Il teatro: su il sipario dell’apprendimento
Il teatro: un luogo in cui è possibile giocare, fare esperienza della propria interiorità e della realtà esterna. Un luogo della scoperta e delle possibilità.
Approfondiamo l’arte di fare teatro con i più piccoli, come accade a Napoli al Centro Pizzicalaluna.
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La funzione educativa del teatro
Nel processo di crescita dell’infanzia ci sono alcune condizioni che favoriscono gli apprendimenti complessi come, per esempio lo sviluppo della capacità immaginativa: è la capacità di usare conoscenze acquisite in situazioni precise per vivere altre situazioni, per elaborare altri concetti, per entrare in altri contesti di conoscenza, per diventare capaci di
realizzazioni più complesse. L’immaginazione porta, infatti, a esplorare molteplici possibilità e a scoprire nuovi percorsi. La finzione che richiede il teatro porta a imparare a immaginare. Se il teatro è visto come un ventaglio di opportunità offerte al bambino per la sua crescita, lo spettacolo può essere vissuto da tutti (bambini, genitori, insegnanti, educatori) come un momento del processo di conoscenza e di espressione di sé.(1)
Il gioco ha anch’esso un ruolo fondamentale: è un metodo naturale di apprendimento, fin dall’età prescolare. Attraverso il gioco i bambini sono in grado di conoscere meglio il proprio corpo, le proprie emozioni e i propri pensieri per dare spazio alla creatività.
Dall’unione di educazione e teatro può nascere qualcosa di magico. L’arte drammatica è una delle attività artistiche che meglio può contribuire allo sviluppo del bambino: per questo motivo è bene che trovi un suo posto nei programmi educativi, così come accade a Pizzicalaluna.
Nunzia Schiano, attrice di tv e teatro, dialoga con Salvatore Amabile, educatore a Pizzicalaluna, Stella Mission Bambini di Napoli.
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Il teatro a Pizzicalaluna, una Stella Mission Bambini
Le Stelle Mission Bambini – presenti a Milano, Bari, Napoli e Catania all’interno del progetto Scintilla – garantiscono il diritto alla vita e allo sviluppo ai bimbi con maggiori difficoltà di accesso ai servizi, assicurandosi di porre sempre il bambino al centro.
Oggi andiamo a Napoli, nella Stella Mission Bambini al Centro Infanzia Pizzicalaluna, dove si tengono attività relative al teatro e all’espressione di sé; per la precisione, si tratta di laboratori comunicativo-espressivo a scopo inclusivo.
Il concetto di inclusione deriva dal fatto che nella “finzione” teatrale – attraverso l’immaginazione – puoi essere tutto quello che vuoi; così si supera qualsiasi tipo di barriera (disabilità, lingue differenti, ritardi e fragilità). I bambini piccoli non possono imparare una parte a memoria, il loro è tutto un lavoro di immaginazione e sperimentazione, di scoperta di se stessi e dell’altro.
L’immaginazione porta, infatti, a esplorare molteplici possibilità e a scoprire nuovi percorsi; la finzione che richiede il teatro porta a imparare a immaginare.(1)
Salvatore Amabile, educatore a Pizzicalaluna, ci spiega: “Il nostro pensiero non si è fermato solo all’inclusione rispetto al far parte di un gruppo, ma si estende alla forma di accudimento che ognuno deve avere nei confronti dei tanti che faranno parte del gruppo stesso, mettendo in luce – come punto di forza – la diversità stessa come unicità di ognuno di noi. Questo rende quel tale gruppo unico, perché ha una propria forma data dalla bellezza che si ottiene nel farne parte così come si è… Quasi come se fosse un capovolgimento dei ruoli teatrali che per gioco si affrontano”.
Il teatro in questo caso diviene lo strumento sociale attraverso cui si può entrare sia nei ruoli, sia nelle diversità che ci circondano per potersi interfacciare con esse; nel momento in cui il gioco finisce qualcosa di unico del personaggio interpretato resta con noi. Il fare insieme favorisce e arricchisce la socializzazione dando valore alla diversità.
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Qualche dettaglio sul laboratorio teatrale
Il laboratorio teatrale coinvolge tutti (educatori, esperti di attività teatrali, genitori e bambini) e quella che si crea è una vera e propria comunità.
In totale, 52 bambini nella fascia 0-6 anni sono stati coinvolti – insieme ai loro genitori, nella realizzazione dei costumi e i più piccoli (32 in tutto) anche nelle attività di laboratorio teatrale.
Tutto è stato coordinato da 2 esperti esterni e supportato da 5 educatori di riferimento e da 1 volontaria. A breve, il Centro replicherà tale esperienza per le attività di chiusura dell’anno scolastico a giugno perché, come dicevamo sopra, lo spettacolo viene vissuto da grandi e piccoli come un momento di conoscenza e di espressione di sé.
Chiudiamo con una citazione del grande attore teatrale Gigi Proietti: “Benvenuti a teatro, dove tutto è finto ma niente è falso!”.
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Fonte:
(1)Gaetano Oliva – Facoltà di Scienze della Formazione. Dipartimento di Italianistica e Comparatistica, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “La funzione educativa del teatro”
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Crediti video:
Riprese: Chiara Ercolani e Victor Deleo; montaggio: Chiara Ercolani
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