Cuori all’unisono: il nostro concerto di Natale

#cuore di bimbi, #eventi, #salute

Il 30 novembre alle 21.00, l’Auditorium di Milano ha aperto le porte a Mission Bambini per una serata di festeggiamenti natalizi dedicata al progetto Cuore di bimbi.

 


Non è mai troppo presto per entrare nello spirito natalizio, e noi l’abbiamo fatto con una serata speciale di musica e canti in una location unica.

Il 30 novembre ci siamo scambiati gli auguri di Natale all’Auditorium di Milano. Durante la serata, l’Orchestra Sinfonica Kids di Milano e l’Orchestra Sinfonica Junior di Milano si sono esibite in un repertorio di sinfonie e carole natalizie, accompagnate dal Coro di Voci Bianche e dal Coro Giovani di Milano.

Molto più di un semplice concerto, la serata è stata un vero momento di Cuori allUnisono insieme per un unico scopo: rendere felici e sani tanti bambini affetti da cardiopatie.

Perché tutti i bambini devono poter cantare, suonare e giocare, ma per farlo hanno bisogno di un cuore forte che li accompagni.

Proprio per questo i fondi raccolti saranno destinati a Cuore di bimbi, il progetto con cui noi di Mission Bambini possiamo garantire attività di screening, formazione del personale medico locale e operazioni salvavita per i bimbi che nascono con il cuore malato.

 

Give The Beat! Insieme per far battere tanti piccoli cuori

#cuore di bimbi, #salute

È terminata a fine gennaio la 6° edizione della campagna di crowdfunding Give The Beat promossa da Mission Bambini insieme a tanti amici, volontari e aziende. Grazie alla generosità degli oltre 700 donatori, tanti bimbi potranno ricevere visite mediche specialistiche, cure tempestive e l’intervento salvavita che farà tornare a battere forte i loro cuori. Grazie di cuore!

 
 

Janet, Roza, Hari.

Sono solo alcuni dei nomi dei 2.553 bambini cardiopatici ai quali abbiamo salvato la vita in questi anni grazie al nostro progetto Cuore di bimbi.

Sembra scontato, ma non lo è: in paesi come Nepal, Uganda, Eritrea, Zambia e Albania, i bambini con una cardiopatia congenita o acquisita molto spesso non hanno la possibilità di accedere alle cure di cui hanno bisogno, e l’unica cosa che possono fare è sperare che il loro cuoricino non si fermi all’improvviso.

Per questo tanti fundraiser si sono uniti in un’unica missione: salvare i bimbi con il cuore malato in attesa di un intervento per ricominciare a vivere.

Questo è Give The Beat: la nostra campagna di crowdfunding, in collaborazione con Fondazione Mediolanum, che torna per la sua 6° edizione e che ci accompagnerà fino a metà gennaio permettendoci, insieme, di garantire visite e operazioni salvavita per tanti bambini che nel mondo nascono con una cardiopatia.

Quanto costa operare un bambino al cuore

Salvare un bambino cardiopatico con un intervento di cardiochirurgia attraverso il progetto Cuore di bimbi ha un costo medio di 2.000 euro. I medici che visitano e operano i bambini sono tutti volontari. I costi del progetto sono principalmente: costi di viaggio (per i medici in missione, oppure per i bambini che vengono ad operarsi in Italia); costi di permanenza dei medici all’estero (ogni missione dura 1 settimana); costi per farmaci e altro materiale medico sanitario necessario per gli interventi di cardiochirurgia e le cure.

Cosa puoi fare tu

Sostieni anche tu la campagna #GiveTheBeat: dona un battito!
  •  con 50 € doni ad un bambino la visita cardiologica, con elettrocardiogramma e/o ecocardiogramma;
  •  con 100 € doni ad un bambino la visita di controllo post-operatorio e i farmaci salvavita anticoagulanti;
  •  con 150 € doni farmaci anestesiologici, filo di sutura e garze per un intervento di cardiochirurgia pediatrica;
  •  con 200 € doni un giorno di degenza ad un bambino operato garantendogli ventilazione assistita, infusioni e antidolorifici;
  •  con 500 € contribuisci a donare il viaggio aereo ad un medico che parte in missione.

Vedere ripartire un cuore è una delle emozioni più belle che si possano provare.

Regala felicità al quadrato

#regali solidali

Con i nostri regali solidali farai felice la persona che li riceve e un bambino in più che potremo aiutare. Il tuo aiuto si tradurrà in cibo, cure ed educazione attraverso i nostri progetti attivi in Italia e nel mondo.


Anche tu vuoi regalare felicità al quadrato?

Ti diamo noi un’idea: scegli una nostra gift card: una carta predonata che permette di fare un regalo coinvolgendo il destinatario nella scelta di un desiderio solidale.

I desideri sono interventi concreti e necessari, individuati grazie ai nostri partner sul territorio, che contribuiscono a ridare gioia e speranza a tanti bambini, oltre a rendere felice chi ami.

Scegli la gift card » 

Sai qual è il regalo più bello del mondo?

Per noi che ci impegniamo ogni giorno per rendere felici e sani tanti bimbi, la risposta è semplice: il sorriso di un bambino.

Quest’anno, scegli i regali solidali di Natale di Mission Bambini. Valgono doppio!

Farai felice chi li riceve, ma non solo. Sarai l’eroe di un bimbo che, grazie al tuo aiuto, potrà avere cure, cibo e istruzione. Bambini come Anmol, Naisha, Matteo, che oggi hanno gli occhi che brillano, un cuore sano e forte e a scuola imparano un sacco di cose.

Ogni giorno infatti, in Italia e nel mondo, ci prendiamo cura dei bambini per renderli felici e sani. E lo facciamo in tanti modi:

  •  con visite, cure e operazioni salvavita ai bimbi cardiopatici
  •  garantendo accoglienza, ascolto e un’istruzione di qualità a tanti alunni
  •  con un sostegno attento e concreto alle famiglie.

Scopri i nostri progetti »

Per te, sul nostro shop, trovi tante proposte: dal classico panettone a prodotti golosi come biscotti, torte in barattolo, miele, torroncini, ma anche idee regalo green come candele profumate, prodotti beauty sostenibili e tanto altro ancora.

QuindiCiSiamo: 15 cuori nuovi che battono in memoria di Riccardo Galbiati

#cuore di bimbi, #salute

Quindi: congiunzione.

Ci Siamo: il verbo esserci, la volontà di esserci, tutti insieme.

Ma anche Quindici, appunto. Gli anni di Riccardo e i cuori che ci eravamo prefissati di salvare.

 

QuindiCiSiamo in memoria di Riccardo Galbiati è una campagna nata a novembre 2022, ha raggiunto il primo obiettivo in sole 48 ore, raddoppiandolo, triplicandolo e oltre, fino ad arrivare alla straordinaria cifra di 140.000 euro. Ora è novembre 2023: un anno che è volato via veloce, veloce come Riccardo quando se n’è andato a soli quindici anni mentre stava sciando.

Una dimostrazione concreta di come si possa trasformare una tragedia in valore condiviso: il dramma di papà Marco Galbiati, che grazie a questa raccolta fondi intitolata a suo figlio ha dato un contributo decisivo al progetto Cuore di bimbi, che dal 2005 ha come obiettivo quello di ridurre la mortalità di minori affetti da malattie cardiache congenite o acquisite.

Un’ondata di affetto che ci ha fatto aggiornare più volte l’obiettivo in corsa: dai 20 mila euro iniziali ai 100 mila raggiunti a maggio 2023, fino ai 140 mila euro con cui termina ufficialmente la campagna. Un risultato che ci riempie di orgoglio e ci permetterà di salvare la vita di più di 90 bambini che nei contesti più difficili del mondo soffrono di gravi cardiopatie e non hanno la possibilità di essere curati.

Alcuni li abbiamo già conosciuti, e sono gli otto bambini operati durante la missione in Nepal a cui Marco Galbiati ha preso parte a marzo 2023: Akarshit, Anmol, Gautam, Salina, Soni, Suhana, Subham, Tika. Otto bambini i cui cuori oggi battono forte e sani grazie agli interventi salvavita realizzati dai nostri medici volontari. Otto cuoricini da ascoltare e riascoltare a questo link.

QuindiCiSiamo termina qui, ma possiamo fare in modo che altri cuoricini battano forte continuando a sostenere il progetto Cuore di bimbi donando tramite la pagina dedicata.

 

Il bene genera altro bene: QuindiCiSiamo… ci siamo stati e continueremo a esserci. Grazie di cuore.

Cuore di bimbi in Uganda: una missione diversa dalle precedenti

#cuore di bimbi, #salute, #volontariato

Di missioni Cuore di bimbi ne abbiamo fatte tante; solo nell’ultimo anno siamo stati due volte in Nepal, una in Albania e siamo da poco rientrati dalla seconda missione del 2023 in Uganda.

Una missione, questa appena conclusa, che ha delle peculiarità rispetto alle precedenti: siamo partiti con un team medico composto da “soli” quattro professionisti (Dr. Stefano Marianeschi, cardiochirurgo; Dr. Marco Meli, anestesista; Dr.ssa Silvia Braccini, intensivista; Dr. Cosimo Popolizio, perfusionista) e questo è un segnale di crescita che testimonia la sempre maggiore autonomia dello staff dell’Uganda Heart Institute. Insieme ai medici è partito anche parte dello staff di Mission Bambini nelle figure di Adalgisa Caraffini, Program Coordinator; Guido Giambastiani, Project Manager; Tiziana Caglioti, Fundraising & Communications Director. Ultima, ma non per importanza, la presenza di Francesca Crescentini – in arte Tegamini – che con il suo modo dolce e attento di raccontare storie e la sua sensibilità ha accompagnato la sua community in un viaggio dall’altra parte del mondo alla scoperta del nostro progetto Cuore di bimbi.

 

Quello che ha differenziato questa missione dalle precedenti è stata anche la tenerissima età dei bambini in lista operatoria; il più piccolo, di soli 3 mesi, pesava poco più di 3 kg. È il peso che un bambino in condizioni normali ha alla nascita, ma in questo caso le malformazioni cardiache hanno compromesso il suo sviluppo. La nostra Adalgisa ci ha spiegato che questi bimbi mantengono un low profile verso la vita: non piangono quasi mai perché questo richiederebbe uno sforzo che non sono in grado di fare, non riescono a succhiare il latte, a nutrirsi adeguatamente e di conseguenza a mettere su peso. Sono bimbi così piccoli che persino l’ospedale non ha letti adatti alle loro dimensioni contenute.

Vedendo questi corpicini minuscoli si capisce anche la complessità degli interventi chirurgici, che durano anche 8 ore: dall’accesso alle vene, quasi introvabili, all’operazione vera e propria a un cuoricino piccolo piccolo che presenta patologie e malformazioni importanti non solo a livello del cuore, ma anche di vasi e arterie.

 

Ora immagina, delinea nella tua mente questa potente fotografia: i bimbi di pochi mesi hanno superato l’intervento, vengono estubati dopo essere stati in terapia intensiva e improvvisamente emettono il loro primo grido, un pianto liberatorio. È come se nascessero una seconda volta, e con loro anche le mamme che finalmente vedono il loro figlio interagire, fare versetti, bere il latte, stare meglio.

 

L’importanza della diagnosi precoce…

Qui da noi, in Italia, con la tecnologia e la diagnosi prenatale possiamo studiare e cogliere con anticipo alcuni aspetti dello sviluppo fetale fin dalla gravidanza e individuare eventuali anomalie.

In Uganda ancora non è così: i bambini nascono e solo allora, forse, si riesce a identificare la patologia di cui eventualmente soffrono. Le malformazioni al cuore, come dicevamo sopra, portano spesso i bambini a essere sottopeso ed ecco che allora ciò viene comunemente associato alla malnutrizione. Il loro cuoricino resta “rotto”: nel migliore dei casi i bambini crescono ma avranno sempre complicanze durante la loro vita, nel peggiore dei casi non raggiungono l’anno di età.

Durante questa missione abbiamo toccato con mano l’importanza della diagnosi precoce nei contesti rurali dell’Uganda: un medico di un villaggio ha avuto il sospetto che qualcosa in un bimbo non andasse. L’ha quindi inviato in un ospedale vicino per fare una radiografia, e questa ha effettivamente confermato un grave problema al cuore; questo bimbo, insieme alla mamma, è stato dunque mandato nella capitale – Kampala – all’Uganda Heart Institute e inserito nella nostra lista operatoria. Prima si interviene, maggiore sarà il successo e più veloce il recupero post operatorio, come ci auguriamo sarà per questo piccolo paziente.

 

… e l’importanza della comunità

Gli interventi chirurgici che facciamo nelle nostre missioni sono tutti gratuiti, poiché coperti dalle donazioni al progetto Cuore di bimbi

Emblematico ciò che è avvenuto nel villaggio in cui vive la mamma di cui vi abbiamo raccontato: la comunità a cui appartiene ha fatto una colletta in denaro per sostenere le spese del viaggio e dell’intervento nella capitale. L’intervento è stato però gratuito, e allora la mamma ha voluto scrivere un vero e proprio documento che attestasse che nulla era stato speso per l’operazione del suo bambino, e che dunque la cifra raccolta sarebbe stata tenuta da parte nel caso in cui un altro bimbo avesse bisogno di cure.

Gli ugandesi sono un popolo altruista, gentile e accogliente, e questa è stata solo una delle tante dimostrazioni a cui abbiamo assistito.

 

La testimonianza di Tiziana Caglioti

“L’esperienza della visita a un progetto è sempre fonte di emozioni e riflessioni; una missione operatoria è qualcosa di davvero unico.

L’ospedale è un luogo dove dolore, paura e speranza si mescolano in un flusso continuo, dove ci si sente in pena a guardare i piccoli pazienti ricoperti di tubicini e le loro mamme sedute per giorni su sedie scomode di plastica, per stare lì accanto ai loro figli. Ci si domanda come facciano i medici a passare tutte quelle ore in piedi nella sala operatoria. Serve grande resistenza fisica e mentale, per affrontare ogni giorno le preparazioni lunghissime, i passaggi chirurgici, il monitoraggio costante. Tutti insieme per portare a termine un intervento in cui ognuno svolge la sua parte, come in un’orchestra.

Credo sia importante testimoniare la grande dedizione dei colleghi di Mission Bambini che hanno organizzato e seguito la missione, oltre a quella dei volontari sanitari. Così come la collaborazione dello staff medico locale e degli ugandesi in genere, popolo accogliente e gentile. Delicata e sensibile è stata anche la presenza di Francesca Crescentini, attenta a scegliere le parole e le immagini giuste per raccontare questa esperienza. Bambini, adulti, dottori, infermieri, madri, padri, figli, volontari. Un dipinto di esseri umani che a vederlo da vicino è davvero grandioso e per nulla scontato. Sono felice di aver partecipato a questa missione in Uganda e aver visto sul campo che magnifico progetto è Cuore di bimbi. Tutti noi, insieme, facciamo un bellissimo lavoro, coraggioso e necessario.”

 


Per questa missione ringraziamo Emirates Foundation per aver fornito biglietti aerei gratuiti a tutto il nostro staff medico, nonché per aver imbarcato 18 valigie contenenti materiale medico essenziale per le operazioni in loco.

Premio “Costruiamo il Futuro” a Mission Bambini

#educazione italia, #volontariato

Il Comitato d’Onore del Premio Costruiamo il Futuro Milano ha assegnato a Mission Bambini uno dei Premi Costruiamo il Futuro per l’edizione 2023.

Abbiamo presenziato alla cerimonia di premiazione di sabato 21 ottobre presso l’Auditorium Allianz MiCo di Milano, insieme a una delegazione di volontari attiva sulla città.

È stato un momento di festa e di racconto di quanto facciamo per i bambini e i ragazzi, in particolare all’interno delle scuole. Il premio in denaro sarà infatti utilizzato per le attività all’interno dello Spazio Mission Bambini: l’obiettivo generale del progetto è promuovere il benessere della comunità scolastica e contrastare il fenomeno della povertà educativa.

A tal fine, l’intervento mira a creare all’interno della scuola un presidio ad alto impatto educativo, dove un gruppo di professionisti – in stretta collaborazione con i docenti – potrà lavorare tramite una proposta multidisciplinare allo sviluppo e potenziamento delle life skills degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado caratterizzate da livelli medio-alti di disagio sociale ed educativo.

Lo Spazio Mission Bambini si pone all’interno del sistema scuola così da poter generare un cambiamento, promuovendo un lavoro di ascolto, prevenzione e intercettazione precoce attraverso non solo attività pensate ad hoc per i bambini, ma anche con il sostegno, la formazione e la sensibilizzazione degli adulti di riferimento.

Ogni figura inserita all’interno del progetto ha un ruolo specifico e collabora in stretta relazione con gli altri, così che ognuno possa esercitare la propria competenza e si possa creare un’alleanza produttiva al fine di raggiungere lo scopo comune: il benessere dei bambini e delle bambine.

Quanto vale il sorriso di un bambino? Tutto.

#cuore di bimbi, #salute

Per il sorriso di un bambino, un medico volontario è disposto a tutto.

Anche a trasformare la sonda di un ecografo nella testa di un drago buono, capace di vedere cose meravigliose dentro a un piccolo cuore.

Quella che ti raccontiamo qui è la storia di Sara, cardiologa all’Ospedale Niguarda di Milano, che ad aprile di quest’anno ha preso parte con altre due colleghe cardiologhe a una missione di screening diagnostici a Damauli, in Nepal. Vuole esserci per chi è più debole – ci ha raccontato – e se ci pensi è qualcosa che tutti noi condividiamo.

Avevo bisogno di fare qualcosa dove senti veramente di cambiare le cose. Non che in Italia il mio lavoro non dia soddisfazioni… Però, quando un ragazzetto con gli occhiali rossi e neri è tornato nell’aula della Bal Mandir Secondary School di Damauli – trasformata in un ambulatorio di fortuna – per portarmi un paio di orecchini, di quelli cinesi da due lire avvolti nella carta stagnola, quasi mi mettevo a piangere.

Sara gli aveva appena fatto un’ecografia, perché i medici nepalesi che in cortile gli avevano auscultato il cuore con lo stetoscopio avevano riscontrato qualcosa di anomalo.

Quella era la prima scrematura, nei due giorni del campo screening ne avrebbero auscultati circa 6mila, bambini e ragazzi nelle loro divise precise verdi, blu, gialle, bianche a seconda della scuola dei villaggi dei dintorni che li portava in bus al campo per farli visitare. E così il bimbetto con gli occhiali e l’aria studiosa lo avevano mandato da noi, le tre cardiologhe volontarie venute dall’Italia per capire se c’erano ragazzini cardiopatici da operare.

Nell’oscurità e nel fresco dell’aula entravano con le mamme due a due, si sdraiavano sui lettini e loro se ne stavano tranquilli, senza capricci, a farsi fare l’ecografia. Se qualcuno era un po’ nervoso, lo distraevo: mi ero inventata che la sonda dell’ecografo fosse la testa di un drago buono che poteva vedere le cose meravigliose dentro di lui.

Sara non si aspettava che, al termine della visita, il bambino con gli occhiali rossi e neri ritornasse da lei per farle un regalo. Il suo gesto, l’emozione forte del momento, mi ha aperto con un clic tanti pensieri su quello che stavo facendo, che nella routine quotidiana avevo messo da parte da anni nascosti chissà dove, e che là, a ottomila chilometri da casa, stavano tornando a galla, nonostante il lavoro a ritmo sostenuto mi costringesse a non farli volare fuori.

 

La testimonianza di Sara è stata raccolta e raccontata anche dalla penna di Simona Spaventa su Marie Claire.

Puoi leggerla qui » 


Grazie al progetto Cuore di bimbi, dal 2005 a oggi abbiamo salvato la vita a più di 2.500 bambini. Questo è stato possibile grazie a chi ci supporta: i nostri medici volontari – come Sara – con la loro professionalità, ma anche e soprattutto i nostri donatori.

Quanto conta per te il sorriso di un bambino? Aiuta i nostri medici volontari a rendere felici e sani altri bimbi cardiopatici.

Dona ora » 

Il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione in visita a Milano

#educazione italia, #scuola

C’era anche Sara Modena, nostra Direttrice Generale, ad accogliere il Sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione On. Paola Frassinetti, in visita all’Istituto Comprensivo Locatelli Quasimodo di Milano (di cui è ex alunna) in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.

Questa è una delle scuole in cui realizziamo il progetto “Stringhe: piccoli numeri in movimento”. L’incontro è stato quindi prezioso per illustrare all’On. Frassinetti – che ha delega a trattare, tra le altre, le materie dell’educazione allo sport e dell’innovazione e transizione digitale – il nostro intervento, che coniuga attività di educativa digitale e motoria.

Il nostro augurio è che quanto stiamo sperimentando nelle scuole in questi anni con “Stringhe” possa diventare presto patrimonio condiviso per l’educazione di tanti studenti in tante altre scuole italiane.


“Stringhe” è promosso da Mission Bambini e realizzato insieme a una rete di 18 partner locali o nazionali. Selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, è il primo progetto in Italia che unisce educativa digitale e motoria.

Realizzato principalmente all’interno delle scuole e in collaborazione con il sistema scolastico, prevede l’introduzione di attività per bambini che si basano sull’uso combinato di coding e robotica educativa da un lato, con psicomotricità e attività sportiva dall’altro. Il progetto prevede anche attività formative per gli insegnanti.

L’obiettivo principale è quello di contrastare la povertà educativa nei contesti di intervento, attraverso la sperimentazione e la messa a punto di una nuova metodologia educativa. I bambini beneficiari potranno rafforzare le proprie soft skill, competenze soggettive, relazionali e metodologiche fondamentali ma spesso difficili da favorire in tutti gli alunni, specie nei contesti di maggior disagio economico e sociale.

Mission Bambini goes to Washington!

#cuore di bimbi, #salute, #volontariato

Dal 27 agosto al 1 settembre 2023 si è tenuto l’8° Congresso mondiale di cardiologia e cardiochirurgia pediatrica di Washington, e noi siamo estremamente grati di aver partecipato.

L’obiettivo del Congresso è quello di riunire i leader delle organizzazioni umanitarie, i gruppi di pazienti e familiari e i professionisti clinici per migliorare l’accesso globale a cure cardiache pediatriche e congenite di alta qualità per tutta la vita.

Per noi è stata un’importante occasione per farci conoscere a nuovi potenziali volontari sanitari internazionali, ma anche al mondo che ruota intorno alla cardiochirurgia pediatrica.

I nostri inviati speciali, Margherita Castellan, Responsabile Area Volontariato della Fondazione, e il Dottor Stefano Marianeschi – Scientific Advisor del programma “Cuore di bimbi” – hanno svolto un ottimo lavoro di networking e hanno testimoniato l’importanza di una dimensione internazionale: tante organizzazioni, unendo le forze, possono garantire e rendere più semplice l’accesso alle cure e alla diagnosi precoce.

 

Margherita racconta: Il congresso è stata un’occasione unica per Mission Bambini per entrare a contatto con una rete internazionale di organizzazioni e professionisti che lavorano ogni giorno per migliorare le condizioni dei bambini affetti da cardiopatie. 

Non è mancato il tempo di stabilire nuove e importanti relazioni e di imparare, grazie al confronto con gli altri, come migliorarci e rendere ancora più efficace il nostro intervento.

Last but not least, abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare un intervento del primario di cardiochirurgia del Mulago Hospital di Kampala, Micheal Mungoma, che ha raccontato – durante un panel dedicato all’Africa – quanto la partnership con MB sia fondamentale per migliorare le competenze tecniche dello staff locale, generando così un’evoluzione delle performance e dei risultati. Poterlo ascoltare mi ha reso orgogliosa del nostro lavoro e mi ha fatto capire che siamo sulla strada giusta, una soddisfazione enorme”.

Margherita Castellan e il Dottor Stefano Marianeschi alla cerimonia di apertura dell’8th World Congress of Pediatric Cardiology and Cardiac Surgery 2023.

Alessandro: la mia impronta in un lascito

#educazione italia, #lascito solidale, #testamento solidale

Alessandro Cucina lo conosciamo bene. Il suo viaggio con noi è iniziato 15 anni fa: tante le iniziative solidali a cui ha partecipato, e molteplici le visite ai nostri progetti, come quelle in Zimbabwe e a Catania. E tanto ancora vuole fare!

Per lui, tutto è iniziato tutto con un banchetto di raccolta fondi: la prima impronta. Il ritrovo al sabato mattina, con un gruppetto di altri volontari. Si comincia montando il gazebo, poi il tavolo e infine l’allestimento con i gadget e tutto il materiale promozionale. Nel frattempo qualcuno è andato al bar e torna con un vassoio di brioche appena sfornate: ci voleva! La giornata è lunga, a tratti faticosa. Ma anche divertente: tante persone incontrate, tanti sorrisi. Qualche passante va oltre senza neanche guardarti, ma non importa. Nel tardo pomeriggio si tirano le somme e i volontari – Alessandro in primis – provano una grande soddisfazione per le donazioni ricevute. Sono proprio tante: ne valeva davvero la pena.

“Era una delle prime edizioni dell’evento di piazza nazionale che ogni anno la Fondazione organizzava a ridosso del Natale, per raccogliere fondi a sostegno dei suoi progetti – racconta Alessandro, 60enne, milanese, dirigente d’azienda. Quella è stata la mia prima esperienza come volontario di Mission Bambini”. Da allora sono passati una quindicina d’anni e Alessandro è sempre al nostro fianco: “Conobbi la Fondazione tramite un mio collega, che era stato dipendente nell’azienda di telecomunicazioni dell’Ingegner Modena, Presidente della Fondazione. E fin da subito ho apprezzato molto la capacità organizzativa di questa realtà, unita alle sue finalità sociali”.

Il cammino percorso insieme col tempo si è arricchito di tante altre tappe: “Negli anni ho continuato a partecipare a questo tipo di iniziative, in piazza ma anche online – continua Alessandro. E non solo: ho potuto visitare i progetti. La prima volta nel 2016, in Zimbabwe, quando sono stato volontario presso un orfanotrofio a Mhondoro: un viaggio che ha rafforzato il senso delle tante attività svolte per raccogliere fondi. Lo scorso anno invece sono stato a Catania, nel quartiere Librino, per l’allestimento del centro educativo sostenuto nell’ambito del progetto Scintilla: un’altra esperienza molto forte”.

Oggi, guardando avanti, Alessandro sa già come continuare questo cammino: “Vorrei fare un lascito solidale a favore di Mission Bambini – conclude. Perché desidero lasciare qualcosa di me in un ambito che per me è stato – ed è – molto importante. È come lasciare, anche dopo, un pezzettino di impronta mia. E penso sia un gesto prezioso anche per le persone che mi sono care. Un modo per tenere legato il ricordo che avranno di me ad un aspetto della mia vita a cui tengo molto: il volontariato e la solidarietà”.

 


Anche tu, come Alessandro, puoi rendere felici e sani tanti bambini con un lascito solidale

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