Una tappa importante della tua vita, un’occasione di solidarietà
Ogni volta che celebri una tappa importante della tua vita, puoi aiutarci a rendere più luminoso il futuro di tanti bambini.
La primavera è per definizione la stagione delle cerimonie e, anche in questo complesso momento storico, puoi continuare a festeggiare alcune ricorrenze e occasioni da ricordare, sempre con le dovute precauzioni e nel rispetto delle normative di contrasto alla diffusione del Covid-19.
E puoi fare anche di più: illuminare le tue occasioni speciali di un significato più grande.
Con le nostre bomboniere e i nostri regali solidali un battesimo, una comunione, un compleanno, un matrimonio, ma anche un pensionamento o un anniversario possono infatti diventare un’occasione di solidarietà, per aiutare un bambino in difficoltà, in Italia o all’estero.
Scegli come illuminare la tua festa!
L’allenamento di Marco, per segnare il primo goal nella rete del futuro
A pochi giorni dalla ripresa dei nostri corsi abbiamo chiesto a Marco, uno dei partecipanti dell’edizione di ottobre, di raccontarci cosa porta con sé di ‘AllenaMenti per il Futuro’: ci parla di una ritrovata autostima, della voglia di mettersi in gioco e di trovare la propria strada nel mondo.
Passo dopo passo verso il raggiungimento dei propri obiettivi
Focalizzarsi sulle proprie capacità e competenze: è questo il primo obiettivo che si è posto Marco frequentando il corso di ‘AllenaMenti per il Futuro’, che da aprile vede il contributo di Fondazione Cariplo e la collaborazione di La Strada.
“Questa esperienza mi ha permesso di concentrarmi su me stesso, grazie a lezioni, attività e approfondimenti guidati dalle disponibili e preparate coach. Ognuna di loro è stata fondamentale per la mia crescita: hanno saputo ridarmi quella autostima che avevo perso negli anni, mi hanno fatto riflettere e mi hanno aperto gli occhi su un mondo, quello del lavoro, che non avevo capito appieno.”
Frequentare questi corsi è stata per Marco un’avventura, come la definisce lui stesso, che gli ha dato la possibilità di mettersi in gioco.
“Ho scoperto e riscoperto ciò che posso dare, ho risolto dubbi e incertezze sul futuro dovuti alla paura di non essere all’altezza. Da tanto, anzi troppo tempo, avevo un peso sulle spalle, un peso dovuto ad aspettative non rispettate e una serie di scelte errate.”
Grazie a questo corso, lezione dopo lezione, Marco ha potuto mettere a fuoco qual è la sua strada: quella del giornalismo sportivo, che lo ha sempre affascinato e appassionato.
“Mi piace dedicarmi alla scrittura e amo scrivere di calcio. Ora ho finalmente capito che cosa devo fare, e dare, per arrivare al mio obiettivo; un obiettivo faticoso che però, giorno dopo giorno, vedo sempre più concreto. Esco arricchito da questo corso: ho conosciuto persone splendide e da ciascuna di loro sono riuscito a prendere qualcosa che mi servirà nel mio futuro, personale e lavorativo.”
Tieni il passo per aiutare i bambini in difficoltà in Italia
Domenica 16 maggio torna l’appuntamento con un’edizione speciale della Generali Milano Marathon 2021: le modalità di svolgimento saranno diverse da quelle degli anni passati, ma uguale resterà il nostro impegno per i bambini in difficoltà.
Corri con noi, ovunque tu sia
Con un format inedito, studiato per garantire la sicurezza e la salute dei partecipanti, torna domenica 16 maggio la Generali Milano Marathon, un importante evento sportivo, ma anche un’occasione di solidarietà.
Fino al 30 aprile è possibile infatti iscriversi alla Relay Marathon Anywhere, in versione staffetta o maratona. Questa modalità rappresenta una vera e propria versione delocalizzata della gara tradizionale: ogni runner da remoto potrà correre la staffetta con altri 3 runner, anch’essi da remoto, oppure l’intera maratona, in autonomia, registrando la propria prestazione attraverso un dispositivo GPS.
Il traguardo per noi, mai come quest’anno, è legato all’Italia e all’ambito educativo: parteciperemo come onlus beneficiaria di “Ora di Futuro”, un progetto di educazione per i bambini da 0 a 11 anni promosso da Generali Italia e The Human Safety Net, che coinvolge insegnanti, famiglie, scuole primarie e reti non profit in tutta Italia.
Vai ai blocchi di partenza: scopri come iscriverti
Staffetta Relay Marathon Anywhere
- Vai alla pagina di iscrizione che trovi a questo link
- Scegli di correre per Mission Bambini
- Clicca sul bottone “Vogliamo correre anywhere”
- Compila il form con i tuoi dati e con quelli degli staffettisti che correranno con te.
La quota minima per la staffetta da remoto è di 100 euro a squadra.
Per ogni team apriremo una pagina su Rete del Dono, nella quale sarà possibile effettuare i pagamenti. Potrai inoltre coinvolgere amici, colleghi e contatti in generale, per raggiungere l’obiettivo di aiutare i bambini in difficoltà nel nostro Paese.
Maratona Relay Marathon Anywhere
- Vai alla pagina di iscrizione che trovi a questo link
- Compila il form con i tuoi dati e scegli di correre per Mission Bambini.
Il costo per correre la maratona è di 10 euro, a cui puoi aggiungere una quota di donazione libera (minimo 5 euro, massimo 20 euro) per una delle ONP partecipanti, come Mission Bambini.
Per avere più informazioni o ricevere un supporto nella fase di iscrizione, puoi scrivere all’indirizzo email aziende@missionbambini.org
Taglia il traguardo: scopri il valore della tua corsa
Grazie al tuo aiuto, poiché le quote di iscrizione delle squadre che ci sosterranno si trasformeranno in una donazione a favore del nostro progetto, potremo aumentare il numero di famiglie e bambini raggiunti dal centro #OradiFuturo di Milano, attraverso:
- laboratori interattivi, per migliorare le relazioni intrafamiliari;
- corsi di formazione e consulenze individuali per genitori, così da renderli più consapevoli dei bisogni dei propri figli e rafforzare le loro competenze genitoriali;
- corsi di formazione per educatori, per aiutarli a mantenere i legami educativi anche a distanza;
- potenziamento di Bambini Patapum, per continuare a offrire supporto alle sfide educative che i genitori sono chiamati ad affrontare ogni giorno.
Una mattinata di dono: di vestiti, di tempo, di solidarietà
Ilaria, la nostra desk officer dell’Ufficio Coordinamento Volontari, ha accompagnato due nuove volontarie nella loro prima esperienza al nostro fianco. Per lei un’occasione di vivere la sua idea di volontariato; per loro un modo concreto di aiutare, insieme a noi, i bambini in difficoltà.
Insieme, per fare del bene
“Insieme alle nostre neo-volontarie Monica e Francesca – racconta Ilaria – ho avuto il piacere di partecipare alla distribuzione di vestiti organizzata da Fondazione Aquilone all’interno del Comasina C’entro, alla periferia di Milano.
È stata una bellissima esperienza, che mi ha riempito di gioia e che mi ha lasciato grandi emozioni, facendomi ricordare perché amo il mio lavoro e il settore in cui ho scelto di lavorare.”
Al suo arrivo nella piazza centrale del quartiere Ilaria ha trovato un gruppo di mamme che attendevano l’apertura del centro. Tra di loro ha subito riconosciuto un volto familiare: Maryam!
“L’ho incontrata per la prima volta durante la consegna della spesa solidale della scorsa estate: all’epoca Maryam era all’ottavo mese di gravidanza e io l’avevo conosciuta in quanto beneficiaria del programma di consegna a domicilio. Ricordo benissimo il nostro incontro: la fatica di arrivare al suo appartamento all’ultimo piano di un palazzo senza ascensore, con le borse della spesa e i prodotti per la prima infanzia da consegnare. Ricordo però anche che, una volta aperta la porta, il suo sorriso aveva cancellato tutta la fatica.”
Rivederla oggi, quasi un anno dopo, con il suo meraviglioso bambino, è stata per Ilaria una emozione molto intensa. Ci racconta che Maryam è una mamma single con due bambini, uno di 6 anni e il piccolo di 8 mesi. A causa delle sue grandi difficoltà economiche è seguita da Fondazione Aquilone, che si prende cura delle famiglie più fragili, offrendo loro una gamma di servizi e di attività di sostegno.
Volontari e beneficiari: un aiuto reciproco
“Ogni beneficiario aveva diritto a una decina di capi per ciascun figlio e il nostro compito era di aiutarli nella scelta dei vestiti per loro più adatti. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la solidarietà che lega le mamme di questo quartiere: si aiutavano una con l’altra, nonostante la barriera linguistica e le diverse culture di appartenenza. Mentre una era impegnata con noi, un’altra accudiva i suoi figli; se una non riusciva a parlare bene l’italiano, prontamente qualcuna si offriva come traduttrice.”
Ilaria e le nostre volontarie si sono da subito sentite parte di un gruppo: hanno aiutato le mamme nella scelta dei vestiti, hanno giocato con i loro bambini nella piazza del paese, le hanno aiutate a portare le borse con i vestiti o il passeggino.
“Ogni persona che abbiamo aiutato si è mostrata gentile nei nostri confronti e personalmente mi ha gratificato molto vedere nei loro occhi tanta felicità.”
Tra i tanti bei momenti della mattinata, Ilaria ce ne menziona uno che l’ha vista personalmente coinvolta.
“A un certo punto, una mamma di origini marocchine è entrata con la sua piccola di appena 10 giorni per beneficiare dei vestiti donati. Poco dopo il loro arrivo, la piccola ha iniziato a piangere perché voleva le attenzioni della sua mamma. Con una naturalezza incredibile, la mamma mi ha guardata negli occhi e ha chiesto a me di prendere in braccio la bimba e di cullarla un po’. Così ho preso in braccio la piccola, che ha subito smesso di piangere e ha iniziato a muovere dolcemente le sue manine alla scoperta del mio volto. La fiducia di questa mamma nei miei confronti mi ha colpito positivamente, è questa la relazione che ci dovrebbe essere tra ogni essere umano.”
Il resoconto dell’esperienza vissuta
Sono state tante e belle le emozioni vissute da Ilaria: “Per me la mattinata di oggi racchiude molto bene l’idea di volontariato di Mission Bambini, che è la stessa idea che ho sempre avuto anche io: donare il proprio tempo dandosi da fare come si può, al semplice scopo di aiutare gli altri. Allo stesso tempo, chi fa volontariato riceve tantissimo attraverso la gratitudine dei beneficiari, le emozioni condivise e l’esperienza che ci si porta a casa. Oggi è andata esattamente così.”
Per Monica e Francesca la giornata non è stata meno ricca di soddisfazioni ed emozioni.
“La mia esperienza come volontaria al centro polivalente Comasina C’entro è stata una combinazione di sensazioni: di energia, pragmaticità e passione. Un’occasione di incontro, scoperta e riscoperta di persone e del territorio in cui vivo. Eravamo donne, uomini e bambini che si stavano vicini l’uno con l’altra, nel primo nostro ruolo sociale: essere semplicemente esseri umani.
Ancora una volta ho potuto ricordare che fare volontariato non è solo mettersi a disposizione del prossimo, ma prima di tutto regalarsi la possibilità di arricchirsi della meravigliosa peculiarità di altre vite umane.”
Monica Mazzola
“Non riesco a spiegare quanto una sensazione di felicità mi abbia fatto compagnia per tutta la giornata, come non succedeva da tanto tempo. Stare a contatto con le famiglie, ricevere un sorriso (seppur con gli occhi e non con la bocca a causa delle mascherine), giocare con i bambini… Tutto questo riesce a dare un senso alle mie giornate, che a oggi, vista la situazione, sembrano essere tutte identiche tra di loro. Grazie.”
Francesca De Santis
*Tutte le attività si sono svolte nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie in vigore.
Con le Fondazioni Prosolidar e Pistorio per contrastare la dispersione scolastica
Un progetto da tenere in memoria: è quello che ha coinvolto nell’ultimo anno il Centro Aggregativo Talità Kum a Librino e che gli ha permesso di proporre attività di sostegno educativo, ricreativo, psicologico ai giovani dai 6 ai 17 anni a rischio di dispersione scolastica.
Un anno di risultati, raggiunti insieme
Con l’obiettivo di sostenere bambini e ragazzi di Librino nel loro percorso di crescita personale e formativa, in collaborazione con Fondazione Prosolidar e Pistorio Foundation abbiamo implementato una rete di servizi territoriali per offrire a loro e alle loro famiglie attività di consulenza, formazione e sostegno.
Da gennaio 2020 a gennaio 2021 il nostro progetto ha visto coinvolti 100 giovani: a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, il numero di iscritti con il tempo si è ridotto, ma abbiamo così potuto proseguire le attività in totale sicurezza, offrendo un luogo sicuro ai minori a maggior rischio di marginalizzazione.
Il Centro Aggregativo, attraverso le raccolte tra privati sostenitori, tra associazioni e con il sostegno di Fondazione Prosolidar e Pistorio Foundation, è riuscito a coprire le spese per il personale educativo e a garantire il materiale didattico, d’igiene e alimentare per sostenere le famiglie in difficoltà.
#viciniaibambini tra formazione e relazione
Molteplici sono state le attività offerte dal Centro: il tutoraggio scolastico, grazie al quale i bambini, oltre a svolgere i compiti seguiti da un operatore di riferimento, sono stati inseriti in un percorso volto a migliorare le loro capacità di apprendimento; i laboratori creativi, che miravano allo sviluppo di capacità manuali attraverso la realizzazione di oggetti, del pensiero narrativo grazie all’ascolto di favole, del miglioramento della gestione e della comunicazione delle emozioni; i laboratori di informatica, in cui i ragazzi hanno imparato l’utilizzo dei programmi di base, di internet e dei social network, introdotti con l’intento di insegnare a distinguere tra reale e virtuale; i momenti di gioco, che hanno permesso ai giovani di sviluppare e attivare l’attenzione verso le regole e verso l’altro, dandogli la possibilità di cooperare per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Infine, ma non per importanza, è stato offerto e garantito il supporto alle famiglie in difficoltà grazie all’attivazione di reti di solidarietà, che hanno permesso di aiutare i genitori in contatto con il Centro sia attraverso la consegna di beni materiali e di prima necessità sia attraverso percorsi di sostegno psicologico.
E ora?
Ora guardiamo al futuro: i mesi primaverili che abbiamo davanti potrebbero permettere al Centro di riprendere le attività educative e ludiche all’aperto, così da poter aumentare nuovamente il numero di minori frequentanti e continuare a garantire loro sostegno, ascolto e vicinanza.
© Foto a cura del Centro Aggregativo Talità Kum
Il diciottesimo di Chiara: una tappa importante, dedicata a chi è meno fortunato
In occasione del suo diciottesimo compleanno, Chiara Gentile ha voluto festeggiare con una raccolta fondi solidale: per dare a questo momento “un senso più grande” e salvare la vita di un bambino cardiopatico.
Una tappa importante, a cui dare un “senso più grande”
Lo scorso 30 luglio Chiara ha compiuto diciotto anni: “Dicono che il diciottesimo compleanno sia una tappa importante, ma io non ho mai amato organizzare grandi feste.”
Eppure, nei mesi che precedono il suo compleanno, qualcosa comincia a cambiare. “Ho avvertito una nuova esigenza: la diffusione del Covid-19 e soprattutto la grande paura, le difficoltà e le restrizioni imposte a causa del virus, mi hanno fatto riflettere sull’importanza di aiutare chi è meno fortunato.”
Per questo motivo Chiara decide di dare alla sua festa un obiettivo, un “senso più grande”, sostenendo con una raccolta fondi solidale il nostro progetto Cuore di Bimbi, che garantisce le cure necessarie ai bambini cardiopatici dei Paesi più poveri del mondo.
L’amicizia che dona una speranza di vita e muove la solidarietà
“Sono molto contenta – ci racconta Chiara – perché i miei amici hanno apprezzato il mio gesto e hanno contribuito a offrire una speranza di vita ai bambini malati di cuore. Spero davvero che questo mio contributo possa, per quanto piccolo, aiutare un bambino e spronare molte altre persone a farsi travolgere dal meraviglioso mondo della solidarietà.”
Se anche tu vuoi entrare nel mondo della solidarietà, puoi scegliere di festeggiare il tuo compleanno aiutando un bimbo in difficoltà:
- con un regalo solidale da condividere con amici e persone a cui tieni;
- con una tua raccolta fondi su Facebook oppure sulla nostra piattaforma di crowdfunding attivati.missionbambini.org
365 giorni di impegno #viciniaibambini e alle famiglie
È il 9 marzo 2020: tutta Italia entra in lockdown a seguito del diffondersi dell’epidemia da Covid-19. Oggi, a un anno di distanza, ripercorriamo la nostra risposta concreta a questa emergenza: per non fermare l’educazione e l’istruzione, per restare concretamente vicini ai bambini e alle famiglie più in difficoltà.
L’educazione non si è fermata
Nella prima e nella seconda fase dell’emergenza siamo intervenuti con tempestività a sostegno di bambini e ragazzi in condizione di povertà educativa e di isolamento digitale: un sostegno che è proseguito per tutto l’anno attraverso la consegna di 868 tablet, per permettere a tutti loro di seguire le lezioni in didattica a distanza. È così che siamo riusciti a non lasciare nessuno indietro e a colmare il più possibile il gap tecnologico, che avrebbe potuto trasformarsi, col tempo, in un divario formativo e soprattutto sociale.
A maggio e durante l’estate, complice l’alleggerimento delle disposizioni normative, ci siamo dati l’obiettivo di attivare un monitoraggio attento delle condizioni dei bambini, nonché un supporto all’organizzazione e all’avvio dei centri estivi, in particolare in quelle zone particolarmente colpite da bisogni socio-economici aggravati dal lockdown.
Inoltre, abbiamo offerto un aiuto concreto a quegli studenti che, vivendo in una condizione di disagio socio-economico o con Bisogni Educativi Speciali, sono stati particolarmente penalizzati dall’emergenza e risultavano essere maggiormente a rischio di abbandono scolastico. L’abbiamo fatto organizzando percorsi di recupero e una serie di incontri di sostegno psicologico che hanno coinvolto, a oggi, 380 studenti. Per molti di loro il nostro intervento ha rappresentato la prima vera occasione di esprimere le proprie paure e le proprie fatiche, rendendoli consapevoli di non essere soli e di trovarsi nella stessa situazione dei propri amici e compagni.
Infine, ma non per importanza, ci siamo concentrati sul tema della LEAD – Legami educativi a distanza – con l’obiettivo di fornire competenze specifiche al mondo degli operatori sociali che operano all’interno dei servizi per l’infanzia. Per fare questo, abbiamo creato una piattaforma privata a loro dedicata: uno spazio virtuale, dove hanno potuto non solo trovare video e dispense a carattere formativo, ma anche un forum nel quale poter discutere delle sfide educative che ciascuno di loro affronta con i bambini di tutta Italia.
E non si è fermato nemmeno il sostegno alle famiglie in difficoltà
Sono proprio i genitori ad aver sperimentato un cambiamento radicale della quotidianità: la chiusura delle scuole li ha messi di fronte alla necessità di dare una valenza pedagogica alle giornate trascorse in casa con i figli.
Intercettando i loro bisogni, abbiamo creato Bambini Patapum: una piattaforma che ha l’obiettivo di supportare i genitori con spunti, idee e guide, ma anche di garantire ai bambini un tempo di gioco e stimoli continui.
La piattaforma è in continuo aggiornamento: dalla sua nascita abbiamo ampliato le sezioni e i contenuti multimediali e creato un ciclo di webinar, dedicato a genitori e operatori sociali, su come usare il digitale in modo attivo e costruttivo per la crescita; su come avvicinare i bambini alla lettura; su come farli stare bene e su come crescere insieme.
Una rete a sostegno di insegnanti ed educatori
Dopo un importante lavoro di confronto con i docenti e i Dirigenti Scolastici degli Istituti con cui collaboriamo, si è delineata la necessità di lavorare anche su aspetti didattici-metodologici, piuttosto che solo su quelli tecnologici.
Di conseguenza, abbiamo organizzato percorsi di formazione in collaborazione con WeSchool, unica piattaforma italiana di classe digitale, e Oppi, l’Organizzazione per la Preparazione Professionale degli Insegnanti.
Tramite queste collaborazioni sono stati affrontati temi quali la creazione e la cura di contenuti adatti a lezioni a distanza, la valutazione a distanza, l’osservazione dei gruppi classe, l’utilizzo di piattaforme di didattica digitale e l’inclusione di studenti con Bisogni Educativi Speciali. Il valore aggiunto di questi percorsi di formazione risiede nel fatto che saranno utili anche in seguito all’emergenza sanitaria: a pandemia finita, il digitale non scomparirà del tutto, ma diverrà uno strumento utile per fare attività didattiche realmente innovative, coinvolgenti ed efficaci, sia in presenza che a distanza.
Dario al nido: un mondo di inclusione
Il piccolo Dario* è tetraplegico: ai disturbi motori sono associati disturbi visivi. È sempre seduto su una speciale sedia a rotelle o su un’altra per farlo giocare per terra. A 18 mesi arriva al nido sostenuto a Napoli da Mission Bambini e inizia un percorso di crescita e inclusione che diventa un’opportunità per tutti.
“Quando arriva da noi – ci racconta Annarita, Responsabile del Centro per l’infanzia – Dario è come un piccolo bambolotto, praticamente inerme. Ha 18 mesi, ma ne dimostra molti di meno, per aspetto fisico e per tutto il resto. I genitori comprensibilmente avevano grossi timori a lasciarlo, nonostante la consapevolezza di quanto potesse essere importante per lui frequentare il Centro.”
Con il passare dei mesi, Dario al nido viene gradualmente coinvolto nei giochi e nelle attività degli altri bambini, rispettando i suoi tempi e le sue esigenze.
“Al nido Dario ha iniziato un percorso con una psicomotricista – continua Annarita. È un lavoro che si integra con quello che svolge durante le sue normali terapie, ma l’obiettivo è diverso: favorire lo sviluppo delle sue competenze in ambito relazionale. Attraverso diverse tappe personalizzate, infatti, imparerà a mettere in atto strategie comunicative che gli permetteranno di interagire con gli altri bambini. Sarà per tutti, per Dario come per tutti gli altri, una fondamentale palestra relazionale in cui sperimentarsi e scoprire nuovi modi di stare insieme.”
Opportunità di crescita e inclusione, per tutti i bambini
Con l’ingresso al nido Dario ha iniziato un percorso di inclusione intesa come opportunità per chi si trova nella situazione di disagio, come per chi non lo è, perché impara a non temere la diversità. Apriamo le porte del nido a tutti i bambini, anche ad esempio ai molti bambini di famiglie in difficoltà, che non possono sostenere il costo della retta. Contrastiamo la povertà educativa nel nostro Paese: regaleremo a tanti altri bambini, come a Dario, un presente e un futuro diversi!
* è stato utilizzato un nome di fantasia per garantire la privacy del bambino.
Cosa racchiude dentro di sè il volontariato?
Noi ci vediamo solidarietà, generosità, dono, umanità, arricchimento personale: un mondo tutto da scoprire, che siamo pronti a raccontarti con la prima edizione online di ‘Volontariando’.
Mercoledì 3 marzo, alle ore 18 su Zoom, partecipa al nostro corso di formazione dedicato a chi è interessato al mondo del volontariato e a chi si vuole avvicinare alla nostra Fondazione.
In questa occasione ti racconteremo chi siamo, cosa facciamo per aiutare i bambini in difficoltà e ti illustreremo le nostre proposte di volontariato, anche attraverso le testimonianze di alcuni nostri storici volontari.
Insieme a noi, il tuo desiderio di fare volontariato con i bambini può diventare realtà!
I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia nell’11° Rapporto CRC
L’11° Rapporto CRC si focalizza sull’inevitabile impatto che l’emergenza COVID-19 ha avuto sui minori nel nostro Paese. Leggi con noi gli aspetti più salienti e scarica il documento integrale.
Scarica la versione integrale dell’ 11° Rapporto CRC »
Uno sguardo generale
All’inizio della pandemia non è stata da subito pianificata un’azione strategica a tutela dei bambini, visti esclusivamente come “figli” o “alunni” e non come, a tutti gli effetti, titolari di diritti.
Oggi possiamo dire che ci sia più consapevolezza: al centro del dibattito c’è la scuola e la necessità di colmare il divario territoriale e le disuguaglianze che caratterizzano la condizione dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro Paese. La povertà di cui soffrono le persone di minore età non è infatti solo economica, ma anche educativa – e l’una è collegata all’altra.
Bambini e adolescenti in condizione di povertà in Italia
Secondo gli ultimi dati disponibili, riferiti al 2019 e in diminuzione rispetto all’anno precedente, tra le varie fasce di età la condizione peggiore si ha nei minorenni di 7-13 anni. A queste persone di età minore corrispondono oltre 619.000 famiglie in povertà assoluta. Per queste famiglie risulta più alta sia l’incidenza della povertà sia l’intensità della povertà e possiamo ipotizzare che i numeri, a causa della pandemia, siano destinati a raddoppiare. Questo significa che, oltre a essere più spesso povere, le famiglie con minori sono anche in condizioni di disagio più marcato.
Minorenni e device digitali
Il periodo di emergenza COVID-19, la conseguente crisi sanitaria e la necessità di continuare la formazione dei bambini e dei ragazzi attraverso la didattica a distanza hanno messo in luce l’importanza e il ruolo delle tecnologie digitali nella vita degli studenti e delle loro famiglie.
La necessità di essere connessi per partecipare alla didattica a distanza, spesso in presenza di genitori in telelavoro, ha evidenziato un forte divario digitale tra le famiglie italiane, con significative disuguaglianze sia nell’accesso agli strumenti digitali e a una connessione Internet adeguata sia nel possesso delle competenze necessarie per utilizzare al meglio questi strumenti. Poiché l’emergenza COVID-19 ha imposto la didattica a distanza a tutti gli studenti d’Italia, il digital divide è di fatto diventato un fattore critico anche per l’accesso all’educazione.
Per quanto riguarda la dotazione tecnologica, è emerso che il 12.3% dei minori dai 6 ai 17 anni non possiede un tablet o un computer. Tale situazione non è omogenea sul territorio, ma vede il Mezzogiorno particolarmente svantaggiato. Un divario che si ritrova anche nella disponibilità di connessione a banda larga, indispensabile per la fruizione della didattica a distanza.
Inoltre, anche quando le famiglie dispongono degli strumenti digitali e di connessione adeguata, non sempre hanno un numero di device sufficiente per tutti i membri della famiglia stessa.
Servizi educativi e di cura per la prima infanzia
È ormai riconosciuta la natura educativa dei servizi per i più piccoli e il carattere unitario del percorso educativo dalla nascita ai sei anni.
La pandemia COVID-19, con le conseguenti misure di distanziamento sociale e chiusura delle strutture educative, ha avuto un impatto importante sulla quotidianità dei bambini sotto i sei anni e delle loro famiglie. Da una parte, i primi si sono dovuti confrontare con un’improvvisa rottura di quell’universo sociale e relazionale che la frequenza della struttura educativa rappresentava e che occupava una parte importante della loro esperienza di vita. Dall’altra parte, i genitori si sono trovati a sostenere un carico materiale, organizzativo e relazionale non previsto e per molti anche senza l’aiuto della famiglia allargata o il sostegno, a volte anche inconsapevole, dell’interazione con educatori e insegnanti.
Tuttavia, è emerso come l’aver attivato iniziative di comunicazione telefonica o di videocomunicazione, e il conseguente esito positivo di tali relazioni, abbia richiamato l’attenzione sull’importanza dei rapporti tra educatori e genitori, oltre che sulla necessità di rinforzare i legami di comunità tra le famiglie per contrastare possibili situazioni di isolamento ed emarginazione.
Con noi, famiglie ed educatori al centro con #BambiniPatapum.
Sostegno alla genitorialità
È riconosciuta da tempo l’importanza dell’ambiente familiare come determinante nelle fasi di sviluppo dei bambini e quindi la necessità di intervenire a supporto delle competenze genitoriali, soprattutto in circostanze di crescenti vulnerabilità delle famiglie come quelle attuali. Studi condotti in materia attestano che interventi volti al supporto delle competenze genitoriali possano produrre effetti positivi durevoli su diverse dimensioni della genitorialità e dello sviluppo dei bambini. La situazione generata dalla pandemia ha messo in evidenza come le capacità di resilienza, a livello individuale e comunitario, siano correlate non solo al bagaglio (economico, sociale e umano) delle famiglie, ma anche alla qualità e accessibilità dei servizi sanitari, educativi e sociali e alla capacità di collaborazione tra settori diversi e tra diverse entità del settore pubblico e privato, in particolare del privato sociale.
Opportunità di crescita per la famiglia, con i nostri webinar Ora di Futuro.