Borse Rosa, per le donne di oggi e di domani

#borse rosa, #educazione, #educazione estero

Il contesto

Rita Levi Montalcini, Malala Yousafzai, Margerita Hack: sono tante le donne che hanno fatto la storia con il proprio talento e la propria unicità. Tutte loro hanno una cosa in comune: sono state libere di realizzare i propri sogni.

Oggi, nel mondo, ci sono ancora 129 milioni di bambine e ragazze che non hanno la possibilità di realizzarli perché vivono in contesti difficili, dove le famiglie non riescono a garantire loro il proseguimento degli studi. Ciò, in molti casi, costringe queste giovani donne a matrimoni forzati e gravidanze precoci che tolgono loro qualsiasi libertà di poter fare scelte sul proprio futuro.

In particolare, in Bangladesh, questa situazione riguarda la comunità Dalit che viene fortemente discriminata; qui il 59% delle ragazze sotto ai 18 anni è costretta a sposarsi con uomini più grandi. 

In India, nella regione dell’Andhra Pradesh, le famiglie non hanno ancora percepito quanto sia importante lo studio per le proprie figlie, le quali sono oggetto di matrimoni forzati prima dei 18 anni nel 29% dei casi. Una situazione simile esiste anche in Uganda, dove il 7% delle bambine si sposa anche prima di aver raggiunto i 15 anni di età.

In Brasile, nello stato di Paraíba, si trovano numerosi quartieri poveri dove è preponderante la cultura patriarcale e maschilista e la criminalità è molto diffusa. Le ragazze nate qui cercano di allontanarsi da questo contesto, cadendo però spesso in relazioni sbagliate e gravidanze precoci.

Un futuro per queste ragazze

Proprio in questi Paesi abbiamo deciso di impegnarci, in collaborazione con partner locali, per dare a bambine e ragazze la possibilità che meritano: quella di essere libere di diventare ciò che vorranno. Lo facciamo dal 2018 con il progetto Borse Rosa.

L’obiettivo primario è quello di garantire l’accesso all’istruzione secondaria e universitaria a bambine e ragazze così che possano veramente diventare indipendenti dal punto di vista economico, senza essere costrette a sposarsi. Il supporto concreto consiste nella fornitura di materiali didattici e prodotti igienici, nelle spese di vitto e alloggio, nel pagamento delle rette scolastiche e in un supporto psicologico per coloro che ne hanno bisogno. Queste sono le Borse (di studio) Rosa che abbiamo pensato per loro.

In questi anni abbiamo visto più di 1000 ragazze finire la scuola secondaria grazie a questi sostegni, e 675 di loro hanno partecipato anche a corsi professionalizzanti di fashion design, sartoria, informatica, turismo o infermieristica.

Spesso, per dare veramente a queste giovani donne la possibilità di essere libere, serve intervenire su dogmi culturali radicati da tempo: per questo organizziamo anche incontri periodici in loco con genitori e leader comunitari così da promuovere l’importanza dell’educazione, in particolare quella femminile.

Basona: il sogno per il suo futuro divenuto realtà

Basona ha 23 anni ed è nata in Bangladesh da una famiglia appartenente alla comunità Dalit, che in lingua locale significa “fuori casta”, il grado più basso della società. Per Basona nulla è stato facile sin da quando era piccola, nonostante ciò ha imparato ad apprezzare le piccole cose. Quando la sua mamma si prendeva cura di lei, nella sua mente nasceva il desiderio di fare lo stesso per tutti coloro che ne avevano più bisogno, in particolare per i malati. Il suo sogno era infatti quello di diventare infermiera, un sogno che era destinato a rimanere tale visto che nessuna donna che conosceva era mai riuscita a scegliere la propria professione.

Questa era la condizione di Basona fino a quando la sua famiglia non ha conosciuto Dalit, ONG bengalese e nostro partner, con il quale collaboriamo per rendere felici e autonome le giovani donne come lei. Da quel momento Basona ha concluso la scuola primaria e ha frequentato il Satkhira Nursing Institute ottenendo ottimi risultati. E non è finita qui: ha potuto svolgere un tirocinio come infermiera e ora sta per laurearsi. Il suo sogno si è trasformato così in un obiettivo concreto, quello di lavorare in un ospedale pubblico.

È proprio questa la possibilità che dovrebbe avere ogni persona: quella di essere libera di diventare ciò che vorrà con il proprio talento e la propria unicità.


Aiuta le bambine e ragazze in difficoltà: scopri come accompagnarle a essere protagoniste del loro futuro.

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A Napoli una “Stella” illumina l’inclusione sociale

#educazione, #educazione italia, #infanzia

Il contesto

A Napoli il quartiere Bagnoli è situato sulla costa ovest della città, storicamente una zona di origine operaia e popolato da famiglie di pescatori; la sua struttura sociale, nel tempo, ha  subìto grandi trasformazioni. Rinomato sin dall’epoca romana per il proprio impianto termale, Bagnoli fu luogo di incontro, anche tra classi sociali differenti, fino ai primi anni del ‘900.

All’inizio del XX secolo la sua natura venne però stravolta: le terme cementificate e la zona trasformata in un importante polo industriale. Questo permise al quartiere di affermarsi come colosso siderurgico,  tuttavia portò con sé anche gravi criticità, prime fra tutte il prezzo ambientale e sulla salute che il territorio e le persone di Bagnoli si trovano ancora oggi a pagare.

In anni più recenti, il quartiere si caratterizza per l’arrivo di famiglie della borghesia napoletana e, contemporaneamente, per l’insediamento di gruppi etnici stranieri in situazione di disagio socio-economico, con problemi di integrazione. La Municipalità ospita oggi il 7,7% di popolazione straniera iscritta all’Anagrafe del Comune di Napoli e si fa carico anche delle necessità della zona limitrofa di Pozzuoli, che ospita quasi 29.000 famiglie.

La Stella Mission Bambini

La Stella Mission Bambini di Napoli è una delle strutture del progetto Scintilla tramite cui Mission Bambini rafforza la propria presenza sul territorio nazionale, supportando i bambini tra gli 0 e i 6 anni. Scintilla è infatti una costellazione di servizi per la prima infanzia che, messi in rete, contrastano la povertà educativa e difendono il diritto all’infanzia nelle grandi periferie d’Italia.

Nel quartiere Bagnoli la necessità che emerge è di una più ampia offerta di servizi per la prima infanzia, che possa accogliere i numerosi minori esclusi dalle strutture pubbliche e lavori nella direzione di una maggiore inclusione socio-culturale.

La Stella Mission Bambini di Napoli opera, insieme al Centro Infanzia Pizzicalaluna, esattamente nell’ambito dell’accoglienza del disagio, coinvolgendo i bambini tra gli 0 e i 6 anni in attività mirate a indurre comportamenti di inclusione grazie alla sperimentazione di diversi registri espressivi.

Alcuni esempi dei laboratori, coordinati da educatori ed esperti di diversi settori, che la Stella offre sono:

  • Laboratorio comunicativo-espressivo a scopo inclusivo
  • Laboratorio creativo
  • Laboratorio naturalistico a scopo didattico/inclusivo

Inoltre, le famiglie possono beneficiare di spazi dedicati al loro ascolto e sostegno, nonché di percorsi personalizzati, che partono dalle esigenze del singolo bambino. Infine, all’intera comunità sono dedicati sportelli di ascolto e informazione sulle problematiche infantili e genitoriali, attività formative aperte alla cittadinanza ed eventi finalizzati alla promozione e sviluppo della comunità educante e di una genitorialità maggiormente consapevole.

stella napoli

Cenni di Luce

Giuseppe è un bambino con necessità speciali e un ritardo psicomotorio; arrivato alla Stella di Napoli i suoi movimenti erano per lo più inconsulti e le sollecitazioni cadevano nel vuoto, come se vivesse in un mondo immobile e senza colore.

Nei mesi, osservando e rispettando i suoi tempi e le sue esigenze – come la difficoltà a sopportare il chiasso o la necessità di avere vicino una figura di riferimento – Giuseppe è cambiato molto.

Il percorso è iniziato con l’organizzazione di un incontro con i suoi genitori, la psicomotricista e la counsellor, per rendere chiaro che tipo di lavoro si potesse intraprendere insieme. Con la psicomotricista, Giuseppe è riuscito a potenziare le proprie risorse cognitive e motorie attraverso giochi-stimolo e ha imparato a mettere in atto strategie comunicative grazie alle quali relazionarsi ai bambini con cui trascorre gran parte della sua giornata. Dal canto loro, gli altri bimbi hanno imparato a comprendere e accogliere Giuseppe, per includerlo e coinvolgerlo nei giochi.

I genitori di Giuseppe sono stati coinvolti in tutto il percorso e hanno avuto l’opportunità, con la counsellor, di riattivare risorse inutilizzate e potenzialità inespresse che li hanno aiutati a sostenere il figlio nel suo cammino, imparando ad osservare i propri timori e le difficoltà di genitori da diverse angolazioni per individuare strategie risolutive sempre diverse.

Illumina il futuro, corri con Mission Bambini

#educazione, #educazione italia, #infanzia, #milano marathon

Domenica 7 aprile si terrà l’appuntamento con la ventiduesima edizione del più grande evento sul running in Italia, la Milano Marathon 2024. Corri al nostro fianco e aiutaci a donare un’infanzia tranquilla e serena a tanti bambini!

Inizia il riscaldamento: scopri di cosa si tratta

La Milano Marathon non è solo uno dei più importanti eventi sportivi dell’anno, ma è soprattutto un’occasione di solidarietà. Il 7 aprile torna a Milano la Relay Marathon: crea la tua squadra e preparati per la staffetta, oppure partecipa individualmente alla maratona e corri con noi!

Il traguardo per noi è il futuro dei bambini: partecipando alla Maratona con Mission Bambini sosterrai il progetto Scintilla, una rete di centri socioeducativi – le Stelle – con cui offriamo un supporto a 360°: ai bambini, aiutandoli a scoprire le proprie passioni offrendo progetti educativi stimolanti e di qualità; ai genitori, mettendo a disposizione servizi per la prima infanzia accessibili e un percorso di sostegno; agli educatori, rafforzando le competenze professionali offrendo loro percorsi di formazione.

Vai ai blocchi di partenza: scopri come iscriverti

  • Vai alla pagina di iscrizione dedicata che trovi a questo link
  • Compila il form con i tuoi dati

Staffetta 4 runner

  • La quota di partecipazione per la staffetta è di 300€ a squadra (75€ a runner)

Maratona (runner singolo)

  • La quota di partecipazione per il runner è di 100€. (Per ricevere maggiori informazioni o per iscriversi, scrivi direttamente a aziende@missionbambini.org)

Per tutti i partecipanti ci sarà la possibilità di aprire una propria pagina Crowdfunding, dedicata a te e/o alla tua squadra, nella quale potrai coinvolgere amici, colleghi e familiari per raggiungere insieme l’obiettivo di donare un’infanzia tranquilla e serena a tanti bambini, in cui possano accedere a nidi e servizi per la prima infanzia.

Taglia il traguardo: scopri il valore della tua corsa

Le quote di iscrizione dei partecipanti sosterranno il progetto Scintilla. Grazie al tuo contributo potremo sostenere i costi per l’educazione e il benessere dei bambini!

Ti interessa partecipare con la tua azienda?

La Relay Milano Marathon è l’esperienza perfetta da condividere con i propri colleghi: attraverso l’attività sportiva potrai rafforzare il legame all’interno del team, correndo insieme per raggiungere un importante obiettivo solidale!

Per avere maggiori informazioni e ricevere supporto nella fase di iscrizione, contattaci all’indirizzo mail: aziende@missionbambini.org

Nasce al Niguarda di Milano ‘Casa Cuore di bimbi’

#bambini cardiopatici, #cuore di bimbi, #salute

Una casa: sì, una vera e propria casa, bella, accogliente… ma all’interno di un ospedale. Perché? Perché dovrà ospitare le famiglie dei bambini ricoverati. Così mamma e papà, anche se vengono da un’altra città, o addirittura da un altro Paese, potranno stare vicini ai figli nei momenti più difficili: quelli della malattia, dell’intervento e della terapia intensiva. 

Ecco cos’è Casa Cuore di bimbi: finalmente, dopo l’accordo ufficiale siglato lo scorso novembre con l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, possiamo darne notizia. La Casa sarà aperta 24 ore su 24, 365 giorni all’anno: uno spazio di 160 mq all’interno dell’ospedale milanese, composto da camere da letto con bagno, una reception, una zona giorno e un’area gioco. Completeranno il servizio un gruppo di volontari di Mission Bambini per il supporto quotidiano alle famiglie ospitate e un’attività di mediazione culturale e psicologica.

Perché la Casa all’interno di un ospedale?

L’idea è nata dalla lunga esperienza nell’ambito del progetto Cuore di bimbi. In questi anni sono molti i bambini gravemente cardiopatici che abbiamo portato in Italia da Paesi come Albania, Kosovo o Zimbabwe, dove mancano strutture sanitarie attrezzate; molti di loro sono stati operati proprio all’Ospedale Niguarda di Milano. Le loro famiglie (in genere la mamma) erano con loro, ma dovevano alloggiare in qualche appartamento nei dintorni dell’ospedale, con relativi costi e disagi. Stare lontani da casa per un lungo periodo è esperienza anche di tante famiglie che vivono in Italia e devono lasciare la propria città per restare vicine al figlio in occasione di un ricovero o di un’operazione. Solo all’Ospedale Niguarda ogni anno vengono ricoverati circa 4.000 bambini, di cui il 35% proviene da fuori Milano. Casa Cuore di bimbi è pensata per loro, per tutte queste famiglie. Alcune – quelle che possono permetterselo – accederanno attraverso una donazione minima, le altre gratuitamente.

La partnership con il Niguarda

L’ospedale ha concesso in comodato d’uso gratuito lo spazio. Noi di Mission Bambini ci faremo carico interamente dei costi di progettazione, ristrutturazione, forniture e impianti, arredi, design interno e gestione della struttura una volta ultimata la ristrutturazione. Terminati i lavori, l’ospedale fornirà a titolo gratuito tutte le utenze (elettricità, riscaldamento, acqua) e i servizi di pulizia, igiene, manutenzione ordinaria e straordinaria, vigilanza notturna. Gli spazi saranno messi a nostra disposizione entro febbraio 2024. 

Ora Casa Cuore di bimbi è tutta da costruire: contiamo sul sostegno di tutti i nostri donatori per realizzare insieme questo grande progetto.

Mettici il cuore, dona ora »

Se invece preferisci donare tramite bonifico, intestalo a favore di Fondazione Mission Bambini ETS all’IBAN IT19Q0306909606100000067111, indicando come causale “Casa Cuore di bimbi”. 

Un nuovo ecografo per i bambini cardiopatici in cura all’Ospedale Niguarda di Milano

#bambini cardiopatici, #cuore di bimbi, #salute

Il progetto è stato sostenuto da Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Fondazione CESVI, attraverso il Programma Formula.


Migliorare la qualità della vita dei bambini con una malformazione cardiaca

Ogni anno nel mondo 8 bambini su 1.000 nascono con difetti cardiaci, ovvero più di un milione. I difetti cardiaci congeniti sono uno dei più gravi problemi di salute a livello globale. In Italia 4.000 neonati l’anno presentano una cardiopatia congenita e la sola Regione Lombardia ne registra circa 800, a cui aggiungere i bambini provenienti da fuori Regione e dall’estero. 

L’Ospedale Niguarda di Milano è tra i maggiori ospedali di riferimento per questi pazienti. Circa il 60% delle cardiopatie congenite viene diagnosticato entro l’anno di età, il 30% nei bambini più grandi, il 10% oltre i 16 anni di vita. Grazie ai miglioramenti della cardiologia pediatrica e della cardiochirurgia, il 96% dei bambini con cardiopatie congenite sopravvive al periodo infantile.

Il Dottor Marco Papa, Responsabile Cardiologia Pediatrica ASST Niguarda di Milano, con il nuovo ecografo fisso in uso presso l’ambulatorio.

Il progetto

La nostra Fondazione collabora con l’Ospedale Niguarda da più di dieci anni nell’ambito delle cardiopatie infantili attraverso il programma Cuore di bimbi, che assicura l’accesso a cure cardiologiche di qualità e gratuite sia nei Paesi a basso e medio reddito come Uganda e Nepal, sia portando in Italia quei bambini che non possono beneficiare di un’assistenza qualificata presso il loro Paese.

Nel dettaglio, i fondi raccolti grazie al progetto “Un nuovo ecografo per i bambini cardiopatici” promosso e implementato da Mission Bambini e sostenuto da Intesa Sanpaolo in collaborazione con Fondazione CESVI, attraverso il Programma Formula, hanno permesso di acquistare due ecografi: uno portatile ed uno fisso di ultima generazione, predisposto all’utilizzo della più alta tecnologia 5 sonde al fine di poter esaminare pazienti da 0 a 18 anni. La nuova strumentazione permetterà di migliorare la qualità del servizio e di effettuare esami complessi e/o in sedazione per pazienti che necessitano di studi più accurati per l’intervento cardiochirurgico. Inoltre, permetterà di raccogliere immagini ecografiche di alta qualità, contribuendo alla ricerca nel campo dell’imaging delle cardiopatie congenite. Infine, la funzione di archiviazione delle immagini consentirà di discutere i casi clinici anche a distanza.

Chi aiuteremo, insieme

Sono circa 8.000 i minori di età compresa tra gli 0 e i 18 anni che ogni anno accedono presso l’Ospedale Niguarda a una visita ambulatoriale di cardiologia pediatrica, necessaria sia a diagnosticare correttamente la patologia cardiaca di cui sono portatori sia ad effettuare le periodiche visite di follow-up. Oltre a questi pazienti, a beneficiare del progetto saranno anche le loro famiglie e i cardiologi specialisti e in formazione, i quali potranno rendere più efficiente ed accurato il proprio lavoro.

Il progetto è stato finanziato attraverso una raccolta fondi attiva da gennaio a marzo 2023 su For Funding, la piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà. In tre mesi abbiamo raccolto oltre 150.000 euro grazie alle contribuzioni di privati cittadini, imprese, della Banca e delle società del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Se vuoi scoprire il Programma Formula, visita forfunding.it

Un momento dell’inaugurazione del progetto, il 31 gennaio, presso l’Ospedale Niguarda. Da sinistra: Dottor Marco Papa, Responsabile Cardiologia Pediatrica; Alberto Barenghi, Head of National Programmes Unit Fondazione CESVI; Stefano Marianeschi, Responsabile Cardiochirurgia Pediatrica; Sara Modena, Direttrice Generale Mission Bambini; Pierluigi Monceri, Direttore regionale Milano, Monza e Brianza Intesa Sanpaolo; Laura Zoppini, Direttore Socio Sanitario; Costantino De Giacomo, Direttore Dipartimento Materno Infantile.