Perché fare il volontario?

#volontariato

Una domanda a cui sembra facile rispondere, ma facile non è. Il nostro volontario Gianluca ha trovato le parole, le sue parole, e ci ha mostrato come per lui fare volontariato sia naturale come respirare.

 

Il segreto del volontariato, racchiuso nelle piccole cose

“Ci sono alcune domande alle quali non riesco mai a trovare una risposta; domande del tipo Perché fai volontariato?, oppure Quanto pesi?…  mi spiazzano perché non so mai cosa rispondere. Questa volta ho promesso che avrei risposto anche alle domande difficili: peso 105 kg, e dovrei mettermi a dieta. Scherzi a parte, non so davvero perché sono impegnato nel volontariato con Mission Bambini. Per me è qualcosa di naturale, come respirare.”

Per contro, Gianluca sa esattamente quali motivazioni non l’hanno spinto ad essere un volontario: “sicuramente non lo faccio per sentirmi migliore di altri, non lo faccio per sentirmi dire grazie, non lo faccio per mettermi in mostra.”

 

Ci racconta di essersi avvicinato alla nostra Fondazione per caso, coinvolto da una persona cara in un momento difficile della sua vita. 

“Quasi subito sono stato colpito dalla trasparenza di questa organizzazione, ho iniziato a conoscerla meglio, a capire cosa fa e come lo fa, ho conosciuto delle persone speciali… e poi ho conosciuto Goffredo Modena e il suo sogno. A un tratto mi sono innamorato della mission della Fondazione.”

Così, anno dopo anno, si sono rafforzati i rapporti con i volontari storici – gruppo di cui anche Gianluca oggi fa parte, dopo più di 10 anni al nostro fianco: “si creano rapporti con i nuovi arrivati, e piano piano si diventa un gruppo che è quasi una famiglia. Ed è così che ho capito che nessuno di noi – da solo – può cambiare il mondo, ma – insieme – possiamo migliorare almeno un po’ il futuro di altre persone, che forse non incontreremo mai.”

 

Per il nostro Gianluca, il segreto del volontariato è forse proprio questo: fare insieme cose che non sembrano poi così straordinarie, piccole cose che possono far tornare a sorridere persone sconosciute, che siano dall’altra parte del mondo oppure vicine a noi. 

“E quanto vale un sorriso? Tanto. E per farlo sorgere basta fare un piccolo passo…” 

 

E tu, sei pronto a fare un piccolo passo insieme a noi? 

#IlluminiamoLaScuola, insieme »

A luglio tornano i nostri centri estivi e… si tingono di verde!

#educazione, #educazione italia, #sostenibilità

Dopo più di un anno di didattica a distanza, con i nostri centri estivi riscopriamo il significato di stare insieme ai bambini, a contatto con la natura: per accompagnarli verso una ritrovata normalità, fatta di apprendimento, relazioni e di rispetto dell’ambiente.

 

Un gioco educativo per piantare il seme della sostenibilità

È la novità di quest’anno: un progetto pilota che mira a inserire il nostro gioco Piantalà – realizzato in collaborazione con Selva Urbana – nel percorso di apprendimento di circa 200 bambini e ragazzi, nel mese di luglio, in 4 centri estivi di Milano raggiungibili con la metropolitana (Viale Zara, Via Polesine, Via San Giacomo, Via Vespri Siciliani).

Protagonista del gioco è l’albero: i bambini, divisi in squadre, potranno sfidarsi nel riempire di quanti più alberi possibili la mappa di Milano, ma solo dopo aver risposto correttamente ai tanti quiz proposti, che rendono il tutto più interattivo.

Grazie a Cooperativa Pianeta Azzurro, che gestirà l’organizzazione dei centri, e ai nostri volontari potremo raggiungere il nostro obiettivo: sensibilizzare i più giovani sul rispetto dell’ambiente.

 

Un’estate per ripartire

La DAD – didattica a distanza – ha fatto sì che la scuola non si fermasse e che gli studenti diventassero più autonomi nell’utilizzo della tecnologia; allo stesso tempo, però, non ha garantito loro un accesso adeguato alle lezioni online, ha limitato i momenti di interazione e ha messo in luce le difficoltà economiche e sociali di tante famiglie in Italia.

Aprire le scuole in estate significa dunque poter organizzare attività educative, laboratori e momenti di socializzazione all’aria aperta per tanti bambini e ragazzi, in vista di un ritorno alla normalità a settembre.

Prepariamo il terreno per dare nuova linfa alla sostenibilità

#educazione, #sostenibilità

L’educazione ambientale è un tema che ci sta a cuore: per dare un futuro più green ai nostri bambini, per aiutarli ad amare l’ambiente e a rispettarlo. Scopri come facciamo crescere il seme della sostenibilità.

 

I semi che abbiamo piantato…

A novembre 2020 abbiamo piantumato 200 alberi e arbusti di specie diverse nei pressi della Scuola Elementare Lelio Basso e dell’asilo nido Luigi Bianchi D’Espinosa a Trezzano sul Naviglio, in collaborazione con l’Associazione Selva Urbana e con l’Assessorato Politiche Ambientali ed Energetiche del Comune.

Così ha iniziato a crescere il nostro progetto Selva in città, nato con l’obiettivo di realizzare interventi di educazione ambientale rivolti ai bambini e di contribuire alla crescita di foreste urbane per la valorizzazione del territorio.

 

… e quelli che pianteremo

Per permettere ai bambini di toccare con mano la natura del progetto, abbiamo poi progettato PiantaLÀ: un gioco educativo, distribuito nelle scuole e nei doposcuola della rete dei nostri partner, per sensibilizzare i più giovani sul rispetto dell’ambiente e la conoscenza delle specie vegetali autoctone.

Con PiantaLà prenderanno il via anche i laboratori di educazione ambientale, che vedranno una prima fase di test a Milano durante i centri estivi che si terranno nei mesi di giugno e luglio e che verranno poi estesi alle scuole a partire da settembre, con l’inizio del nuovo anno scolastico.

A novembre, in collaborazione con i volontari di Mediobanca, ci impegneremo inoltre nella piantumazione di altri 1.000 alberi per riforestare le aree ex industriali di 4 comuni alle porte di Milano.

Il volontariato fa al caso tuo?

#volontariato

Sì, se come noi sei una persona determinata e volenterosa e il tuo obiettivo è aiutare sempre più bambini in difficoltà.

Martedì 8 giugno, alle ore 18 su Zoom, partecipa alla seconda edizione online di ‘Volontariando’, il nostro corso di formazione dedicato a chi è interessato al mondo del volontariato e a chi si vuole avvicinare alla nostra Fondazione.

In questa occasione ti racconteremo chi siamo e che cosa abbiamo fatto per continuare ad aiutare i bambini in questo periodo di pandemia. Ti descriveremo, inoltre, le nostre proposte di volontariato attraverso le testimonianze di alcuni nostri storici volontari.

Insieme a noi, il tuo desiderio di fare volontariato con i bambini può diventare realtà!

Una mattinata di dono: di vestiti, di tempo, di solidarietà

#volontariato

Ilaria, la nostra desk officer dell’Ufficio Coordinamento Volontari, ha accompagnato due nuove volontarie nella loro prima esperienza al nostro fianco. Per lei un’occasione di vivere la sua idea di volontariato; per loro un modo concreto di aiutare, insieme a noi, i bambini in difficoltà.

 

Insieme, per fare del bene

“Insieme alle nostre neo-volontarie Monica e Francesca – racconta Ilaria – ho avuto il piacere di partecipare alla distribuzione di vestiti organizzata da Fondazione Aquilone all’interno del Comasina C’entro, alla periferia di Milano.
È stata una bellissima esperienza, che mi ha riempito di gioia e che mi ha lasciato grandi emozioni, facendomi ricordare perché amo il mio lavoro e il settore in cui ho scelto di lavorare.”

Al suo arrivo nella piazza centrale del quartiere Ilaria ha trovato un gruppo di mamme che attendevano l’apertura del centro. Tra di loro ha subito riconosciuto un volto familiare: Maryam!

“L’ho incontrata per la prima volta durante la consegna della spesa solidale della scorsa estate: all’epoca Maryam era all’ottavo mese di gravidanza e io l’avevo conosciuta in quanto beneficiaria del programma di consegna a domicilio. Ricordo benissimo il nostro incontro: la fatica di arrivare al suo appartamento all’ultimo piano di un palazzo senza ascensore, con le borse della spesa e i prodotti per la prima infanzia da consegnare. Ricordo però anche che, una volta aperta la porta, il suo sorriso aveva cancellato tutta la fatica.”

Rivederla oggi, quasi un anno dopo, con il suo meraviglioso bambino, è stata per Ilaria una emozione molto intensa. Ci racconta che Maryam è una mamma single con due bambini, uno di 6 anni e il piccolo di 8 mesi. A causa delle sue grandi difficoltà economiche è seguita da Fondazione Aquilone, che si prende cura delle famiglie più fragili, offrendo loro una gamma di servizi e di attività di sostegno.

 

Volontari e beneficiari: un aiuto reciproco

“Ogni beneficiario aveva diritto a una decina di capi per ciascun figlio e il nostro compito era di aiutarli nella scelta dei vestiti per loro più adatti. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la solidarietà che lega le mamme di questo quartiere: si aiutavano una con l’altra, nonostante la barriera linguistica e le diverse culture di appartenenza. Mentre una era impegnata con noi, un’altra accudiva i suoi figli; se una non riusciva a parlare bene l’italiano, prontamente qualcuna si offriva come traduttrice.”

Ilaria e le nostre volontarie si sono da subito sentite parte di un gruppo: hanno aiutato le mamme nella scelta dei vestiti, hanno giocato con i loro bambini nella piazza del paese, le hanno aiutate a portare le borse con i vestiti o il passeggino.

“Ogni persona che abbiamo aiutato si è mostrata gentile nei nostri confronti e personalmente mi ha gratificato molto vedere nei loro occhi tanta felicità.”

Tra i tanti bei momenti della mattinata, Ilaria ce ne menziona uno che l’ha vista personalmente coinvolta.

“A un certo punto, una mamma di origini marocchine è entrata con la sua piccola di appena 10 giorni per beneficiare dei vestiti donati. Poco dopo il loro arrivo, la piccola ha iniziato a piangere perché voleva le attenzioni della sua mamma. Con una naturalezza incredibile, la mamma mi ha guardata negli occhi e ha chiesto a me di prendere in braccio la bimba e di cullarla un po’. Così ho preso in braccio la piccola, che ha subito smesso di piangere e ha iniziato a muovere dolcemente le sue manine alla scoperta del mio volto. La fiducia di questa mamma nei miei confronti mi ha colpito positivamente, è questa la relazione che ci dovrebbe essere tra ogni essere umano.”

 

Il resoconto dell’esperienza vissuta

Sono state tante e belle le emozioni vissute da Ilaria: “Per me la mattinata di oggi racchiude molto bene l’idea di volontariato di Mission Bambini, che è la stessa idea che ho sempre avuto anche iodonare il proprio tempo dandosi da fare come si può, al semplice scopo di aiutare gli altri. Allo stesso tempo, chi fa volontariato riceve tantissimo attraverso la gratitudine dei beneficiari, le emozioni condivise e l’esperienza che ci si porta a casa. Oggi è andata esattamente così.”

 

Per Monica e Francesca la giornata non è stata meno ricca di soddisfazioni ed emozioni.

“La mia esperienza come volontaria al centro polivalente Comasina C’entro è stata una combinazione di sensazioni: di energia, pragmaticità e passione. Un’occasione di incontro, scoperta e riscoperta di persone e del territorio in cui vivo. Eravamo donne, uomini e bambini che si stavano vicini l’uno con l’altra, nel primo nostro ruolo sociale: essere semplicemente esseri umani.
Ancora una volta ho potuto ricordare che fare volontariato non è solo mettersi a disposizione del prossimo, ma prima di tutto regalarsi la possibilità di arricchirsi della meravigliosa peculiarità di altre vite umane.”
Monica Mazzola

“Non riesco a spiegare quanto una sensazione di felicità mi abbia fatto compagnia per tutta la giornata, come non succedeva da tanto tempo. Stare a contatto con le famiglie, ricevere un sorriso (seppur con gli occhi e non con la bocca a causa delle mascherine), giocare con i bambini… Tutto questo riesce a dare un senso alle mie giornate, che a oggi, vista la situazione, sembrano essere tutte identiche tra di loro. Grazie.”
Francesca De Santis

*Tutte le attività si sono svolte nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie in vigore.

Cosa racchiude dentro di sè il volontariato?

#volontariato

Noi ci vediamo solidarietà, generosità, dono, umanità, arricchimento personale: un mondo tutto da scoprire, che siamo pronti a raccontarti con la prima edizione online di ‘Volontariando’.

 

Mercoledì 3 marzo, alle ore 18 su Zoom, partecipa al nostro corso di formazione dedicato a chi è interessato al mondo del volontariato e a chi si vuole avvicinare alla nostra Fondazione.

In questa occasione ti racconteremo chi siamo, cosa facciamo per aiutare i bambini in difficoltà e ti illustreremo le nostre proposte di volontariato, anche attraverso le testimonianze di alcuni nostri storici volontari.

 

Insieme a noi, il tuo desiderio di fare volontariato con i bambini può diventare realtà!

#RidisegniamoLaScuola con Jacaranda: l’istruzione come nutrimento per la crescita personale

#educazione, #educazione italia, #volontariato

Tre ragazze con attitudini e passioni diverse, ma unite da una grande amicizia e da un’idea, divenuta realtà durante il lockdown: ascoltare i desideri delle persone, trasformarli in creazioni artistiche e allo stesso tempo fare del bene.
Ecco come con il progetto Jacaranda Charity Valentina, Cristina e Barbara hanno iniziato a ridisegnare la scuola insieme a noi.

 

Le ragazze di Jacaranda Charity: un progetto nato da un desiderio comune

La storia della nostra amicizia è nata anni fa, precisamente al liceo, ricorda Valentina Ferron, una delle tre fondatrici. Siamo sempre state molto diverse tra di noi, ma questa diversità ha reso ancora più speciale il nostro rapporto.

 

Così Cristina – creativa del gruppo e amante del ricamo -, Barbara – precisa, versatile e maga della tavoletta grafica -, e Valentina – biologa con la passione del disegno a matita -, hanno unito le loro diversità per dare vita a Jacaranda Charity.

Il nostro progetto è nato da un desiderio comune, che durante il periodo di lockdown ha avuto modo di concretizzarsi, continua Valentina. Gli studi artistici ci hanno permesso di sviluppare la nostra creatività, che in questo caso è diventata protagonista e strumento della nostra attività.

L’idea di Jacaranda è infatti quella di realizzare disegni, ricami e stampe, il ricavato della cui vendita sarà destinato a progetti umanitari che a tutte loro stanno a cuore.

Ed è così che Valentina, Cristina e Barbara si sono avvicinate alla nostra Fondazione e ai nostri progetti, primo fra tutti #RidisegniamoLaScuola: in questo momento così difficile, sembra che l’istruzione sia stata messa un po’ in secondo piano; noi vogliamo evidenziare l’importanza della scuola, sia per una crescita culturale, ma soprattutto personale.

 

 

Jacaranda, una metafora per la scuola di oggi

Il nome Jacaranda deriva da una pianta originaria delle regioni tropicali del Sud America, caratterizzata da una chioma colorata che abbellisce i paesaggi, dando respiro a tutti gli esseri viventi.

Il nostro progetto, infatti, – racconta Valentina – si basa proprio su questa idea: raccogliendo i desideri delle persone, restituiamo loro qualcosa di bello e allo stesso tempo aiutiamo chi ne ha più bisogno.

Jacaranda racchiude in sé una metafora ora più che mai attuale: come la pianta raccoglie il nutrimento dal terreno e lo trasforma in una bellissima chioma rigogliosa, così la scuola dona il nutrimento ai suoi alunni, che lo fanno proprio e lo restituiscono sotto forma di domande, pensieri e idee.

Chiediamo a Valentina: come possiamo ridisegnare la scuola? Sviluppando il pensiero creativo. La creatività è un’abilità che va allenata e curata con tanta pazienza. È un forte mezzo che può aiutare ognuno di noi a vedere le cose da una diversa prospettiva.

Proprio per questo motivo è importante partire dal principio, dai bambini. Vorremmo una scuola che riesca ad aiutare i più piccoli a coltivare il loro lato creativo, continua Valentina. Sarebbe bello dare spazio al “fatto a mano”: bisogna farli sperimentare, dando loro la possibilità di essere stimolati e permettendogli di comprendere ciò che li circonda.

 

 

E tu come vorresti che fosse la scuola del futuro?
Scopri di più sul nostro progetto e scrivici il tuo messaggio sulla nostra pagina dedicata.
#RidisegniamoLaScuola, insieme!

Il racconto di Souleymane: essere volontario è avere entusiasmo, affetto e attenzione

#educazione, #educazione italia, #volontariato

Souleymane è arrivato in Italia dalla Guinea Bissau con un sogno: lavorare in campo sociale ed educativo. E dopo l’esperienza di volontariato nei nostri centri estivi non ha più dubbi: studierà duramente per continuare a restare, come noi, vicino ai bambini.

 

Diventare un volontario per i bambini: un arricchimento umano e culturale

Ci sono incontri che sembrano destinati ad accadere ed è stato proprio così con Souleymane, ragazzo guineense di 21 anni: tra i primi a essersi candidato per diventare volontario nei nostri centri estivi, dopo un primo colloquio molto positivo e la successiva formazione sul campo, il 13 luglio è partito per Moncalieri. Ad attenderlo un’esperienza – arricchente, formativa, intensa, emozionante – presso i servizi Estate Bimbi della ludoteca Casa Zoe e A come Ambiente del parco le Vallere, entrambi promossi dalla Cooperativa Sociale Educazione Progetto.

“Fin da subito mi sono trovato a mio agio e sono entrato in grande sintonia con tutti i bambini, gli educatori e gli operatori. La mia giornata iniziava alle 8.00 del mattino: che si trattasse di giocare a calcio, a un gioco in scatola o di colorare, l’importante era partecipare con grande entusiasmo, affetto e attenzione a ogni bisogno dei bimbi.”

 

 

Un’attitudine, questa, che ha portato Souleymane a dare (tanto) ai bambini, ma anche a ricevere (tanto) in cambio: ad esempio, un aspetto affascinante per lui è stato entrare in contatto con bimbi di differenti culture – italiana, asiatica, africana, sudamericana – e di conseguenza scoprire i loro modi diversi di giocare, imparare, fare.

E a proposito di origini differenti, la conoscenza della lingua araba ha permesso a Souleymane di ricoprire un ruolo da mediatore con i genitori di due bambine siriane: un ruolo che si è rivelato prezioso per gli educatori, ma anche e soprattutto per la famiglia dei bambini, perché l’ha fatta sentire accolta e tenuta in considerazione al pari di tutte le altre.

E che cosa dire poi della preparazione della pasta fresca?

“Già! L’attività che ho preferito in assoluto è stata preparare la pasta fresca al parco, insieme ai bambini: mi ha permesso di imparare qualcosa, tipico della cultura italiana, che non avevo mai fatto prima. E poi i bambini si sono divertiti tantissimo … e io con loro!”

 

Una passione che continua: dal centro estivo a un nuovo orizzonte professionale

Essere volontario per i bambini è stata una esperienza molto positiva per Souleymane: “sono molto felice di aver partecipato, perché ho imparato molto e sono sicuro che mi servirà per continuare a lavorare nel campo sociale ed educativo.”

Proprio così, dal volontariato nei nostri centri estivi è nato un rinnovato desiderio: “qualche mese prima del lockdown volevo iscrivermi a un corso per diventare operatore socio-sanitario, ma gli orari del lavoro come aiuto cuoco non mi permettevano di avere del tempo da dedicare agli studi. Alla fine del centro estivo ho invece deciso di provarci: di iscrivermi, di studiare duramente e di provare il test di ammissione.”

Continua il nostro impegno per oltre 900 famiglie in difficoltà

#covid-19, #educazione, #educazione italia, #infanzia, #volontariato

Sono 5 le attività che abbiamo pianificato durante il periodo estivo per non far mancare la nostra vicinanza ai bambini di 0-6 anni e alle loro famiglie in condizioni di disagio. Leggi la news e scoprile tutte!

 

Educativa domiciliare, all’aperto e digitale

Con la progressiva ripresa della socialità, e sempre nel rispetto delle norme del distanziamento sociale, abbiamo potuto avviare le due nuove attività di educativa domiciliare e all’aperto nelle molte città italiane, tra cui Milano, Napoli, Roma e Palermo, in cui siamo presenti da anni con i nostri progetti di sostegno all’infanzia.

Attraverso la rete di educatori domiciliari garantiamo, due volte alla settimana, a casa di 70 famiglie fragili, l’accompagnamento educativo dei bambini e un monitoraggio della loro condizione di salute, fisica e psicologica.
Con le attività educative all’aperto, che coinvolgono nel complesso 147 famiglie, diamo ai bambini la possibilità di fare sport e di ritrovare il contatto con educatori e amici. Al tempo stesso supportiamo l’apertura dei centri estivi con le azioni necessarie a rispettare le attuali linee guida (ad esempio, sanificazione delle aree, acquisto di materiali monouso per i laboratori, allestimento degli spazi, aumento del numero di educatori richiesto).

Per 452 famiglie continua anche l’attività di educativa digitale avviata a marzo, all’inizio del lockdown, con laboratori digitali per genitori e bambini e sessioni online di confronto settimanale per lo sviluppo delle competenze genitoriali.

 

Distribuzione della spesa solidale e consulenza psico-pedagogica

Prosegue anche la distribuzione di beni di prima necessità iniziata nel mese di giugno e dedicata alle famiglie in difficoltà: sono nel complesso 10mila i prodotti per l’igiene, come pannolini e salviettine, e prodotti alimentari specifici, come latte e omogeneizzati, consegnati ai nuclei familiari che stanno affrontando un netto peggioramento della situazione economica.

245 sono infine le famiglie coinvolte nella consulenza psico-pedagogica svolta dai nostri operatori sia per telefono sia attraverso uno sportello di ascolto: l’obiettivo è di supportare e monitorare i casi più fragili e accompagnarli nella fase di ripresa e di ricostruzione dopo l’isolamento.

La Spesa Solidale: come restare #viciniaibambini e scoprire l’essenza del volontariato

#covid-19, #volontariato

Preparare e distribuire la spesa solidale ai bambini e alle famiglie in difficoltà della periferia nord di Milano è un’occasione per dare un aiuto concreto, ma anche per ricevere: emozioni, gratitudine, riconoscenza. Ce lo racconta Ilaria Romanò, nostra stagista presso l’Ufficio Volontariato.

 

Come cambia uno stage nell’emergenza: mettersi in gioco, per aiutare davvero

Per Ilaria l’inizio dello stage ha coinciso con il diffondersi dell’emergenza Covid-19: un momento che ha comportato un cambiamento nelle attività della nostra Fondazione e di conseguenza anche una revisione di quanto lei stessa avrebbe dovuto imparare e svolgere.

“Come Fondazione ci siamo impegnati a far fronte all’emergenza con una risposta celere e d’effetto sia nella prima che nella seconda fase: per dare un aiuto concreto e restare davvero #viciniaibambini e alle loro famiglie in difficoltà. Come parte dell’Ufficio Volontariato il mio compito è stato di attivare e coinvolgere i nostri volontari in tutti i progetti che la Fondazione ha portato avanti.”

Tra essi c’è la spesa solidale, un’iniziativa sostenuta attraverso il ricavato della raccolta fondi attiva su Facebook.

“Uno dei partner che stiamo sostenendo è la Fondazione Aquilone, una onlus milanese che si occupa di fornire servizi alle persone più fragili: bambini, famiglie in difficoltà, persone anziane e persone con disabilità. Il loro intervento si concentra principalmente nei quartieri di Bruzzano e Comasina, nella periferia Nord di Milano. Qui i nostri volontari, insieme a quelli della Fondazione Aquilone, prendono parte all’attività della spesa solidale, per rispondere alle esigenze primarie delle famiglie più svantaggiate.”

Anche Ilaria ha deciso di unirsi a questa squadra e di raccontarci in prima persona quello che succede ogni martedì e giovedì mattina all’interno della Bottega Solidale della Fondazione Aquilone:

Ho deciso di mettermi in gioco in prima persona, insieme ai nostri volontari, innanzitutto per fare qualcosa di concreto per gli altri, in secondo luogo per vedere con i miei occhi la realizzazione di un progetto che avevo conosciuto solo a distanza, in maniera virtuale.”

 

Dalla distanza alla vicinanza: una spesa che contiene beni primari, ma anche tutto il nostro amore

Una volta arrivati, la prima attività che i nostri volontari svolgono è la preparazione della spesa:

“Viene distribuita una lista con le famiglie che quel giorno si presenteranno fuori dalla Bottega Solidale e con il numero dei componenti di ciascuna famiglia. In base a queste informazioni i volontari assemblano delle spese standard con i prodotti di prima necessità: ad esempio, in una spesa per 4 persone verranno messi 4 litri di latte, 4 kg di pasta, 2 kg di riso, 2 bottiglie di olio, sughi pronti, legumi, tonno in scatola, brodo, dado, zucchero, tè, caffè, sale, farina, biscotti, fette biscottate, cracker. Nel caso di famiglie con bambini viene aggiunto anche tutto il necessario per i più piccoli: pannolini, salviette, omogeneizzati, pastine, biscotti per l’infanzia e farine.”

In base ai prodotti disponibili, si aggiunge anche qualche regalo speciale, come uova di cioccolato, caramelle, un vasetto di marmellata, oppure un prodotto che risponda alle esigenze specifiche di una famiglia:

I volontari hanno davvero una cura incredibile per ogni persona che aiutano: Lei è la signora che viene dall’India, ricordati di mettere il riso basmati, non quello normale oppure Il signore preferisce il tonno allo sgombro o ancora Mi raccomando, mettete un po’ di caramelle in più per i bambini. Sono tutti piccoli accorgimenti, che mi hanno fatto capire quanto amore e passione ci sia dietro questa attività.”

Un amore e una passione che emergono ancora di più durante la seconda attività, che inizia con l’arrivo delle famiglie e prosegue con la distribuzione delle spese già confezionate.

“Questa fase è quella più bella, perché caratterizzata dall’interazione con le persone beneficiarie. La loro risposta positiva e la loro gratitudine nei confronti dei volontari che incontrano è la dimostrazione tangibile che il modo in cui viene svolto questo servizio è il modo migliore, perché, oltre all’aiuto concreto, viene riconosciuta dignità alle persone che vengono aiutate.”

Nel caso di persone con esigenze particolari, come ad esempio persone disabili, molto anziane, donne con bambini piccoli, la distribuzione della spesa viene fatta porta a porta:

“Io, ad esempio, ho portato la spesa a una mamma incinta di 7 mesi, Maryam, che ci ha accolti in casa sua nel totale rispetto delle norme vigenti e ci ha raccontato qualcosa di sé. La sua felicità nel ricevere ciò che le abbiamo portato ci ha riempito il cuore, perché ci ha dimostrato che le nostre azioni come sostenitori e volontari di Mission Bambini sono davvero importanti per continuare ad aiutare concretamente e regalare un po’ di serenità a chi ne ha più bisogno.”

 

Quello che resta a un volontario: emozioni, riconoscenza, arricchimento personale

Che cosa ha lasciato questa esperienza a Ilaria?

Forti emozioni. In particolare, ciò che ricorderò con grande gioia è la riconoscenza delle persone aiutate, percepita attraverso i loro sorrisi e le parole gentili nei nostri confronti. Un’altra cosa che mi ha colpito è stato il sentirmi parte di una squadra, nella quale ognuno aveva un compito preciso, ma in cui l’obiettivo era lo stesso: fare del bene!
Penso che sia proprio questa l’essenza del volontariato: fare qualcosa per gli altri e allo stesso tempo ricevere un forte arricchimento personale. Sono davvero contenta che i volontari di Mission Bambini possano vivere la stessa esperienza che ho vissuto io e possano continuare a restare #viciniaibambini e alle famiglie in difficoltà.”