Borse Rosa, per le donne di oggi e di domani

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Il contesto

Rita Levi Montalcini, Malala Yousafzai, Margerita Hack: sono tante le donne che hanno fatto la storia con il proprio talento e la propria unicità. Tutte loro hanno una cosa in comune: sono state libere di realizzare i propri sogni.

Oggi, nel mondo, ci sono ancora 129 milioni di bambine e ragazze che non hanno la possibilità di realizzarli perché vivono in contesti difficili, dove le famiglie non riescono a garantire loro il proseguimento degli studi. Ciò, in molti casi, costringe queste giovani donne a matrimoni forzati e gravidanze precoci che tolgono loro qualsiasi libertà di poter fare scelte sul proprio futuro.

In particolare, in Bangladesh, questa situazione riguarda la comunità Dalit che viene fortemente discriminata; qui il 59% delle ragazze sotto ai 18 anni è costretta a sposarsi con uomini più grandi. 

In India, nella regione dell’Andhra Pradesh, le famiglie non hanno ancora percepito quanto sia importante lo studio per le proprie figlie, le quali sono oggetto di matrimoni forzati prima dei 18 anni nel 29% dei casi. Una situazione simile esiste anche in Uganda, dove il 7% delle bambine si sposa anche prima di aver raggiunto i 15 anni di età.

In Brasile, nello stato di Paraíba, si trovano numerosi quartieri poveri dove è preponderante la cultura patriarcale e maschilista e la criminalità è molto diffusa. Le ragazze nate qui cercano di allontanarsi da questo contesto, cadendo però spesso in relazioni sbagliate e gravidanze precoci.

Un futuro per queste ragazze

Proprio in questi Paesi abbiamo deciso di impegnarci, in collaborazione con partner locali, per dare a bambine e ragazze la possibilità che meritano: quella di essere libere di diventare ciò che vorranno. Lo facciamo dal 2018 con il progetto Borse Rosa.

L’obiettivo primario è quello di garantire l’accesso all’istruzione secondaria e universitaria a bambine e ragazze così che possano veramente diventare indipendenti dal punto di vista economico, senza essere costrette a sposarsi. Il supporto concreto consiste nella fornitura di materiali didattici e prodotti igienici, nelle spese di vitto e alloggio, nel pagamento delle rette scolastiche e in un supporto psicologico per coloro che ne hanno bisogno. Queste sono le Borse (di studio) Rosa che abbiamo pensato per loro.

In questi anni abbiamo visto più di 1000 ragazze finire la scuola secondaria grazie a questi sostegni, e 675 di loro hanno partecipato anche a corsi professionalizzanti di fashion design, sartoria, informatica, turismo o infermieristica.

Spesso, per dare veramente a queste giovani donne la possibilità di essere libere, serve intervenire su dogmi culturali radicati da tempo: per questo organizziamo anche incontri periodici in loco con genitori e leader comunitari così da promuovere l’importanza dell’educazione, in particolare quella femminile.

Basona: il sogno per il suo futuro divenuto realtà

Basona ha 23 anni ed è nata in Bangladesh da una famiglia appartenente alla comunità Dalit, che in lingua locale significa “fuori casta”, il grado più basso della società. Per Basona nulla è stato facile sin da quando era piccola, nonostante ciò ha imparato ad apprezzare le piccole cose. Quando la sua mamma si prendeva cura di lei, nella sua mente nasceva il desiderio di fare lo stesso per tutti coloro che ne avevano più bisogno, in particolare per i malati. Il suo sogno era infatti quello di diventare infermiera, un sogno che era destinato a rimanere tale visto che nessuna donna che conosceva era mai riuscita a scegliere la propria professione.

Questa era la condizione di Basona fino a quando la sua famiglia non ha conosciuto Dalit, ONG bengalese e nostro partner, con il quale collaboriamo per rendere felici e autonome le giovani donne come lei. Da quel momento Basona ha concluso la scuola primaria e ha frequentato il Satkhira Nursing Institute ottenendo ottimi risultati. E non è finita qui: ha potuto svolgere un tirocinio come infermiera e ora sta per laurearsi. Il suo sogno si è trasformato così in un obiettivo concreto, quello di lavorare in un ospedale pubblico.

È proprio questa la possibilità che dovrebbe avere ogni persona: quella di essere libera di diventare ciò che vorrà con il proprio talento e la propria unicità.


Aiuta le bambine e ragazze in difficoltà: scopri come accompagnarle a essere protagoniste del loro futuro.

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