I bambini di Kitanga e l’istruzione: un tesoro di cui avere cura
Aggiornamento al 14 luglio 2022
Padre Gaetano, il responsabile di progetto, ci ha dato notizia di un evento capitato qualche giorno fa: purtroppo è bruciato un dormitorio della St Aloysius School, scuola secondaria in cui studiano le ragazze che sosteniamo con il programma Borse Rosa. Fortunatamente l’incendio è sopraggiunto all’ora di cena, quindi nessuna ragazza è rimasta ferita.
Le 113 ragazze ospitate nel dormitorio hanno perso i loro averi personali (materassi e biancheria da letto, uniformi, materiali didattici e igienici). I genitori e alcuni donatori locali si sono subito resi disponibili per occuparsi della ricostruzione del dormitorio, ma abbiamo bisogno anche del tuo aiuto per provare a restituire alle ragazze ciò che hanno perso nell’incendio.
Se ci seguite sui social – e se ancora non lo fate, questo è il momento giusto per farlo – saprete che due nostri colleghi, a fine maggio, sono stati in missione Cuore di Bimbi a Kampala, in Uganda. E poi cosa fai, sei in Uganda e non vai a trovare il nostro partner del progetto educativo? Così, dopo il buon esito delle operazioni salvavita per i bambini cardiopatici, Guido e Vincenzo si sono diretti a Kitanga da Padre Gaetano.
St. Clelia School: un’oasi sicura per gli studenti e le studentesse di Kitanga
L’esperienza di Kitanga nasce in risposta ad un bisogno fondamentale della comunità: l’istruzione, legata al sistema educativo ugandese, che così come si presenta è garantita solo alle classi sociali più agiate che possono permettersi scuole private costose.
La Scuola Santa Clelia è nata come asilo nel 2005; nonostante si trovi in una zona rurale ed accolga solo bambini poveri, si tratta di una scuola modello che nel 2020/21 si è classificata 103° su 20.000 scuole in Uganda, e prima della regione sulla base dei risultati ottenuti dagli alunni agli esami che certificano il completamento dell’istruzione primaria.
Nel corso degli anni il Responsabile di progetto, Padre Gaetano Batanyenda, ha fatto molto per i bisogni della comunità, costruendo accanto alla scuola anche un’area di sviluppo industriale (con mulino, falegnameria, laboratorio di lavorazione del metallo, sartoria), un ospedale e una banca sociale che si occupa di erogare attività di microcredito alle donne.
L’obiettivo del nostro progetto è quello di garantire il raggiungimento di un’educazione inclusiva e di qualità ai bambini della St Clelia School, che ad oggi sono più di 850, e il proseguimento alla scuola secondaria per le 24 ragazze attualmente sostenute.
Tre parole per descrivere la nostra missione: accoglienza, calore, gratitudine
“Siamo arrivati intorno alle 17, dopo un viaggio di qualche ora. Appena scesi dall’auto siamo stati accolti da un fiume di bambini e ragazzi, di tutte le età, con in mano palme e rametti di ulivo, con cartelli di benvenuto con scritti i nostri nomi, e da una banda che ha riempito di colore e ritmo la strada verso il Centro gestito da Padre Gaetano” – ci racconta Guido, ancora felicemente sorpreso da tutta quella calorosa accoglienza.
“Nei giorni successivi Padre Gaetano ci ha fatto letteralmente da guida: la visita alla scuola e alle numerose classi era d’obbligo, e qui abbiamo potuto assistere a qualche lezione degli studenti più piccoli e a momenti di formazione delle ragazze sostenute attraverso il programma Borse Rosa.
Ci ha poi mostrato la struttura – ad uso femminile – dove alcune ragazze frequentano laboratori di cucito, e ci hanno detto di essere contente di poter apprendere delle skill che saranno loro utili nel mondo del lavoro. Non poteva infine mancare una deviazione al Lago Bunyonyi, un posto magico dalle mille sfumature di verde e azzurro, raggiungibile scendendo a valle lungo una strada sterrata.”
Guido ci parla di giornate intense, dove ogni minuto è stato riempito da posti da vedere, persone da conoscere e cose da fare: tra queste ultime, ci racconta di come lui e Vincenzo siano stati coinvolti nel preparare e poi servire ai bambini per merenda – sotto lo sguardo attento del personale del Centro – il frullato di banane, raccolte direttamente dal bananeto adiacente alla scuola.
“È stato emozionante percepire e vedere con i nostri occhi la gratitudine verso Mission Bambini, sia da parte degli studenti che degli insegnanti. Sono tutti consapevoli che ricevere e garantire un’istruzione di qualità è qualcosa di importante e che si può fare solo insieme, collaborando e mettendo in comune le capacità di ciascuno.”
Il giorno dei saluti è infine giunto, e tutto lo staff della St. Clelia School ha organizzato un momento di festa con canti e balli per salutare i nostri colleghi; Guido ci assicura, e non facciamo fatica a crederci, che era impossibile non farsi coinvolgere da tutta quell’energia!
È appena uscito il nostro Annual Report, in cui potrai leggere come continuiamo a mettere al centro della nostra attenzione e del nostro operato i bambini, in Italia e nel mondo.
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